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Lione, Grosso contro la LFP: «Inaccettabile dover tornare a Marsiglia»

Il Lione di Fabio Grosso dovrà tornare a giocare a Marsiglia, dopo la sassaiola del 29 ottobre scorso contro il bus del club francese. La Commissione disciplinare della LFP, la lega di Francia, ha deciso di non intraprendere «provvedimenti disciplinari» contro l’Olympique, in seguito alla violenta aggressione contro il pullman del Lione. Un attacco di cui il tecnico Fabio Grosso porta i segni sul volto, dopo essere stato colpito alla testa. E l’allenatore italiano non ha accolto bene la decisione di dover tornare a giocare il prossimo 6 dicembre allo stadio Velodrome.

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Grosso: «Inaccettabile, non è normale»

L’ex terzino della Nazionale italiana, oggi allenatore del Lione, in conferenza stampa ha mostrato tutto il propri risentimento per la scelta di riprogrammare il match a Marsiglia, senza sanzione per il club avversario. Si giocherà con i tifosi sugli spalti e non a porte chiuse. Grosso ha dichiarato: «Ero abbastanza sicuro che non saremmo dovuti tornare lì. Ma ho visto che non è così al momento. Spero che prendano un’altra decisione perché quello che è successo è qualcosa di molto, molto serio. Non è normale. Non può passare una cosa normale».

Lione, Grosso contro la LFP «Inaccettabile dover tornare a Marsiglia»
Il pullman del Lione con i vetri rotti dopo la sassaiola (Getty Images).

Il Lione ha annunciato il ricorso

Ora il Lione presenterà ricorso contro la decisione. Grosso ha proseguito: «Quando si verifica qualcosa del genere bisogna prendere una decisione forte, altrimenti le cose inaccettabili torneranno, e sarà più grave, e magari la persona a cui succede non potrà tornare a parlare». In Francia c’è stato chi ha avanzato l’ipotesi che il Lione non vada in campo. Il tecnico ha spiegato: «Non ho nulla contro l’OM, ??né contro i suoi veri tifosi, né contro l’atmosfera che si respirava lì allo stadio. Tuttavia, non possiamo pensare di dover giocare a calcio con un autobus blindato».

Atp Finals 2023 a Torino: format, calendario e albo d’oro

Tutto pronto per le Nitto Atp Finals, il torneo di tennis più importante dell’anno dopo i quattro del Grande Slam. In palio 1500 punti per il ranking mondiale e un montepremi da quasi 5 milioni di euro per il vincitore. Al Pala Alpitour di Torino, dove si giocherà almeno fino al 2025, dal 12 al 19 novembre si sfideranno i migliori otto del circuito, che hanno guadagnato l’accesso a suon di trionfi durante l’intero anno solare. Nel capoluogo piemontese ci saranno, per il singolare, dunque Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Jannik Sinner, Andrey Rublev, Stefanos Tsitispas, Alexander Zverev e Olger Rune. In programma anche le sfide di doppio, anche in questo caso con le migliori otto coppie del pianeta.

Dal 12 al 19 novembre Torino ospita le Atp Finals di tennis. In campo i migliori otto del ranking, tra cui l'italiano Sinner.
Jannik Sinner sarà in campo domenica 12 (Getty Images).

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Atp Finals, format e albo d’oro del torneo di tennis

Le Nitto Atp Finals, che segnano la conclusione della stagione tennistica prima di lasciare spazio alla Coppa Davis, prevedono una fase a gironi con gli otto giocatori suddivisi in due raggruppamenti. Tutti gli incontri di singolare si disputano alla meglio dei tre set, con tiebreak in tutti i parziali, compresa la finale. Stesso discorso anche per i match di doppio, con l’unica differenza del punto secco sul deuce (40 pari) e Match Tie-Break al terzo set, ossia un game più lungo vinto da chi totalizza 10 punti. I primi due classificati di qualificano per le semifinali incrociate, in cui il migliore dell’uno sfiderà il secondo dell’altro. In caso di arrivo a pari vittorie, si procederà ad analizzare il risultato dello scontro diretto. Qualora uno dei giocatori dovesse infortunarsi nel giorno antecedente il primo match, a sostituirlo entrerà il nono del ranking, ossia per il 2023 il polacco Hubert Hurkacz.

Dal 12 al 19 novembre Torino ospita le Atp Finals di tennis. In campo i migliori otto del ranking, tra cui l'italiano Sinner.
Novak Djokovic dopo la vittoria nel 2022 (Getty Images).

Quanto all’albo d’oro, il serbo Djokovic campione in carica mira al record assoluto di trionfi. Al momento condivide il primato con sei successi con Roger Federer, che vinse la sua ultima coppa nel 2011. Staccati di un titolo l’americano Pete Sampras e il ceco Ivan Lendl. Fra i tennisti ancora in attività, dopo Nole il primo è Zverev che ha collezionato due vittorie, tra cui la prima edizione a Torino del 2021. Un successo anche per Medvedev, Tsitsipas, Dimitrov e Murray. Curiosamente, non ha mai vinto Rafael Nadal. Lo spagnolo, detentore di 22 titoli del Grande Slam di cui 14 Roland Garros, si è arreso due volte in finale contro Federer e Djokovic. Lo svizzero è stato anche l’ultimo a vincere una finale al meglio dei cinque set, quando nel 2007 batté l’iberico David Ferrer.

