Commando Usa piomba dall’elicottero e sequestra la petroliera venezuelana. Trump: "La teniamo"
Il blitz statunitense sulla nave che portava petrolio venezuelano a Cuba. Caracas: "Vogliono le nostre risorse"
L'annuncio ufficiale arriva direttamente da Donald Trump: "Come probabilmente saprete, abbiamo appena sequestrato una petroliera al largo delle coste del Venezuela. Una petroliera di grandi dimensioni, molto grande, la più grande mai sequestrata, in realtà", dice il presidente Usa senza fornire altri dettagli.
La petroliera, riporta Axios, era carica di greggio ed era diretta a Cuba. "Credo che la terremo", ha detto Trump riferendosi alla nave, classificata come VLCC, o Very Large Crude Carrier, in grado di trasportare fino a 320.000 tonnellate di greggio. Il sequestro prende dunque di mira non solo il Venezuela, contro cui da settimane gli Stati Uniti esercitano una crescente pressione militare, ma anche Cuba, alleata di Caracas.
Poi è l'Attorney General Pam Bondi a pubblicare su X il video del sequestro in acque internazionali, azione condotta dall'FBI, Homeland Security Investigations e dalla Guardia costiera statunitense. La petroliera, identificata come la Skipper, è stata abbordata da personale armato calatosi da un elicottero. Secondo le autorità statunitensi, l'operazione è stata eseguita in base a un mandato di sequestro poiché la nave era utilizzata per trasportare petrolio sanzionato proveniente da Venezuela e Iran. Un alto funzionario ha confermato che la nave trasportava greggio venezuelano al momento del sequestro, avvenuto senza incidenti né vittime.
Il Venezuela definisce il sequestro come un "furto sfacciato", annunciando l'intenzione di denunciare il fatto alle istanze internazionali come un "grave crimine internazionale". La Cancelleria ha equiparato il sequestro al caso Citgo, filiale di Pdvsa sottratta – a detta di Caracas – con "meccanismi giudiziari fraudolenti" e venduta all'asta. Sebbene il New York Times specifichi che la nave, che navigava sotto falsa bandiera, sia stata sequestrata per precedenti legami con il contrabbando di petrolio iraniano, al momento della confisca trasportava greggio venezuelano.
Il governo venezuelano sfrutta l'episodio per condannare l'aggressione statunitense, ricordando che le vere motivazioni di Washington non sono la democrazia o i diritti umani, ma il controllo delle "ricchezze naturali, del nostro petrolio, della nostra energia". Nonostante lo scontro, la compagnia petrolifera statale venezuelana Pdvsa continua a lavorare con la statunitense Chevron, grazie a una deroga dalle sanzioni concessa dal dipartimento del Tesoro.
Fonte: www.rainews.it
