Si indaga su chi ha aiutato Elia Del Grande, catturato dopo 13 giorni di latitanza
Condannato a 30 anni per l'omicidio dei genitori e del fratello, era fuggito da una casa lavoro a Castelfranco Emilia. E' stato rintracciato a Cadrezzate, nella casa di famiglia teatro della strage. Per gli inquirenti è stato aiutato da qualcuno
Non si riesce a sfuggire alle forze dell'ordine per tredici, lunghi giorni senza avere appoggi e supporti. È questa la convinzione degli inquirenti, il cui obiettivo è capire ora chi ha aiutato Elia Del Grande, l'uomo di 50 anni catturato ieri dopo essere fuggito il 30 ottobre scorso dalla casa-lavoro di Castelfranco Emilia, nel Modenese.
I carabinieri dei comandi di Varese e Modena e del Ros lo hanno preso a Cadrezzate, comune della provincia di Varese, nell'abitazione di via Matteotti, dove l'uomo viveva. Condannato in via definitiva a 30 anni per aver ucciso padre, madre e fratello nel 1998, era sfuggito a un primo blitz venerdì scorso. I carabinieri avevano controllato tre abitazioni tra Cadrezzate e la vicina Monate oltre ai lidi che si affacciano sul lago di Monate e dai quali, sarà poi ricostruito, Del Grande "salpava" di notte con un pedalò spostandosi nella zona per evitare i posti di controllo sulle strade.
Elia Del Grande, un pedalò per spostarsi nei luoghi della sua latitanza
Nei 13 giorni di latitanza il fuggitivo sarebbe rimasto nascosto nei boschi della zona. Per gli inquirenti l'ipotesi più plausibile è che qualcuno lo abbia aiutato. Sia nella fuga, sia nel tragitto dall'Emilia al Varesotto sia, e soprattutto, nel suo nascondersi nelle aree verdi al freddo, senza riparo e senza sostentamento o possibilità di comunicare. Che abbia fatto tutto da solo appare poco credibile. Tanto che due procure, quella di Modena, da dove la fuga è partita, e quella di Varese, dove la corsa si è conclusa, hanno aperto due fascicoli per indagare sul punto.
Nel video la fuga di Elia Del Grande, killer della 'strage dei fornai', dalla casa lavoro in Emilia
Del Grande non è in stato d'arresto, non ha infatti violato una misura detentiva ma di sorveglianza speciale. Non è evaso. E ieri, al momento della cattura, non ha opposto alcuna resistenza. Gli inquirenti lo descrivono come quasi sereno e silente: non avrebbe detto una parola, nemmeno dopo essere stato portato in caserma. Le ore trascorse in carcere a Varese sono considerate una tappa intermedia del trasferimento coatto che lo porterà in un'altra casa-lavoro, dove e per quanto lo deciderà il magistrato di Sorveglianza di Modena.
Il fuggitivo Elia Del Grande scrive a Varesenews: "Descritto come un pazzo assassino"
La “strage dei fornai”
Era l’alba del 7 gennaio 1998 quando Elia Del Grande, allora 23enne, prese la pistola del padre – titolare del storico forno-pasticceria di famiglia – e sparò ai tre congiunti mentre dormivano. Il movente, emerso durante il processo, fu ricondotto a contrasti economici e familiari. Condannato definitivamente all'ergastolo, la pena è stata ridotta a 30 anni per semi-infermità mentale, l’uomo aveva ottenuto negli ultimi anni la misura di sicurezza della libertà vigilata e il trasferimento nella comunità modenese.
Elia del Grande fuggito dalla comunità: sterminò la famiglia nel 1998
Fonte: www.rainews.it