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Il calendario del singolare e del torneo di doppio

Per il primo turno del singolare alle Atp Finals, domenica 12 novembre alle 14.30 scenderanno in campo il greco Tsitsipas e l’altoatesino Sinner. In serata, non prima delle 21 toccherà al numero 1 Djokovic contro il norvegese Rune. Lunedì 13 novembre, sempre alle 14.30, giocheranno il campione di Wimbledon Alcaraz e il tedesco Zverev, campione nel 2018 e nel 2021. In serata, spazio al derby russo fra Medvedev e Rublev. Martedì si procederà invece con le sfide incrociate tra vincitori e sconfitti del primo turno. La vittoria del proprio girone garantisce un montepremi di 390 mila dollari, arrivando a 1,1 milioni per la semifinale e ai 2,2 per la finale. Il campione imbattuto può collezionare ben 4,8 milioni di dollari per appena cinque match.

Quanto al doppio, si partirà domenica 12 a mezzogiorno i numeri 1 al mondo Ivan Dodig e Austin Krajicek contro Andres Molteni e Maximo Gonzalez. In serata, non prima delle 18.30, in campo Santiago Gonzalez e Edouard Roger-Vasselin contro Marcel Granollers e Horacio Zeballos. Lunedì 13 in campo Wesley Koolhof e Neal Skupski, secondi nel ranking mondiale, contro Riinky Hijikata e Jason Kubler. Chiuderanno poi la prima giornata Rohan Bopanna, in campo a 43 anni con il 35enne Matthew Ebden, contro la coppia numero sei in classifica Rajeev Ram e Joe Salisbury.

Davide Minuzzo, manager di Luxottica, è campione del mondo di culturismo naturale

Davide Minuzzo, 49 anni e manager di EssilorLuxottica negli Stati Uniti, è stato di recente incoronato pluricampione del mondo di culturismo naturale, ovvero senza fare uso di sostanze anabolizzanti.

Le difficoltà prima di diventare campione

Minuzzo è originario di Sottocastello, piccola frazione in provincia di Belluno, e in un’intervista al Corriere del Veneto ha raccontato alcuni dei momenti decisivi della sua vita. Il neo campione ha raccontato di essere stato «abbandonato» dai genitori quando era piccolo. «Mi hanno lasciato con i nonni. Ma entrambi sono morti presto, sono rimasto solo e a 17 anni ho dovuto interrompere gli studi per andare a lavorare come operaio in una fabbrica del Cadore», ha raccontato. La notizia della malattia del padre e di una zia che, colpiti da una grave forma di diabete «hanno subito importanti amputazioni», hanno spinto Minuzzo a sognare una vita diversa. «Mi sono detto: devo fare una vita sana e diventare uno sportivo. Ma per quanto fossi in montagna, i nonni non potevano permettersi di farmi sciare e così l’unica strada alla mia portata era la palestra».

Il sogno di partecipare a una gara in America a 50 anni

A 28 anni il bellunese si è trasferito per lavoro a Hong Kong, poi è arrivata la chiamata da EssilorLuxottica e il trasferimento in Cina, poi a Dubai e infine a New York. Nonostante la vita frenetica, non ha mai abbandonato il culturismo. «Negli Anni 90 gli Stati Uniti erano un mito per chi praticava il culturismo e così è scattato un secondo obiettivo: partecipare a una gara in America a 50 anni». Così, prima di compiere 50 anni, ha iniziato a gareggiare ed è diventato «nutrizionista, mental coach e preparatore atletico» per diventare competitivo. Passo dopo passo, a novembre 2023 a Los Angeles è stato incoronato campione mondiale vincendo sette medaglie, quattro di categoria e tre primi posti over 35, diventando così l’atleta più titolato al mondo di culturismo naturale.

Bodycam sui calciatori in Premier League: il primo test in Wolverhampton-Tottenham

Le bodycam debuttano in Premier League. Il massimo campionato inglese porterà i tifosi ancora più vicini al campo grazie alle piccole videocamere che i calciatori indosseranno durante il riscaldamento. Si partirà sabato 11 novembre con il primo test nel pre-gara di Wolverhampton-Tottenham, uno dei match clou del weekend. Il Daily Mail ha spiegato che ogni giocatore indosserà una bodycam grazie alla partnership tra TNT Sports e la Premier League. Aston Villa e Newcastle le hanno già provate in estate, durante i tour pre campionato negli Usa. L’utilizzo in match ufficiali, durante i 90 minuti regolamentari, è ancora proibito dalle leggi IFAB.

Bodycam sui calciatori in Premier League: il primo test in Wolverhampton-Tottenham
Lo stadio del Wolverhampton (Getty Images).

Le bodycam cucite su gilet GPS

A progettare le bodycam è la start up israeliano MindFly. L’azienda ha creato una tecnologia in grado di acquisire immagini grandangolari. Poi, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, viene focalizzata automatica l’azione. Inoltre le piccole videocamere sono dotate di tecnologia di stabilizzazione Steady Cam, per rendere le riprese fluide. Saranno cucite su un gilet GPS sotto la maglietta. Con un piccolo foro ritagliato nel petto, la t-shirt permetterà alla videocamera di avere la prospettiva del singolo calciatore. Inoltre le bodycam sono dotate di schermo infrangibile e hanno un peso tale da essere definite «invisibili». Per preparare ogni giocatore a indossarle servono un paio di minuti.

