La maestra barese, quarantacinquenne all'epoca dei fatti, non ha mai negato i rapporti sessuali con i minori spiegando però che avevano già quindici anni e che i video che hanno portato all'inchiesta erano stati registrati dagli stessi ragazzini e poi diffusi da qualcuno a sua insaputa. Condannata in primo grado, è stata ora assolta dalla corte d'appello di Bari perché il fatto non costituisce reato.
