Bufera su Witkoff, dava consigli ai russi
L'agenzia Bloomberg pubblica una telefonata in cui l'inviato americano Steve Witkoff sembra suggerire ai russi le strategie migliori per convincere Trump
La conversazione diffusa dall'agenzia Bloomberg tra l'inviato speciale di Trump Steve Witkoff e il negoziatore russo Yuri Ushakov rafforza i dubbi attorno alla sbandierata equidistanza degli Stati Uniti dalle due parti in conflitto.
"So cosa serve per la pace", si udirebbe dire Witkoff: "la regione di Donetsk". E arriverebbe a suggerire all'alto funzionario russo le parole giuste che Putin dovrebbe usare per ingraziarsi Donald Trump: "Dovrebbe congratularsi per la pace a Gaza, dire che Trump è un uomo di pace. Da quel momento il colloquio andrà bene". La telefonata tra i due presidenti, raccomanda Witkoff, andrebbe fatta prima dell'arrivo, il 17 ottobre, di Zelensky alla Casa Bianca.
E così avviene. Il presidente ucraino tornerà a casa senza ottenere i missili a lunga gittata Tomahawk.
La fonte di Bloomberg rimane segreta. Ushakov sostiene che la soffiata ha lo scopo di sabotare il negoziato e ammette che non è avvenuta tramite canali ufficiali ma via Whatsapp. L'altro negoziatore russo, Kirill Dmitriev, sostiene che lo scoop sia un falso.
Continua intanto il caos informativo attorno alla trattativa con l'avvicendarsi di presunti piani di pace più o meno favorevoli a una delle due parti. In una riunione con i ministri degli esteri dei 27 più l'Ucraina l'alto rappresentante europeo Kaja Kallas, stigmatizza un punto in particolare: la pretesa russa di imporre un tetto al numero delle truppe di Kiev: è l'esercito russo che va ridimensionato, visto che Mosca destina alla guerra il 40% del bilancio pubblico.
Fonte: www.rainews.it