Nightingale: «Portiamo i fan più vicini al campo»

La responsabile delle operazioni media e innovazione della Premier League, Rachael Nightingale, ha accolto con entusiasmo la novità. Ha dichiarato: «Trovare nuovi modi per avvicinare i nostri fan all’azione in campo è un obiettivo chiave per noi». A permettere la trasmissione dei video sarà un software che li renderà disponibili in tempo reale alle varie emittenti.

ATP Finals, Sinner nel girone verde con Djokovic

Jannik Sinner nel girone verde delle ATP Finals con Novak Djokovic, numero 1 al mondo, Stefanos Tsitsipas e Holger Rune. Lo ha stabilito il sorteggio a Torino. Nell’altro gruppo, quello rosso, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Andrej Rublev e Alexander Zverev. L’evento che mette contro i migliori otto tennisti della stagione si svolgerà nel capoluogo piemontese dal 12 al 19 novembre.

Atp Finals, Sinner nel girone verde con Djokovic, Tsitsipas e Rune. Nel gruppo rosso Alcaraz, Medvedev, Rublev e Zverev.
Jannik Sinner (Getty Images).

Sinner ha già partecipato al torneo nel 2021

Djokovic, che vanta sei successi, è alla sua 16esima partecipazione. Per Alcaraz e Rune si tratta del debutto nel torneo. Sinner ha già preso parte della Atp Finals, ma è la prima volta che si qualifica. Alla competizione partecipano i primi otto classificati della Race ATP, che tiene conto dei risultati ottenuti nel corso dell’anno solare: nel 2021 aveva infatti partecipato come riserva al posto di Matteo Berrettini. In quell’occasione vinse al debutto contro Hubert Hurkacz e poi perse contro Medvedev, salutando già nella fase a gironi. Le ATP Finals prevedono un montepremi di 14 milioni di euro, di cui oltre 4 destinati al vincitore.

La Lega Pro al fianco della Toscana: «I club vogliono contribuire alla ricostruzione»

La Lega pro di calcio si schiera al fianco della Toscana e di tutta la popolazione delle zone colpite dai nubifragi e dalle alluvioni di inizio novembre. I club della terza serie italiana hanno voluto esprimere la propria vicinanza con un contributo simbolico. Il Consiglio direttivo ha stanziato un assegno di 12 mila euro alla Regione Toscana. Il presidente della Pro, Matteo Marani, ha così ricevuto il governatore toscano Eugenio Giani, che ha ricevuto la somma e ringraziato i club.

Marani: «I club vogliono contribuire»

Il presidente Marani ha affermato: «Avendo la sua sede a Firenze la Serie C ha un radicato senso di appartenenza a questo territorio. Tutti i club, dopo l’alluvione, hanno sentito la forte necessità di fare questo gesto per partecipare al cordoglio delle famiglie delle vittime, contribuire alla ricostruzione ed aiutare chi ha subito gravi danni».

La Lega Pro al fianco della Toscana «I club vogliono contribuire alla ricostruzione»
Matteo Marani (Imagoeconomica).

Giani: «Unione e collaborazione sono fondamentali»

A rispondere e ringraziare è stato lo stesso Eugenio Giani: «Desidero esprimere la mia profonda gratitudine al presidente Matteo Marani e a tutta la Lega Pro per la generosa donazione di 12mila euro a favore della Toscana, colpita dagli eventi calamitosi. Questo gesto di solidarietà conferma il radicato senso di appartenenza che la sede della Lega Pro ha a Firenze. In momenti difficili come questi, l’unione e la collaborazione sono fondamentali, e questa dimostrazione di sostegno si unisce a quella di tanti per contribuire in modo significativo a alleviare le difficoltà della nostra comunità. Grazie ancora per essere un esempio di solidarietà».

La Lega Pro al fianco della Toscana «I club vogliono contribuire alla ricostruzione»
Eugenio Giani (Imagoeconomica).

Champions: pareggio per il Napoli, con l’Union Berlino finisce 1-1

Occasione sprecata in Champions League per il Napoli. Allo stadio Maradona, la squadra di Garcia fa 1-1 con l’Union Berlino, fanalino di coda nel gruppo C, ma resta comunque in corsa per la qualificazione agli ottavi. Il capitano del Napoli Di Matteo: «Dovevamo gestire meglio il vantaggio, invece abbiamo battuto questo angolo velocemente e non eravamo in posizione dietro. Non si può prendere quella ripartenza, queste partite si decidono con gli episodi. È un pareggio che non ci sta, ci dispiace per i nostri tifosi perché anche oggi in casa non siamo riusciti a portare a casa la vittoria, ma ora faremo di tutto nelle ultime due gare di Champions per portare a casa la qualificazione». Il Napoli è ora a quota sette punti, con il Braga a quattro punti di distanza; primo punto nel girone per l’Union Berlino.

