“È Washington a chiederci di cedere il Donbas”. Zelensky lo dice ai giornalisti che chiama a raccolta a Kiev, precisa che il piano americano è creare una zona smilitarizzata nei territori del Donetsk attualmente sotto controllo ucraino e aggiunge qualunque ipotesi di cessione territoriale dovrebbe essere sottoposta a referendum. Il tentativo è allentare le crescenti pressioni statunitensi senza dare l'impressione di chiudere alle loro richieste, per quanto sbilanciate a favore del Cremlino. Dallo Studio ovale il presidente Trump riconosce che anche gli Stati Uniti forniranno a Kiev garanzie contro ulteriori offensive russe: “Daremo il nostro contributo perché serve a ottenere un accordo”, sostiene. Un primo passo che tuttavia lascia ancora molto in sospeso. Se infatti a un eventuale ritiro ucraino dal Donetsk che non corrisponderà un passo indietro delle forze russe - è la domanda che si pongono a Kiev - come garantire che Mosca non utilizzi quell'area come rampa da cui lanciare nuove offensive, tanto più che la Russia non allenta i suoi attacchi anche contro obiettivi civili? A Odessa intanto un attacco lascia parte della città senza corrente elettrica, mentre nella regione di Dnipro gli attacchi notturni provocano almeno una vittima.