'Volantinaggio contro i maranza', è scontro fuori da un liceo a Torino. Feriti tre agenti
16enne finisce in manette: "Mi hanno placcato". Assalto a colpi di uova contro una sede di Fratelli d'Italia. Gioventù nazionale: "A Torino se sei di destra non puoi volantinare davanti alle scuole". Il collettivo: "Hanno manganellato gli studenti"
Momenti di tensione, questa mattina, davanti al liceo Einstein di Torino, dove un gruppo di ragazzi di Gioventù Nazionale Gabriele D'Annunzio si sono presentati per volantinare 'contro la cultura maranza', espressione usata per indicare giovani figli di immigrati. "Un gruppuscolo di neofascisti - raccontano sulla pagina social del Collettivo della scuola - ha provato a volantinare. Immediata è stata la risposta degli studenti e studentesse, che hanno buttato nel cestino i messaggi di odio".
Ne è nato un parapiglia, anche con gli agenti della Digos e della polizia in tenuta anti sommossa, che hanno allontanato gli studenti, fermando uno di loro. In seguito all'episodio gli studenti hanno deciso di riunirsi in assemblea nel cortile del liceo.
Immediata la solidarietà alle studentesse e agli studenti da parte di Potere al Popolo. "Stamattina - scrivono sui social - Torino si sveglia con orribili immagini di studentesse e studenti manganellati e arrestati dalla polizia fuori dal Liceo Einstein. Sono scene inaccettabili. Ancora più inaccettabile è che in questo paese la polizia difenda volantinaggi fascisti e reprima gli studenti che giustamente cacciano dai quartieri questi personaggi".
Secondo la questura sarebbero tre gli agenti della polizia rimasti feriti.
Nel pomeriggio, a margine di una manifestazione studentesca, sono stati imbrattati e danneggiati alcuni veicoli dei reparti mobili della polizia, schierati a difesa della sede di Fratelli d'Italia in via Martorelli, assalita a colpi di uova da studenti vicini all'area antagonista. Uno dei mezzi è stato spintonato e fatto traballare da decine di manifestanti.
La testimonianza dello studente finito in manette: “Mi ero avvicinato e mi hanno bloccato”
"Secondo la Digos di Torino, mi sono avvicinato troppo a quelli che stavano volantinando e sono stato praticamente placcato da tre agenti e successivamente sono stato ammanettato, proprio con le manette, infatti ho i segni sulle mani".
A raccontarlo è lo studente di 16 anni coinvolto nelle tensioni scoppiate tra ragazzi di sinistra e forze dell'ordine.
"Sono stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata - aggiunge -, sono stato un'ora e mezza dentro la questura da solo. Successivamente sono arrivati i miei genitori".
Su quanto accaduto il ragazzo, che ha poi partecipato al corteo organizzato dal collettivo Einstein "vengo accusato di avere dato calci e pugni a un agente della digos. Io semplicemente mi ero avvicinato a questi di destra, che non erano ragazzi, ma avranno avuto una trentina di anni, che stavano volantinato, quando i poliziotti mi hanno placcato. Io mi sono spaventato. Ovviamente non ho tirato calci e pugni perché era infattibile e non sono così stupido da attaccare e da aggredire un pubblico ufficiale". "Mi hanno ammanettato in modo molto violento, dato che ho ancora male al braccio", conclude.
Gioventù nazionale D'Annunzio: “A Torino se di destra non puoi volantinare”
"A Torino se sei di destra non puoi volantinare davanti alle scuole senza rischiare di essere aggredito: questi sono i frutti delle politiche di tolleranza e legittimazione messe in atto dall'amministrazione comunale nei confronti dei centri sociali e collettivi, che si sentono sempre più legittimati ad aggredire chi non la pensa come loro".
È quanto si legge in un post sulla pagina social di Gioventù nazionale Torino sezione D'Annunzio in merito all'episodio di questa mattina.
"Sputi, insulti, pugni e minacce - scrivono -. Questo l'atteggiamento riservato dai collettivi rossi questa mattina ai nostri militanti durante un volantinaggio di sensibilizzazione contro le baby gang e la 'cultura maranza'. Una situazione intollerabile, che denunciavamo da tempo e che non può più essere accettata. Non ci arrenderemo".
Fonte: www.rainews.it