Annullato il gol di Anguissa

I campioni d’Italia ci provano da subito con Zielinski e Natan, fermato dal palo. Il Var annulla il gol di AndréFrank Zambo Anguissa, ma è  Matteo Politano al 39′ del primo tempo a portare in vantaggio il Napoli. Al 7′ della ripresa l’Union strappa il pari (e il primo punto) grazie alla rete di Fofana. Il Napoli ha perso solo due delle ultime 15 partite della fase a gironi di Champions League (10V, 3N), segnando in media 2.4 gol a partita nel periodo (36 reti in 15 match).

Garcia: «Non ho nulla da rimproverare»

«Ho visto il mio Napoli provarci in tutti i modi per segnare il secondo gol, questa sera non siamo riusciti per errori sulla finalizzazione o l’ultimo passaggio, ma non ho nulla da rimproverare ai ragazzi a parte di quella ripartenza per il gol subita sul nostro corner». È la dichiarazione del tecnico del Napoli Rudi Garcia, che non boccia i suoi dopo il pareggio in casa contro l’Union Berlino.

Milano-Cortina, Abodi sulla pista da bob: «Conservare matrice italiana»

Il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, è tornato a parlare del caso della pista da bob di Milano-Cortina 2026. Il governo studia soluzioni per far fronte all’assenza di un impianto idoneo e da settimane si parla di spostare le gare all’estero. Un’idea che non piace al ministro, che durante il question time alla Camera ha dichiarato: «La priorità è valutare tutte le opzioni affinché resti la matrice italiana anche per la pista da bob. E vorrei far presente che un’eventuale delocalizzazione delle gare in sedi estere è una soluzione estrema, da prendere in considerazione solo qualora non dovessero arrivare soluzioni alternative».

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Milano-Cortina, Abodi sulla pista da bob «Conservare matrice italiana»
Bandiera con i loghi di Milano-Cortina 2026 al Duomo di Milano (Imagoeconomica).

Il ministro: «Istruttoria alla Simico»

Andrea Abodi ha proseguito: «L’individuazione di un’alternativa alla pista di Cortina passa necessariamente da un corretto iter istruttorio ancora in corso di svolgimento. Lo scorso 23 ottobre la Regione Piemonte e la città metropolitana hanno inviato alla Fondazione la documentazione richiesta sulla pista di Cesana, il 24 ottobre ho chiesto al Ministro delle Infrastrutture di valutare a chi affidare l’istruttoria tecnica, cosa fatta nella stessa giornata alla società Simico».

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Abodi: «Non è il momento di fare previsioni»

Il ministro ha continuato: «È stato aperto con un tavolo tecnico la cui prima riunione sarà svolta oggi, 8 novembre, alle 16.30 e ho personalmente sollecitato tutti gli attori in causa affinché l’iter si concluda entro questa settimana. Non è questo il momento delle previsioni. L’impegno del Governo è totale con investimenti che vanno soprattutto a opere pubbliche che in futuro miglioreranno la vita dei cittadini». Abodi ha parlato anche di strutture, in relazione ai Giochi della gioventù: «È imprescindibile che la realizzazione dei nuovi Giochi della gioventù sia accompagnata da un potenziamento delle infrastrutture per la pratica sportiva scolastica, grazie a una maggiore disponibilità di palestre e impianti sportivi, da garantire attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture, la messa in sicurezza di strutture già esistenti o l’utilizzo di impianti pubblici di prossimità».

Volley, Julio Velasco è il nuovo ct della nazionale femminile

L’annuncio è stato diffuso dalla Federazione italiana pallavolo: Julio Velasco, fino ad agosto direttore tecnico delle nazionali giovanili maschili, è il nuovo commissario tecnico della nazionale femminile. L’incarico partirà dal primo gennaio. «Siamo molto contenti che Julio abbia accettato la nostra proposta. Siamo convinti che affidare la nazionale femminile a un tecnico del suo spessore sia in questo momento la scelta migliore. Ci sono tutti i presupposti affinché questo nuovo percorso possa regalarci soddisfazioni, sicuramente porterà un contributo importante, come è sempre stato, alla causa azzurra», ha commentato il presidente federale Giuseppe Manfredi.

L’arrivo in Italia e i successi

Nato a La Plata, in Argentina, il 9 Febbraio del 1952, Velasco arriva in Italia nel 1983 per allenare a Jesi in A2 maschile. Nel 1985 passa ad allenare la Panini Modena vincendo lo scudetto per quattro anni consecutivi fino al 1989. Nello stesso periodo vince tre Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Sempre con la Panini, nella stagione 1986/87, ha vinto a sorpresa il secondo scudetto consecutivo. Nel 1989 diventa allenatore della nazionale italiana maschile e vince il Campionato europeo a Stoccolma. Per l’Italia si tratta del primo titolo della sua storia. Nel 1990 conquista l’oro nella World League e il primo Mondiale vinto per la nazionale Italiana. Giunge anche l’oro nel World Top Four in Giappone. Dopo aver continuato a collezionare una serie di numerosi successi, entra nel mondo del calcio come dirigente sportivo per poi tornare alla pallavolo. Velasco è l’unico allenatore della storia ad aver vinto tornei continentali in due paesi diversi (3 Europei con Italia e due Asiatici con Iran) e ad aver vinto in tre continenti (Panamericani con Argentina nel 2015).

