Brasile, arrestato l'ex presidente Bolsonaro: ha provato ad aprire il braccialetto elettronico
Ordinata la detenzione preventiva di Bolsonaro dopo una richiesta della Polizia Federale per violazione di misura cautelare. Non si tratta della detenzione conseguente alla sua condanna per il colpo di Stato, che non è ancora definitiva
L'ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è stato arrestato in esecuzione di un mandato di arresto preventivo emesso dalla Corte Suprema Federale. Lo riferisce la Polizia Federale brasiliana in una nota. Si tratta di una detenzione cautelare, sottolinea 'O Globo', e non della pena di 27 anni e tre mesi di carcere a cui, lo scorso settembre, è stato condannato Bolsonaro per tentato colpo di stato militare.
L'ex presidente ha ammesso di aver tentato di mano mettere il suobraccialetto elettronico usando una saldatrice, secondo quantoemerge da un video diffuso dai principali media del Paese sudamericano e dal rapporto del Segretariatodell'Amministrazione Penitenziaria di Brasilia.
La confessione è uno dei cinque motivi per cui il giudice della Corte suprema, Alexandre de Moraes, ne ha disposto la custodia cautelare per il timore di fuga.
Il dispositivo presentava segni di bruciatura lungo tutta lacirconferenza, soprattutto nella chiusura. Inizialmente si era ipotizzato che il danno fosse stato causato da urti contro una scala, ma all'arrivo di una agente della Polizia penitenziaria Bolsonaro ha confessato: "ho usato una saldatrice per ferro".
A seguito della confessione, Moraes ha chiesto alla difesa di chiarire entro 24 ore le circostanze del tentativo dimanomissione, sottolineando la gravità della violazione.
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Secondo 'O Globo', l'arresto è stato motivato anche da ragioni di ordine pubblico e segue la veglia a sostegno dell'ex presidente indetta da suo figlio, il senatore Flavio Bolsonaro, la cui iniziativa è stata ritenuta dalla polizia "un rischio per i partecipanti e gli agenti".
Nei giorni scorsi i legali di Bolsonaro avevano chiesto che fosse concesso all'ex presidente ultraconservatore di scontare la pena ai domiciliari, dal momento che il loro cliente presenta una "grave condizione clinica", soffre di "multiple comorbilita'" e pertanto un eventuale trasferimento in carcere rappresenterebbe un "rischio concreto per la sua vita".
La condanna non è ancora passata in giudicato ed è ancora attesa la conclusione della fase di appello. I giudici hanno riconosciuto il settantenne colpevole di aver organizzato un colpo di Stato per rovesciare il presidente socialista Ignacio Lula da Silva, che lo aveva battuto di misura alle elezioni del 2022. Secondo l'accusa, il complotto prevedeva l'assassinio di Lula e del giudice della Corte Suprema che sta ora presiedendo il caso, Alexandre de Moraes. La cospirazione, secondo la tesi dell'accusa, sarebbe fallita per il mancato sostegno dei vertici delle forze armate.
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Secondo i media locali, l'inizio dell'esecuzione della sentenza e' previsto per le prossime settimane, a seguito del rigetto da parte della Corte Suprema dei primi ricorsi contro il verdetto.
Secondo la sua famiglia, Bolsonaro soffre di attacchi di singhiozzo, vertigini e vomito, un fenomeno ricorrente che i suoi alleati collegano all'accoltellamento subito durante un comizio elettorale nel 2018 e ai successivi interventi chirurgici a cui si e' sottoposto in seguito all'aggressione.
Un altro figlio dell'ex presidente, Carlos Bolsonaro, consigliere comunale a Rio de Janeiro, ha dichiarato che suo padre "vomita costantemente quando è sveglio". "Non l'ho mai visto cosi'. Ha il singhiozzo mentre dorme e temo che soffra di reflusso, che potrebbe essere fatale se aspirasse quello che vomita", ha scritto sui social media il politico qurantaduenne.
Inoltre Bolsonaro ha subito di recente la rimozione di otto lesioni cutanee, due delle quali sono risultate di natura tumorale in "fase iniziale" e richiedono quindi controlli regolari per monitorarne l'evoluzione.
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La Corte Suprema di Brasilia ha inoltre ordinato la custodia cautelare del deputato Alexandre Ramagem, alleato di Bolsonaro, condannato nello stesso processo dell'ex presidente e presumibilmente fuggito negli Stati Uniti. Secondo gli inquirenti, Ramagem avrebbe lasciato il Brasile lo scorso settembre attraverso lo stato di Roraima, al confine con il Venezuela, e proseguito clandestinamente verso il Venezuela o la Guyana francese prima di dirigersi negli Stati Uniti.
Ramagem, ex direttore dell'Agenzia di Intelligence Brasiliana, è stato condannato a 16 anni di carcere in regime di isolamento per reati di criminalità organizzata, colpo di Stato e abolizione violenta dello stato di diritto democratico.
Fonte: www.rainews.it
