Mentre il secondo attacco in due giorni ha lasciato senza elettricità Sumy con la temperatura stabilmente intorno allo zero, la diplomazia cerca di trovare un filo fragilissimo oggi, dice Zelensky, l'Ucraina condividerà con Washington il piano rivisto dopo la visita della delegazione di Kiev in Florida. L'incontro di ieri a Londra con Starmer, Macron e Merz è servito in primo luogo a evidenziare il supporto europeo a Zelensky, sottolineando la necessità di accorciare le distanze con gli Stati Uniti. In un'intervista a Politico, Trump ha ribadito in maniera sferzante il bisogno che Kiev svolga delle elezioni al più presto: "Parlano di democrazia, ma si arriva a un punto in cui non c'è più democrazia", ha detto. Come evidente da mesi, i due punti più complessi per un accordo sono le garanzie di sicurezza, con Mosca contraria a un ingresso di Kiev nella Nato o al dispiegamento di truppe occidentali in Ucraina, e il futuro del Donbas, che il Cremlino reclama interamente. A Kiev è rimasto circa il 20% della regione. E le truppe russe lentamente stanno iniziando a puntare la cintura urbana di Kramatorsk. Secondo una fonte ucraina citata da Repubblica, Kiev potrebbe proporre la smilitarizzazione dell'area mantenendone però la sovranità, a condizione che la sicurezza sia garantita dagli Stati Uniti o da una forza Onu