Neymar, paura in Brasile: tre uomini tentano di rapire la figlia neonata

Tre uomini armati hanno fatto irruzione nella casa dei genitori di Bruna Biancardi e hanno tentato di rapire la figlia della modella e di Neymar, di appena un mese. È successo nelle ore scorse nella periferia di San Paolo, a Cotia. I malviventi sono entrati nell’edificio e hanno legato e imbavagliato i genitori della donna, che ha raccontato tutto su Instagram. Per fortuna, la piccola Mavie, il calciatore brasiliano e la compagno non si trovavano in casa. I tre si sono così dati alla fuga, ma non senza svaligiare la casa. Sono scappati con borse, orologi e gioielli per il valore di migliaia di euro.

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Neymar, paura in Brasile tre uomini tentano di rapire la figlia neonata
Neymar in azione con la maglia del Brasile durante un match contro l’Urugay (Getty Images).

Neymar: «Grazie a Dio stiamo tutti bene»

I media locali hanno ripreso la vicenda e spiegato che i tre uomini avrebbero approfittato del temporale di un problema all’erogazione dell’energia elettrica nella zona, dovuto ai temporali di venerdì 3 novembre. Almeno uno dei tre malviventi è stato arrestato dalle autorità brasiliane. Neymar, alle prese con un grave infortunio che lo terrà lontano dai campi per mesi, ha commentato la vicenda sui social. L’attaccante brasiliano, ex Psg e attualmente all’Al-Hilal, ha rassicurato i fan: «Giornata triste, ma grazie a Dio stiamo tutti bene». Parole identiche a quelle della compagna Bruna Biancardi, che su Instagram ha scritto: «Per fortuna è andato tutto bene».

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Parigi 2024, ancora problemi per il surf a Tahiti

Il presidente della Polinesia francese Moetai Brotherson ha affermato di voler spostare la prova di surf di Parigi 2024 in programma a Tahiti per la controversa costruzione di una nuova torre in piena laguna. Ambientalisti, surfisti e abitanti del villaggio di Teahupoo si sono mobilitati contro la torre dei giudici, in alluminio, costruita nell’acqua appositamente per la prova olimpica. Per gli ambientalisti sarebbero a rischio i fondali marini per il passaggio di una grossa nave all’interno della barriera corallina.

Prova spostata probabilmente a Taharuu

Nelle ultime settimane la mobilitazione si è intensificata. Brotherson condivide questi timori, esclude l’uso della torre in alluminio e prevede di organizzare la prova a Taharuu, un sito meno rinomato ma più facile da raggiungere, sulla costa occidentale: «È una spiaggia, dotata di tutte le infrastrutture a terra». A margine del forum delle Isole del Pacifico, a Rarotonga (Isole Cook), ha ricordato che questa opzione era già stata prevista: «Questo ci avrebbe permesso di evitare le preoccupazioni di oggi. All’epoca non era possibile. Alla luce della posta in gioco e della protesta, forse si potrà rivedere questa opzione».

Com’è fatta la torre

La torre prevista, alta 14 metri, dovrebbe avere tre piani, un locale tecnico climatizzato per i server internet alimentati da un cavo sottomarino, ma anche servizi igienici con un sistema di scarico collegato a una conduttura. Già costruita, non è ancora stata installata sul sito. Il costo stimato è di quasi 4,4 milioni di euro. Brotherson ha spiegato: «Non vedo da dove si possa far passare la chiatta senza distruggere la barriera corallina». Il surfista locale Matahi Drollet e l’associazione di difesa del sito Vai Ara o Teahupoo hanno lanciato una petizione che ha raccolto martedì 7 novembre oltre 147 mila firme. Per Brotherson, l’unica soluzione è quella di omologare per le Olimpiadi la torre di legno utilizzata nelle competizioni del circuito mondiale di surf a Teahupoo. Il comitato organizzativo delle Olimpiadi giustifica il progetto adducendo motivi di sicurezza poiché la torre di legno (13,50 m) non è più conforme alle norme. Un team tecnico sta lavorando su questa ipotesi e dovrebbe pronunciarsi il 15 novembre.

Demba Seck, archiviato il caso di revenge porn per il giocatore granata

Nessun processo per il calciatore del Torino Demba Seck sul caso di reveng porn. La notizia è stata diffusa da Repubblica: secondo quanto riportato dal quotidiano, il gip di Torino ha archiviato l’indagine nata dalla denuncia di una ventenne ripresa a sua insaputa dall’attaccante, durante alcuni rapporti sessuali.

L’incontro e la fine della relazione

I due si erano conosciuti circa un anno fa in una discoteca di Torino, ma la relazione era terminata dopo alcune settimane. Nonostante la rottura, Seck avrebbe contattato più volte la ragazza, inviandole i video ripresi di nascosto. Fu a quel punto che la giovane decise di denunciare, per paura che i filmati potessero finire nelle mani di altri. L’inchiesta, si legge, viene assegnata al pubblico ministero di Torino Enzo Bucarelli, che qualche mese dopo finisce indagato dalla procura di Milano con l’accusa di frode in processo penale e depistaggio.

Il contatto del pm riferito dalla giovane

«Dopo la denuncia sono stata contattata dal pm, che mi ha detto che non c’era stata alcuna divulgazione dei video. In quella occasione» – riporta Repubblica – «anche in ragione della mancata diffusione, il pm mi consigliava di procedere oltre. E di definire con una transazione la vicenda, individuando quale cifra dell’eventuale risarcimento, funzionale a una remissione di querela, una somma che poteva attestarsi tra i 500 e i 3000 euro». Il quotidiano ha interpellato il legale di Bucarelli che pare non avrebbe replicato alle accuse della ragazza.

