Il Benin sventa un golpe militare, con l'aiuto nigeriano
I militari occupano la TV di stato, dichiarano deposto il presidente Patrice Talon, lui chiede l'intervento della forza aerea nigeriana. La situazione sembra tornata sotto controllo
@web Il Benin, Paese dell'Africa occidentale, è stato teatro di un tentato colpo di Stato militare il cui esito è apparso incerto per diverse ore.
La crisi è esplosa quando otto uomini in uniforme mimetica, elmetto in testa e fucile a tracolla, si sono presentati davanti alle telecamere della TV di Stato, dichiarando: "Il signor Patrice Talon viene rimosso dall'incarico di Presidente della Repubblica". I soldati ribelli, guidati da un Tenente Colonnello, si sono definiti la "Commissione militare per la rifondazione" e hanno motivato la loro azione puntando il dito contro il governo per il "continuo deterioramento della situazione della sicurezza nel nord del Benin", regione colpita da attacchi attribuiti a miliziani jihadisti.
Testimoni hanno riferito di aver udito colpi di arma da fuoco nella capitale economica, Cotonou.
Il governo del Benin ha replicato immediatamente, sostenendo che il tentativo era stato "sventato". L'entourage presidenziale ha garantito all'AFP che si trattava di un "piccolo gruppo di persone" con accesso esclusivo alla televisione, mentre "l'esercito regolare sta riprendendo il controllo" e il presidente Talon è "al sicuro". Fonti interne alle forze armate hanno in seguito parlato di una decina di militari arrestati.
Le dichiarazioni di Talon e l'intervento nigeriano
In serata, il presidente Patrice Talon – imprenditore noto come "il re del cotone" che ad aprile dovrebbe lasciare la presidenza dopo due mandati, ma accusato di reprimere il dissenso – ha parlato alla televisione di stato: "Vorrei assicurarvi che la situazione è completamente sotto controllo e pertanto vi invito a riprendere le vostre attività con calma a partire da questa sera stessa", ha detto, promettendo il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico.
L'elemento determinante per la stabilizzazione è stato l'intervento della Nigeria, potenza regionale. Su richiesta urgente del governo del Benin, il Presidente nigeriano Bola Tinubu ha agito in base al protocollo della CEDEAO sulla democrazia e il buon governo. Tinubu "ha ordinato ai caccia dell'aeronautica militare nigeriana di entrare nel paese e di prendere il controllo dello spazio aereo per aiutare a sloggiare i golpisti dalla televisione nazionale e da un campo militare dove si erano raggruppati". Il Benin aveva richiesto l'immediato supporto aereo nigeriano per "operazioni di sorveglianza e intervento rapido" e il dispiegamento di forze di terra per la protezione delle istituzioni costituzionali.
La reazione della comunità internazionale
Il tentativo di golpe, che si inserisce in una serie di colpi di stato avvenuti negli ultimi anni in Africa occidentale (Mali, Niger, Burkina Faso, Guinea), ha subito generato una ferma condanna internazionale.
Il blocco dell'Africa occidentale (ECOWAS) aveva precedentemente annunciato il dispiegamento di truppe da Nigeria, Sierra Leone, Costa d'Avorio e Ghana per "sostenere il governo e l'esercito repubblicano del Benin al fine di preservare l'ordine costituzionale e l'integrità territoriale della Repubblica del Benin".
Anche l'Unione Africana ha condannato "fermamente e inequivocabilmente" il tentativo, esortando i soldati a tornare nelle loro caserme. Anche l'Unione Europea ha condannato "fermamente il tentativo di destabilizzare le istituzioni e il governo democratico del Benin" e ha richiesto il rispetto dell'ordine costituzionale.
L'intervento militare nigeriano, coordinato con le autorità beninesi e la rapida reazione del governo di Talon, sembra aver contribuito in modo decisivo a riportare la situazione sotto controllo, anche se Cotonou è rimasta presidiata dall'esercito per garantire la sicurezza.
Fonte: www.rainews.it
