Influenza: già 3,3 milioni a letto, i bimbi i più colpiti. Spunta variante che resiste a antivirali
Nell'ultima settimana sono 585 mila gli italiani che sono stati messi a letto da infezioni respiratorie
La stagione influenzale sta entrando nel vivo. Secondo i dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto Superiore di Sanità, nell'ultima settimana, 585 mila italiani sono stati messi a letto da infezioni respiratorie, compresa l'influenza: si tratta di 10,4 casi ogni 1.000 cittadini, con una crescita di circa l'11% rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 8,96 casi ogni 1.000.
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Salgono a 3,3 milioni le infezioni stimate da inizio stagione
I bambini con meno di 4 anni continuano a essere i più colpiti, con un'incidenza 3 volte più alta rispetto alla media: 33 casi ogni 1.000; nella fascia di età tra i 5 e i 14 anni sono 13 ogni 1.000; 10,9 in quella 15-24 anni; 11,5 nella fascia 25-44 anni; 9,5 in quella 45-64 e 5,5 casi ogni 1.000 tra gliover-65.
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Tra le Regioni, l'incidenza più alta (13,08 casi per1.000) è stata osservata in Sardegna, seguita da Campania (11,96) e Lombardia (11,66). In tutte le Regioni si registrano comunque livelli di intensità bassi e in quattro (Liguria, Molise, provincia di Trento e Umbria) la stagione non è in pratica partita, con un numero di casi che è a 'livello basale'. Al momento, il trend è comunque quello "atteso per il periodo", segnala l'Iss.
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Aumenta però la presenza di virus influenzali, che sono responsabili di un numero crescente di infezioni. In particolare la scorsa settimana dei 2.088 campioni analizzati dai laboratori afferenti alla rete di sorveglianza dell'Iss, il 20,3% (423) è risultato positivo ai virus influenzali, quasi tutti di tipo A. Tra questi, poi, è in continuo aumento la percentuale di virus A/H3N2, che risulta ampiamente maggioritario rispetto ai virus A/H1N1.
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Scarsa la presenza del Covid-19: sono risultati positivi a SarsCoV2 soltanto 83 campioni (il 4%); 51 (il 2%) quelli positivi al Virus Respiratorio Sinciziale. Tra gli altri virus respiratori, i più diffusi erano Rhinovirus e virus Parainfluenzali. Non ci sono invece segnali di casi di influenza aviaria nell'uomo.
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La variante che resiste all'antivirale
Intanto, cresce l'attenzione per la diffusione di una variante dei comuni virus influenzali, caratterizzata da una mutazione genetica (S247N della neuroamidasi) che rende meno efficace il farmaco antivirale oseltamivir. Uno studio coordinato dall'istituto di ricerca Vall d'Hebron di Barcellona e pubblicato sulla rivista dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ha mostrato che in Catalognal'11,8% dei campioni influenzali di tipo A/H1N1 analizzati da inizio stagione possiede questa mutazione, che è nota da un quindicennio ma che finora era stata molto rara.
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Un andamento simile è stato osservato in Francia, Paesi Bassi, Norvegia, Danimarca e Belgio e, nel complesso, il 2,2%delle sequenze di A/H1N1 europei possiede la mutazione. Se affiancata ad altre mutazioni, questa alterazione può rendere il virus completamente resistente agli antivirali. Per questo, è urgente "un rafforzamento della sorveglianza sull'evoluzione di questi ceppi di virus dell'influenza A/H1N1", affermano i ricercatori.
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Fonte: www.rainews.it
