Trump contro la stampa: la Casa Bianca pubblica una lista di "Fake News" e nomi di reporter
Continuano poi gli attacchi alle reporter donna. Dopo aver in passato insultato una reporter chiamandola "cicciona" e un'altra definendola "brutta dentro e fuori", l''ultimo episodio ha coinvolto Nancy Cordes della CBS
Il Presidente Donald Trump intensifica il suo attacco alla stampa, segnando un nuovo capitolo nella sua ostilità nei confronti dei media. Sul sito ufficiale della Casa Bianca è stata infatti creata in questi giorni una pagina dedicata ai media che, a dire dell'Amministrazione, pubblicano "fake news".
In cima alla nuova sezione si legge un'intestazione perentoria: "Fuorviante. Di parte. Smascherato". Sotto, sono elencati i "Trasgressori della Settimana": il Boston Globe, CBS News e The Independent. Le tre pubblicazioni sono finite nella lista nera poiché accusate dalla Casa Bianca di aver riportato in modo impreciso le dichiarazioni di Trump relative a sei parlamentari democratici.
La contesa sugli ordini illegali
La controversia è scaturita da un video diffuso dai parlamentari democratici che invitavano i militari a non seguire ordini illegali. Il Presidente americano aveva reagito criticando i politici, definendoli "sediziosi" e "punibili con la morte", e ripubblicando persino un post che incitava all'"impiccagione".
La Casa Bianca ha replicato alle critiche sostenendo che: "I democratici e i media che trasmettono fake news hanno insinuato in modo sovversivo che il Presidente Trump avesse impartito ordini illegali ai militari. Ogni ordine impartito dal Presidente Trump è stato legittimo. È pericoloso per i membri del Congresso incitare all'insubordinazione nell'esercito". La nuova sezione del sito include anche una "Offender Hall of Shame", letteralmente una "Galleria della Vergogna", che include testate di primo piano come il Washington Post, CBS News, CNN e MSNBC. Inoltre, sono consultabili articoli specifici con i nomi dei giornalisti che li hanno scritti, classificati con etichette come "di parte", "negligenza" o "follia di sinistra". Oltre ai "colpevoli della settimana", la lunga lista di testate accusate di disinformazione cita l'Associated Press, il New York Times, il Wall Street Journal, Politico e Axios.
Attacchi sessisti e aonfronti Accesi con le reporter
Donald Trump non ha limitato i suoi attacchi ai media in generale, ma ha continuato a prendere di mira singole giornaliste con offese sessiste, dopo aver in passato insultato una reporter chiamandola "ciccione" e un'altra definendola "brutta dentro e fuori". L'ultimo episodio ha coinvolto Nancy Cordes della CBS.
Durante un punto stampa a Mar-a-Lago, la giornalista aveva chiesto spiegazioni in merito all'attacco a Washington contro due soldati della Guardia Nazionale da parte di un cittadino afghano. Trump aveva accusato l'amministrazione di Joe Biden di non aver effettuato adeguati controlli sugli afghani arrivati negli Stati Uniti dopo il ritiro delle truppe americane. La Cordes aveva fatto presente al tycoon che il suo "Dipartimento di Giustizia aveva riferito che l'FBI e il Dipartimento per la Sicurezza Interna hanno effettuato controlli approfonditi sugli afghani portati negli Stati Uniti". A quel punto Trump è scattato, rivolgendole l'epiteto: "Sei stupida? Sei una persona stupida?". E ha continuato attaccando: "Sono arrivati su un aereo insieme a migliaia di altre persone che non dovrebbero essere qui, e tu fai queste domande solo perché sei una persona stupida".
Il contesto della lite è grave: l'afghano Rahmanullah Lakanwal, l'uomo che ha sparato ai due soldati della Guardia Nazionale mercoledì, lavorava con la CIA in Afghanistan ed era entrato negli Stati Uniti nell'ambito dell'Operazione Allies Welcome. Una delle vittime, Sarah Beckstrom, è morta giovedì a causa delle ferite, mentre il Sergente Andrew Wolfe rimane in condizioni critiche.
Fonte: www.rainews.it
