Emendamenti alla manovra, tra quelli ammissibili una quota di definanziamento per ponte di Messina
Si tratta dell'emendamento alla Legge di Bilancio, a firma Nicita e Irto, che, in ragione dello stop della Corte dei Conti, definanzia la quota FSC precedentemente destinata al Ponte e le destina a opere infrastrutturali in Sicilia e Sardegna
Sono 105 in totale gli emendamenti (o parte di essi) alla manovra segnalati che sono stati dichiarati inammissibili dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato. Diciotto sono stati dichiarati inammissibili per materia e potranno essere sostituiti dai gruppi con altre proposte di modifica. Altri 87 sono stati bloccati per copertura. Ammesso l'emendamento 1.1 a firma del capogruppo di FdI, Lucio Malan sulle riserve d'oro di Bankitalia che "appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano".
Sopravvivono al vaglio di ammissibilità della commissione Bilancio del Senato sugli emendamenti alla manovra, 4 su 5 delle proposte di modifica sui condoni edilizi, compresa quella che rimodula le sanzioni. A essere stato stoppato è un emendamento - a firma FdI - che stabiliva che i Comuni fossero obbligati a rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria a seguito dei procedimenti già previsti entro il 31 marzo 2026.
Vanno avanti anche le proposte sulla tassazione dell'oro "da investimenti", presentate da Lega e FI. Gli azzurri con lo stesso emendamento chiedono la cancellazione dell'articolo sui dividendi.
È stato giudicato ammissibile anche "l'emendamento alla Legge di Bilancio, a firma Nicita e Irto, che, in ragione dello stop della Corte dei Conti, definanzia la quota FSC precedentemente destinata al Ponte e le destina a opere infrastrutturali in Sicilia e in Sardegna", segnala in una nota il senatore Antonio Nicita, Vice Presidente del Gruppo Pd in Senato. "Non ha alcun senso - aggiunge Nicita - bloccare ulteriormente questi fondi in un momento nel quale l'iter autorizzativo è assai incerto. Il governo se vorrà potrà successivamente integrare le risorse se e quando sarà completato l'iter".
Risulta invece non ammissibile per copertura, al momento, l'emendamento alla manovra segnalato dalla Lega che prevedeva di incrementare di 5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2026 al 2028 il fondo per la riduzione della pressione fiscale utilizzando a copertura la cessione di quote del Mes. "Se ha un problema lo sistemiamo", sottolinea il senatore Claudio Borghi, sostenitore della proposta.
Un altro emendamento della Lega giudicato inammissibile è quello che riscriveva il Piano Casa, dando priorità ai giovani, alle giovani coppie, ai separati e agli anziani. La proposta a prima firma Romeo stanziava risorse già dal prossimo anno, per complessivi 877 milioni fino al 2030. Le risorse per il 2026 erano attinte per la stragrande maggioranza (100 milioni su 122) dal Fondo per interventi strutturali di politica economica. Allo stesso tempo l'emendamento prevedeva che sia per il Piano casa che per il contrasto al disagio abitativo potessero essere utilizzate risorse derivanti dalle rimodulazioni del Fondo europeo di sviluppo regionale - Fesr nel ciclo 2021-2027. L'inammissibilità è proprio per assenza di coperture adeguate.
È stato inoltre dichiarato inammissibile dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato l'emendamento a firma della senatrice Micaela Biancofiore di Civici d'Italia che prevedeva il passaggio della responsabilità civile in caso di danni ai pazienti dall'azienda sanitaria direttamente in capo ai medici.
Salta poi l'emendamento alla manovra presentato da Fratelli d'Italia che allargava la detassazione sui rinnovi contrattuali. La proposta segnalata a prima firma Mancini è stata giudicata inammissibile tra quelle prive di adeguata copertura.
La nuova norma prevedeva la validità dell'imposta sostitutiva del 5% per i redditi fino a 28.000 euro per gli accordi sottoscritti non solo nel 2025 e 2026 ma anche nel 2024. La platea dei dipendenti interessati veniva ampliata inoltre ai redditi tra i 28.000 e i 35.000 euro, ma in questo caso con un'imposta sostitutiva del 10%. La misura era infine introdotta solo per i contratti "sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale".
Fonte: www.rainews.it
