Gerusalemme, duecentomila ultra-ortodossi in piazza contro la leva obbligatoria
Un ragazzo di 15 anni è morto cadendo dal grattacielo in costruzione su cui si era arrampicato durante la protesta
Sono state circa 200mila le persone che hanno partecipato alla grande manifestazione degli ebrei ultraortodossi contro la leva obbligatoria nell'esercito israeliano, a Gerusalemme. Lo scrive Ynet. Un ragazzo di 15 anni è morto cadendo dal grattacielo in costruzione su cui si era arrampicato durante la protesta. A seguito della tragedia, gli organizzatori hanno annunciato la fine del raduno e i partecipanti hanno iniziato a disperdersi.
Durante la manifestazione, soprannominata la "Marcia di un milione di uomini", secondo il Jerusalem Post, ci sono stati scontri tra dimostranti e passanti, alcuni giornalisti sono stati aggrediti con bastoni e gli sono stati lanciati sassi e bottiglie. Un poliziotto è rimasto ferito. Le proteste hanno causato anche interruzioni dei trasporti in tutta Gerusalemme e nelle aree circostanti.
Nonostante i disordini, la maggior parte dei manifestanti molti ultra-ortodossi hanno manifestato attraverso sessioni di preghiera per lo più pacifiche. Alcuni hanno steso a terra i loro scialli tallit e vi hanno posto sopra un cartello con la scritta "È bello morire per la nostra fede". Altri cartelli mostrano la foto di Ariel Shamai, uno studente della yeshiva Ateret Shlomo, arrestato e detenuto in una prigione militare per non aver obbedito agli ordini ricevuti. Su altri cartelli ancora si legge: "Israele è Stalin".
Fonte: www.rainews.it