Thomas Zilliacus vuole acquistare l’Inter: «Pronti 2,5 miliardi di dollari»

L’imprenditore finlandese Thomas Zilliacus ha lanciato un nuovo messaggio alla famiglia Zhang, ribadendo l’intenzione di acquistare l’Inter. In un tweet pubblicato su X la mattina del 6 novembre 2023, l’ex dirigente della Nokia ha parlato anche delle cifre. Ha scritto: «Ho appena firmato un accordo con alcuni investitori che vogliono investire nella mia società XXI Century Capital per mettere insieme una somma di 2,5 miliardi di dollari. Faremo una nuova amichevole offerta per l’Inter usando parte di questi fondi».

Zhang non vende

Difficile che Steven Zhang possa vendere l’Inter. Il debito del club deve essere rifinanziato entro il prossimo maggio, quando scadrà il prestito di Oaktree e la società dovrà restituire al fondo statunitense oltre 350 milioni di dollari. Ciò nonostante, il gruppo Suning sembra restio a lasciare proprio mentre ci sono in ballo il mondiale per club, la rincorsa alla Champions League e l’affare stadio. A settembre, media internazionali hanno riportato la notizia di un possibile accordo con un fondo mediorientale. Ma da allora, non è stato fatto nessun passo avanti.

Chi è Thomas Zilliacus

Thomas Zilliacus è un ex dirigente Nokia che si è occupato già in passato di sport, oltre che di immobiliare e telecomunicazioni. Ha fondato la Asia-Pacific Strategic Alliances Group e la Mobile FutureWorks. Le due società hanno un valore complessivo di oltre 3 miliardi di dollari. Zilliacus è già stato nel mondo del calcio. Dal 1982 al 1986, infatti, è stato il presidente dell’Hjk Helsinki. Dal 1989 al 1995, invece, del Geyland Internazional di Singapore. Nel 2003 è stato vicino ad acquistare il Manchester United, club a cui è stato accostato nei mesi scorsi.

Thomas Zilliacus vuole acquistare l'Inter «Pronti 2,5 miliardi di dollari»
Thomas Zilliacus a Singapore nel 1995 (Getty Images).

La Russia fa ricorso al Tas contro la sospensione del Cio

La Russia non molla Parigi 2024. Come riporta il Moscow Times, il Comitato olimpico di Mosca (Roc) ha deciso di ricorrere al Tas di Losanna contro la sospensione da parte del Cio, che pregiudicherebbe così anche la partecipazione ai Giochi invernali di Milano-Cortina 2026. Il 12 ottobre, infatti, il Comitato olimpico internazionale aveva deciso di sospendere con effetto immediato il Roc per aver violato l’integrità territoriale dell’Ucraina e del suo comitato, come decretato nella Carta Olimpica, riconoscendo come proprie le organizzazioni regionali nei territori occupati di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. Le parti, come ha riportato lo stesso tribunale sportivo elvetico, si stanno scambiando osservazioni scritte e sono al lavoro per costituire il collegio arbitrale che dovrà prendere una decisione, che sarà vincolante e definitiva. Al momento però non è possibile stabilire un arco temporale entro cui si arriverà al verdetto.

La Russia ha deciso di appellarsi al Tas di Losanna dopo la sospensione arrivata dal Cio il 12 ottobre. La decisione sarà vincolante.
Il logo del Roc in Russia (Getty Images).

La sospensione della Russia  e le parole di Vladimir Putin

A seguito della sospensione con effetto immediato, il Roc aveva perso il diritto di operare come Comitato olimpico nazionale e dunque la possibilità di ricevere finanziamenti dal movimento olimpico. In dubbio la partecipazione dei propri atleti ai Giochi di Parigi 2024 e Milano-Cortina 2026 non soltanto sotto stendardo nazionale, ma anche come neutrali. «Il Cio valuterà la singola posizione al momento opportuno», aveva spiegato Mark Adams, portavoce del comitato. A seguito della decisione, il presidente russo Vladimir Putin non aveva risparmiato accuse di strumentalizzazione politica dello sport. «L’invito ai Giochi non è più un diritto incondizionato dei migliori atleti, ma una sorta di privilegio», aveva detto il leader del Cremlino. «Oggi può essere guadagnato non dai risultati sportivi, ma dalla politica. Come discriminazione etnica grossolana, è di fatto razzista».

La decisione del Tas di Losanna sarà vincolante, anche se le parti potranno ricorrere anche al Tribunale federale svizzero entro 30 giorni. Difficile però che il ricorso della Russia venga accolto. Già nel marzo 2022 aveva avuto esito negativo quello della Federcalcio di Mosca per giocare il match dei playoff per il Mondiale di calcio in Qatar contro la Polonia. Pochi mesi dopo, a luglio, il caso si era riproposto in merito ai club per la partecipazione alle competizioni Uefa di Champions, Europa e Conference League. La Federazione di Mosca aveva deciso di fare appello assieme a Zenit San Pietroburgo, FC Sochi, Cska e Dinamo Mosca, rimaste però escluse.

