Gorizia, ex postino scomparso: 3 indagati, tra loro c'è anche il figlio della compagna
Le indagini sono partite in seguito alla denuncia di scomparsa presentata nel mese di settembre 2023 da Domenica Mezzalira, sorella dell'uomo
Sono tre le persone indagate, al momento, per la scomparsa di Vito Mezzalira, ex postino di Gorizia, di cui non si hanno più notizie dal 2019. Si tratta di Mariuccia Orlando, compagna di Mezzalira, il figlio della donna Andrea Piscanec e il fratello della donna Redivo Moreno. Per i tre le accuse sono di concorso in omicidio volontario, concorso in sottrazione di cadavere e truffa aggravata e continuata.
Il 6 e 7 novembre, i carabinieri del Reparto Operativo - Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Gorizia, coordinati dalla Procura, hanno eseguito dei rilievi tecnici su richiesta dall’Autorità Giudiziaria, nell’abitazione di Poggio Terza Armata dove risiedeva Vito Mezzalira. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia di scomparsa presentata nel mese di settembre 2023 da Domenica Mezzalira, sorella del postino, preoccupata per le sorti del fratello, con la quale non aveva più contatti dal 2019. La donna, sin dalle battute iniziali, riteneva poco plausibile la fuga all’estero del fratello, come ipotizzato in un primo momento. L’attività di polizia successiva alla denuncia ha consentito di evidenziare dei movimenti bancari sospetti, provenienti dai conti di Mezzalira, tali da far emergere ulteriori dubbi sull’effettivo allontanamento volontario di quest’ultimo.
L’attività di ricerca, si è concentrata presso la villetta al civico 7 di via Nuova, con l’ausilio di personale della III Sezione del Reparto Indagini Tecniche del Raggruppamento Operativo Speciale di Roma mediante l’utilizzo di un sofisticato georadar, di una unità specializzata in ricerca molecolare del Centro Carabinieri Cinofili di Firenze e dei Vigili del Fuoco di Gorizia e Udine che hanno utilizzato differenti mezzi per la movimentazione della terra e l’escavazione.
L’impiego combinato del georadar e del cane per la ricerca di cadaveri ha permesso di rinvenire uno scheletro umano, con buona probabilità appartenente allo scomparso. I resti, contenuti in sacchi di plastica per la spazzatura, sono stati rinvenuti all’interno di una fossa per le acque nere, posizionata sul retro dell’abitazione, alla profondità di circa 4 metri. Chi a suo tempo ha occultato il cadavere lo ha poi coperto con terra e materiale di scarto e, successivamente, per far scomparire l’accesso alla fossa e rendere più difficoltose le eventuali ricerche, ha provveduto anche a creare ex novo un cortiletto cementato.
L’esito degli accertamenti medico- legali, disposti sulle spoglie rinvenute, permetterà di acquisire ulteriori riscontri investigativi e dare un’identità alla salma.
Fonte: www.rainews.it
