Stop allo shutdown dopo 43 giorni, la Camera approva e Trump firma
Dopo il Senato anche la Camera dei Rappresentanti - con l'aiuto di 6 democratici - vota la fine del più lungo shutdown della storia americana. Trump attacca i Dem: "Estorsori per motivi politici"
@web Lo shutdown dei record, che per 43 giorni ha bloccato quasi tutte le spese federali, si chiude stanotte dopo il voto favorevole della Camera sul compromesso già votato dal Senato - in entrambi i casi con il controverso contributo di alcuni democratici.
Il provvedimento garantisce fondi per un anno ad alcuni ministeri ma solo fino al 30 gennaio per altri. Il voto della Camera è stato di stretta maggioranza (222 a 209), con i Repubblicani quasi totalmente a favore e i Democratici in larga parte contrari. Sei Democratici hanno votato con la maggioranza, due Repubblicani si sono uniti ai Democratici.
A stretto giro è arrivata la firma finale, quella del presidente Donald Trump.
Che ne ha approfittato per attaccare l'opposizione democratica: “Per 43 giorni i democratici hanno chiuso il governo per cercare di estorcere soldi al Paese. Stasera mandiamo un massaggio chiaro: non lo permettiamo. Hanno chiuso il governo per motivi politici”.
La causa dello shutdown
Il blocco era stato causato dall'incapacità del Congresso di approvare il bilancio federale per l'anno fiscale 2026 entro la scadenza del 30 settembre.
A differenza di altri shutdown passati, dove spesso l'oggetto del contendere era il muro di confine, in questo caso l'impasse era stata determinata da un profondo stallo politico e ideologico tra Repubblicani e Democratici su diverse questioni di spesa, in particolare i sussidi sanitari. I Democratici insistevano per il ripristino o la proroga dei sussidi legati all'Obamacare e la cancellazione dei tagli a Medicaid e ad altri importanti programmi sanitari.
Impatto su servizi e trasporti
Lo shutdown ha avuto ripercussioni significative a livello sociale ed economico: oltre un milione di dipendenti federali sono rimasti senza stipendio, con circa 400.000 lavoratori non critici messi in congedo temporaneo (furlough). Sono state sospese tutte le funzioni governative non essenziali, inclusi programmi educativi e la pubblicazione di dati economici (occupazione e inflazione), con conseguente aumento della volatilità sui mercati finanziari. L'impatto è stato particolarmente grave sull'aviazione civile. Agenzie come la FAA (Federal Aviation Administration) e la TSA (Transportation Security Administration) hanno operato in condizioni di emergenza, causando migliaia di voli cancellati e ritardi, specie negli aeroporti più trafficati.
La risoluzione
La crisi è giunta a conclusione a novembre con un accordo al Senato per un provvedimento di spesa a breve termine, che ha convinto alcuni senatori democratici - non la maggioranza del gruppo - sufficienti a far passare la legge con la maggioranza qualificata prevista.
Il disegno di legge ha approvato i finanziamenti temporanei per la maggior parte delle agenzie fino al 30 gennaio 2026. L'accordo ha stabilito la riapertura del governo e la garanzia che gli impiegati in congedo forzato riceveranno la retribuzione retroattiva per i giorni non lavorati. Il Presidente Trump ha commentato l'intesa, assicurando che si stava "avvicinando alla fine dello shutdown" e ha firmato il provvedimento per renderlo pienamente effettivo. Nonostante l'accordo abbia messo fine alla paralisi, la ripresa completa dei servizi, in particolare nel settore aereo, ha richiesto giorni per smaltire gli arretrati e i disagi accumulati.
Fonte: www.rainews.it
