Uccide la compagna a coltellate in casa: l'uomo si era liberato del braccialetto elettronico
Reis Pedroso Douglas dal 23 aprile era sottoposto a divieto di avvicinamento alla compagna e ai luoghi che lei frequentava, mantenendosi a una distanza di 500 metri da entrambi. La Procura: "Un numero smisurato di coltellate"
Femminicidio a Castelnuovo del Garda, nel Veronese. Si chiama Reis Pedroso Douglas e ha 41 anni l'uomo, cittadino brasiliano, accusato di avere ucciso "con un numero imprecisato, ma comunque smisurato di coltellate" la compagna Jessica Stapazzolo Custodio de Lima, di 33 anni. Lo scrive la Procura di Verona in una nota, spiegando che il fermo è stato eseguito la notte scorsa dai Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda.
L'uomo aveva chiamato i Carabinieri verso mezzanotte, manifestando intenti suicidi. Per questo sono partiti gli accertamenti e, a seguito di sue ammissioni, il cadavere è stato ritrovato nell'abitazione di Castelnuovo del Garda. Il coltello invece è stato rinvenuto all'interno della vettura di Reis Pedroso.
La chiamata ai carabinieri in passato, ma poi aveva ritirato la denuncia
La vittima circa un anno e mezzo fa sarebbe andata a vivere nell'appartamento che l'uomo aveva comprato in precedenza. Da quanto si è appreso la donna in passato aveva già chiamato i carabinieri per maltrattamenti domestici, ma poi aveva ritirato la denuncia. E proprio a causa del clima familiare violento alla donna - su richiesta del padre - era stato tolto l'affidamento della figlia avuta da una precedente relazione.
L'allarme lanciato dagli amici, la donna non rispondeva a chiamate e messaggi da sabato
L'allarme è stato lanciato da alcuni amici della vittima che non la sentivano più da sabato e si sono preoccupati perché la donna non rispondeva alle chiamate ed ai messaggi. Questa mattina è stato scoperto il corpo senza vita nella casa di Castelnuovo del Garda, colpito da numerose coltellate.
Gli investigatori del Ris dei Carabinieri stanno procedendo con gli accertamenti e sarà il medico legale a stabilire data e ora del decesso. Risulta che al momento della scoperta del cadavere in casa non c'era il compagno che è poi è stato bloccato e arrestato dai Carabinieri.
L'uomo accusato dell'omicidio di Jessica Stapazzolo Custodio de Lima era già noto alle forze dell'ordine
Reis Pedroso Douglas era già noto alle forze dell'ordine. Dal 23 aprile era sottoposto a divieto di avvicinamento alla compagna e ai luoghi che lei frequentava, mantenendosi a una distanza di 500 metri da entrambi, con applicazione del braccialetto elettronico. Gli era vietato contattarla con qualsiasi mezzo e gli era stato applicato il divieto di dimora nel Comune di Ponti sul Mincio dove la donna era domiciliata. I Carabinieri avevano arrestato l'uomo in flagranza di reato nel corso delle indagini preliminari, qualche giorno prima, il 21 aprile 2025, per essersi reso protagonista di un episodio di violenza contro Jessica Stapazzolo: l'aveva gettata a terra, trascinata per i capelli sull'asfalto, colpita al volto con tre pugni e poi, ripetutamente, con la chiave della sua autovettura. Il giudice aveva convalidato l'arresto e applicato misura cautelare.
Il braccialetto elettronico gli era stato installato il 19 maggio "per espressa comunicazione da parte di Fastweb Spa" e a Jessica Stapazzolo era stato consegnato l'apposito apparato ricevitore spiegandole il funzionamento. Tuttavia, al momento del fermo, Reis Pedroso è stato trovato senza il braccialetto elettronico e i carabinieri lo stanno attualmente ancora cercando, mentre l'apparato consegnato da FastWeb alla donna uccisa è stato rinvenuto nascosto nel garage della abitazione della madre a Ponti Sul Mincio. Sono in corso investigazioni per il rintraccio del braccialetto elettronico e per capire quando e dove Reis Pedroso se ne sia disfatto.
Inoltre, era stato condannato per rifiuto dell'accertamento dello stato di ebbrezza e, dagli accertamenti, risulta fare un uso smodato di alcol e stupefacenti, fa sapere la Procura. Si trova già sottoposto a procedimento penale per numerose ipotesi di reato, tra cui maltrattamenti e lesioni volontarie ai danni della compagna commessi quantomeno da agosto 2024 ad aprile 2025.
Sempre la Procura gli ha contestato alcune violenze sessuali commesse a dicembre 2024 ai danni della sorella della compagna, oltre a episodi di resistenza e minaccia ai danni dei Carabinieri intervenuti. In seguito a questo evento il Questore di Verona aveva emesso provvedimento di ammonimento e la Procura, il 17 settembre, aveva chiesto il rinvio a giudizio.
Fonte: www.rainews.it