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Malagò, pista bob in Italia? Solo con impegno scritto del governo

Continua la querelle sulla pista da bob in vista di Milano-Cortina 2026. Il presidente Coni Giovanni Malagò non ha escluso che le gare si possano tenere in Italia ma a patto che ci sia un impegno vincolante del governo.  «Quello che mi sento di sostenere, perché sono sempre a favore del nostro Paese e del governo, è che laddove si dimostrasse in un modo acclarato e ufficiale che per la data per cui il Cio e Federazioni internazionali pretendono che la pista sia pronta, se ce ne fosse una in Italia che oggi esiste e potrebbe diventare “working” a breve, allora sarei il primo a sostenere questa candidatura», ha ribadito Malagò. «Ma serve un pezzo di carta firmato dal governo italiano che si impegna a rispettare date e fattibilità. Lo sport è vittima di quello che è successo perché dopo quattro anni ha preso atto che l’opera pubblica non si può realizzare». Quanto alla possibilità che alcune gare si svolgano fuori dai confini italiani ha spiegato: «Non sarebbe uno scandalo. Si va verso un’epoca dove le nuove candidature, anche su altre discipline sportive, terranno conto di non stare più solo nel proprio Paese. Anche noi per qualche motivo avevamo anticipato tutto questo, perché non c’è una città o luogo di montagna che può concentrare tutte le venues sportive per ospitare i programmi invernali, per questo avevamo portato l’Olimpiade dei territori».

Riccardo Magrini ricoverato per un’ischemia al San Raffaele

Il mondo del ciclismo è in apprensione per le condizioni di salute di Riccardo Magrini, ex corridore e commentatore tv dello sport su pedali, che è stato colpito da un doppio attacco ischemico nella giornata di sabato 4 novembre 2023. Il suo stato medico era apparso, nelle prime ore, decisamente serio, mentre ora la situazione starebbe migliorando. È attualmente ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. Per lui non si tratta del primo grave problema di salute. Già in passato, infatti, era stato colpito da due infarti, uno dei quali subito dopo un’intervista a Sky, quando a salvarlo con un immediato massaggio cardiaco era stato il giornalista Lucio Rizzica.

Le corse, la direzione sportiva e il commento in tv

Originario di Montecatini, da corridore professionista, nel periodo compreso tra il 1977 al 1986, ha vinto una tappa al Giro d’Italia e una al Tour de France. È stato poi direttore sportivo, per primo dell’amico Mario Cipollini, e commentatore tv delle gare di ciclismo. Proprio in questa sua ultima attività, svolta per Eurosport, Magrini si è attirato la stima di molti sportivi appassionati di ciclismo, ma anche diverse critiche da parte di chi ritiene il suo stile troppo cabarettistico. Un personaggio che è in grado di dividere, ma che proprio per questo è diventato negli anni la voce del ciclismo italiano.

Telefonata di pace tra Spalletti e Totti a Viva Rai 2

La pace tra l’ex capitano di lungo corso della Roma Francesco Totti e l’attuale ct della Nazionale Luciano Spalletti sembra essere cosa fatta. In mezzo un passo indietro del Pupone, che ha aperto a un possibile riavvicinamento con il tecnico toscano, e Rosario Fiorello che, avendo ospite Totti nella prima puntata del suo Viva Rai 2, non ha mancato di incalzarlo sul tema e di chiamare al telefono l’allenatore della Nazionale. I due si sono parlati, forse per la prima volta dopo tanti anni, e hanno convenuto di incontrarsi, lontano dalle telecamere, magari per fare della beneficenza insieme.

La telefonata a Viva Rai 2

Fiorello, da buon padrone di casa, non si è lasciato sfuggire l’occasione di avere come ospite un Francesco Totti disposto, dopo tanti anni, a mettere una pietra sopra alla sua litigata con Spalletti, che proprio nell’ultimo anno da giocatore del capitano giallorosso lo aveva tenuto a lungo lontano dal campo di gioco.  Ecco dunque che lo showman siciliano ha chiamato al telefono il tecnico della Nazionale e gli ha passato Totti dicendo: «Vi volete dire qualcosa?».

È partito il Pupone con un «Buongiorno mister», seguito da Spalletti che ha detto: «Ciao Francesco, sto abbastanza bene, ora che ti sento anche un po’ meglio». Poi, Totti, sulla possibilità di un incontro: «Ci sarà occasione per vederci non davanti alle telecamere». E ancora, il ct azzurro: «Sarebbe bello che venisse al Bambin Gesù, meglio donare quel momento lì a tanti bambini con cui abbiamo condiviso tanti momenti nella Roma». L’ex capitano giallorosso ha accettato e la pace tra i due sembra, finalmente, essersi concretizzata.

Scommesse, Tonali indagato anche dalla Federcalcio inglese

Dopo la squalifica comminatagli dalla Figc, Sandro Tonali è ora sotto indagine anche da parte della Federcalcio inglese, che – qualora rivelasse nuove irregolarità – potrebbe imporre ulteriori sanzioni all’ex centrocampista del Milan. A renderlo noto è stato il ds del Newcastle, Dan Ashworth, in conferenza stampa. «Se la FA sta indagando su una possibile violazione delle regole sulle scommesse? Loro sono pienamente consapevoli di tutto quello che sta succedendo, e noi stiamo collaborando. Su possibili squalifiche da parte della FA, non posso guardare al futuro, posso solo occuparmi del presente e dei fatti», sono state le parole di Ashworth.

