Tensioni Cina-Giappone. Taiwan: "Pechino mette a rischio la pace nella regione"
Un funzionario del ministero degli Esteri giapponese è arrivato in Cina per sedare lo scontro diplomatico innescato dalle dichiarazioni della premier giapponese Takaichi su possibile risposta del Giappone in sostegno di Taiwan
ansa Un alto funzionario del ministero degli Esteri giapponese è arrivato oggi in Cina per una visita volta a sedare lo scontro diplomatico innescato dalle recenti dichiarazioni della primo ministro giapponese Sanae Takaichi sulla possibile risposta del Giappone in sostegno di Taiwan.
Secondo quanto riferisce Kyodo news, l'incontro tra Masaaki Kanai, capo dell'Ufficio per gli affari asiatici e oceanici del ministero, e la controparte cinese è previsto per domani, 18 novembre.
Il presidente taiwanese Lai Ching-te ha messo in guardia sui rischi che lo scontro diplomatico tra Cina e Giappone potrebbe avere sull'intera area. E puntato il dito su Pechino. Lai ha invitato la Cina a "mostrare moderazione, agire come una grande potenza e non creare problemi" nella regione Asia-Pacifico, dove la pace e la stabilità sono state "gravemente colpite".
Un attacco a Taiwan "potrebbe giustificare l'invio di truppe giapponesi", aveva detto. Durissima la reazione di Pechino che ha quindi convocato l'ambasciatore nipponico e sconsigliato ai cittadini viaggi in Giappone.
Media, Taiwan accusa Pechino di "intimidazione": 90 navi cinesi in possibili manovre
Pattuglie della guardia costiera cinese vicino a isole contese al Giappone
Quattro navi della guardia costiera cinese intanto hanno navigato nelle acque territoriali delle isole Senkaku, il piccolo e strategico arcipelago disabitato nel mar Cinese orientale tra Taiwan e Okinawa, nell'amministrazione di Tokyo ma rivendicato da Pechino con il nome di Diaoyu.
In una nota sul suo account WeChat, la nave 1307 e le navi al seguito hanno condotto un "pattugliamento legale" all'interno di quelle che la guardia costiera di Pechino ha definito "le nostre isole Diaoyu". L'iniziativa è un ulteriore passaggio dell'escalation tra i due Paesi, maturata dopo che la premier nipponica Sanae Takaichi ha affermato in una sessione parlamentare del 7 novembre che un attacco cinese a Taiwan potrebbe innescare una risposta militare da parte del Giappone in nome della "autodifesa collettiva", incassando l'immediata e dura protesta di Pechino per dichiarazioni considerate come una violazione dei suoi interessi nazionali fondamentali. Questo sempre perché il Dragone considera Taipei parte "sacra" e "inalienabile" del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.
Le unità della guardia costiera hanno navigato nelle 12 miglia nautiche di acque territoriali che circondano le isole a "sostegno della sovranità e degli interessi marittimi" della Repubblica popolare. La guardia costiera giapponese ha seguitole le navi per impedire un eccessivo avvicinamento alle isole, secondo i media di Tokyo. Il ministero degli Esteri giapponese ha presentato una protesta formale attraverso i canali diplomatici, definendo l'intrusione "inaccettabile" e una violazione del diritto internazionale.
Taiwan, cinese tenta “intrusione”, arrestato dalla Guardia costiera
La premier giapponese Takaichi vola nei sondaggi malgrado tensioni con Cina
Continua a crescere in patria la popolarità della premier giapponese Sanae Takaichi, mentre il governo sitrova ad affrontare nuove pressioni economiche. Un'indagine della Agenzia Kyodo ha rilevato un tasso di approvazione del 69,9%, in aumento di 5,5 punti rispetto alla rilevazione realizzata a fine ottobre, subito dopo l'insediamento della leader conservatrice.
Una tendenza confermata anche da un sondaggio del giornale progressista Asahi Shimbun, che assegna al governo un gradimento del 69%, a fronte di un livello di disapprovazione intorno al 17%.
Alla base del sostegno figurano soprattutto le attese per le misure anti-inflazione: il 69,6% degli intervistati afferma di "nutrire speranze" nei confronti del piano di Takaichi, orientato a un'espansione fiscale definita "responsabile". L'esecutivo sta infatti finalizzando un pacchetto di stimolo superiore ai 17 mila miliardi di yen (95 miliardi di euro), da finanziare anche tramite un possibile aumento dell'emissione di titoli di Stato.
Nello specifico sul fronte della sicurezza il 60,4% degli intervistati sostiene un incremento della spesa perla difesa e quasi la metà (48,8%) appoggia l'eventuale esercizio del diritto di autodifesa collettiva in caso di crisi nello Stretto di Taiwan.
Taiwan, "incontro ravvicinato" tra navi della Guardia costiera di Pechino e Taipei
Fonte: www.rainews.it
