
Secondo la Procura di Brescia, gli ex procuratori di Pavia Paolo Mazza e Mario Venditti avevano costituito una "squadra" di fedelissimi ufficiali di polizia giudiziaria. Gli investigatori avrebbero rilevato "una serie di anomalie" come il rapporto che si era creato con i fratelli D'Arena, titolari delle aziende a cui era stato affidato "l'affidamento pressoché esclusivo" del noleggio di sistemi di intercettazione e di auto. In cambio, i magistrati avrebbero ricevuto utilità come pranzi di lusso e la possibilità di acquistare vetture a prezzi inferiori al mercato per un totale pari a circa 750mila euro.
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