«Il nostro primo obiettivo è prenderci cura di Sandro»

«Per noi è stato uno shock enorme, una sorpresa» – ha detto ancora il ds del Newcastle. «Viviamo per la prima volta questa situazione ma prima di tutto Sandro è un essere umano. Tutti abbiamo fatto cose che non avremmo dovuto fare o di cui ci pentiamo. Ora il nostro primo obiettivo è prenderci cura di Sandro e sostenerlo: probabilmente è più difficile per lui che per chiunque altro. Abbiamo un programma per sostenerlo e per fortuna può allenarsi con la squadra, il che è ottimo per il suo benessere mentale». Ashworth ha poi confermato che il Newcastle sta effettuando un’inchiesta interna sul trasferimento del giocatore: «È davvero difficile per me capire cosa sanno, o sapevano, o cosa no gli altri club. Tutto quello che possiamo fare è guardare alla nostra indagine interna».

“Possibile azione legale contro il Milan”

Mentre la federcalcio inglese vuole capire se Tonali abbia continuato a scommettere anche dopo il suo trasferimento a Newcastle, nonostante la sospensione per i prossimi dieci mesi, patteggiata con la Figc, Tonali per il momento continua ad allenarsi con la squadra. Una situazione riportata dall’Ansa e confermata dallo stesso direttore sportivo delle Magpies che non ha però escluso di voler intraprendere un’azione legale contro il Milan, per responsabilità oggettive, per il danno economico subito dal club inglese che la scorsa estate aveva pagato circa 60 milioni di euro per il giocatore.

 

Pallanuoto, annullati gli Europei 2024 in Israele

Non si disputeranno più gli Europei di pallanuoto in programma a gennaio 2024 a Netanya, città a una trentina di chilometri dal Tel Aviv. Lo ha annunciato la Len, ente continentale degli sport acquatici, spiegando in una nota che «dopo gli attacchi terroristici in Israele non ci sono più le condizioni di sicurezza. Dopo gli incontri tra noi di European Acquatics e la federazione israeliana, abbiamo convenuto che sarà impossibile far svolgere questa manifestazione».

Il comunicato della Federazione Europea

Questo il comunicato della Federazione Europea: «Constatato che sarà impossibile ospitare i Campionati Europei di Pallanuoto a Netanya, in Israele, si stanno studiando diverse opzioni per quanto riguarda la corretta procedura di qualificazione per i prossimi Campionati mondiali di pallanuoto acquatici di Doha. European Aquatics desidera cogliere ancora una volta questa opportunità per condannare fermamente i responsabili delle atrocità terroristiche contro i cittadini israeliani ed esprimere loro il nostro sostegno e la nostra solidarietà in questo momento difficile».

Guai per Zverev: il tennista è stato accusato di violenza domestica da due ex

Il tennista tedesco Alexander Zverev è stato accusato di violenza domestica da due delle sue ex compagne. Si tratta di Olga Sharypova e Brenda Patea. Con la prima, lo sportivo ha avuto una relazione di circa 9 mesi fino al 2019. Con la seconda, invece, è finita lo scorso agosto, anche se la donna è la madre di Mayla, la figlia di Zverev.

Guai per Zverev il tennista è stato accusato di violenza domestica da due ex
Brenda Patea, una delle ex che ha accusato Zverev di violenza domestica (Getty Images).

Le accuse di Sharypova: «Ha tentato di soffocarmi»

Olga Sharypova è stata intervistata in Russia da Championat e ha affermato che Zverev l’avrebbe colpita diverse volte. La donna ha affermato che «una volta ha perfino cercato di soffocarmi con un cuscino». Già alla fine della storia tra i due, lei ha pubblicato un post su Instagram in cui ha affermato di essere stata picchiata, facendo riferimento a presunti episodi del 2018. Adesso ha raccontato: «Quel giorno feci una passeggiata con Dasha Medwedewa. Quando tornai in albergo cominciammo a litigare, ho provato più volte a correre fuori dalla stanza, ma non mi lasciava andare. Ho avuto paura che qualcuno ci potesse sentire o vedere. Alla fine sono riuscita a divincolarmi e sono scappata, scalza, con un telefono in mano. Lui mi spinse al muro e mi disse che nessuno si sarebbe occupato di me, non importava cosa mi avrebbe fatto. Per fortuna in quel momento passarono delle persone e io presi l’uscita dell’albergo con loro. Ero da sola, scalza, in mezzo alla strada. Per fortuna ho scritto a un mio amico che mi ha accompagnato dalla mia famiglia».

Patea: «La sua rabbia si è trasformata in violenza»

Anche il rapporto con Brenda Patea si sarebbe chiuso per le violenze subite dalla donna, che ha denunciato il tennista. Martedì 31 ottobre, la procura di Berlino ha emesso un’ordinanza contro Zverev, con tanto di multa da 450 mila euro, secondo quanto racconta il Corriere della Sera. La modella intanto ha parlato dell’uomo e delle violenze subite in un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung: «Lui è un uomo geloso, controllava ripetutamente il mio telefono, e a volte un like di troppo era sufficiente per mandarlo su tutte le furie. La sua rabbia si è più volte trasformata in violenza fisica».

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