Vanno restituiti i telefoni, i computer portatili e tutti gli altri dispositivi sequestrati tre settimane fa all'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, su disposizione della Procura di Brescia che lo accusa di corruzione in atti giudiziari con l'ipotesi, a cui si stanno cercando i riscontri, di aver ricevuto denaro per scagionare Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine per l'omicidio di Chiara Poggi.

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I tre iPhone, due iPad e due pc portatili
A deciderlo è stato il Tribunale del Riesame bresciano che, accogliendo la richiesta del difensore del magistrato ora in pensione, Domenico Aiello, ha annullato il decreto di perquisizione e sequestro firmato dal pm Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete ritenendolo "gravemente viziato", spiega il legale. Quindi tornano al proprietario, tra l'altro, tre iPhone, due iPad e due pc portatili, tra cui uno con il "bollino" della procura di Pavia "beni mobili" con il caricabatterie. Rimangono, invece, sotto sequestro due agende cartacee con il logo dei carabinieri del 2017 e del 2023.
I giudici, che si sono riservati di depositare le motivazioni, hanno dato ragione all'avvocato Aiello, che non ha lesinato critiche alla doppia indagine di Brescia nei confronti di Venditti in una seconda tranche che riguarda una presunta mala gestione dei fondi dell'ufficio requirente pavese.
 

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Via Lovati, ora Sempio sarà difeso da Cataliotti, ex Wanna Marchi
Questo  - ha proseguito - è accaduto nei confronti di un magistrato che ha avuto la sventura di fare il proprio dovere, ritenendo giusto archiviare una ipotesi di concorso di omicidio sprovvista di prova". Ossia, nel 2017, ha scagionato Sempio. Il quale oggi ha nominato, al posto di Massimo Lovati, l'avvocato Liborio Cataliotti, passato alla ribalta delle cronache per aver assistito Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile. Il legale lavorerà al fianco di Angela Taccia nella sua difesa. "Gli auguro buona fortuna e vorrei che facesse tesoro del lavoro che ho effettuato fino ad oggi", ha commentato Lovati.

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La pista di Bozzola 

Infine, i pubblici ministeri di Pavia, guidati da Fabio Napoleone, stanno valutando se sentire Flavius Savu estradato dalla Svizzera ed atterrato ieri a Malpensa. Il romeno di 43 anni era stato condannato per un'estorsione a luci rosse a don Gregorio Vitali, all'epoca rettore del santuario della Bozzola di Garlasco e aveva sostenuto un collegamento fra presunti festini hot nei pressi della chiesa e la morte di Chiara.
 

Particolare da sempre smentito dalla Congregazione della Sacra Famiglia ma su cui ci potrebbero essere approfondimenti investigativi.

Nella confusione di eventi che si accavallano, e le ricerche di una chiusura - si spera - definitiva del cerchio delle indagini, i fatti - quelli che contano veramente, e che si dispiegano tra le carte dei tribunali - sono che a dicembre si svolgerà il nuovo incidente probatorio, con oggetto il Dna che potrebbe - o no - portare il nome di un altro assassino, o di altri, potenziali, assassini, che potrebbero riscrivere una nuova pagina in uno dei casi di cronaca nera più controversi degli ultimi due decenni.