Omicidio a Milano, l'amica di Pamela Genini: "Chiusa nel dolore, tornerò in prima fila per lei"
Continuano le indagini: gli amici testimoniano in Procura. Al vaglio i documenti per ricostruire un anno di violenze e minacce
Oggi è "chiusa a riccio nel dolore", concentrata ad "aiutare gli inquirenti a dare giustizia", ma Elisa Bartolotti, l'amica e socia della 29enne uccisa dal compagno martedì 14 ottobre a Milano dal compagno Gianluca Soncin, pensa già al futuro, quando "tornerò in prima fila per Pamela". Le sue parole arrivano attraverso un comunicato congiunto con l'associazione Scarpetta Rossa Aps, a cui la donna ha chiesto sostegno.
Nei primi giorni successi al brutale omicidio, in via Iglesias, sotto gli occhi dei vicini del quartiere Gorla, Elisa Bartolotti è stata ospite in televisione e ha rilasciato alcune interviste. Poi però "mi sono chiusa a riccio col mio dolore", spiega ora, scusandosi per non aver risposto alle telefonate, ma "sono molto provata a livello emotivo". Per questo l'amica di Pamela Genini - viene fatto sapere - ha iniziato un percorso psicologico con la psicoterapeuta Assunta Amoroso, coordinatrice del primo ascolto per Scarpetta Rossa Aps, e ha chiesto di essere supportata in altri aspetti di "questo difficile percorso di elaborazione" del lutto.
"Non so come avrei fatto in questi giorni senza il loro supporto", dice Bartolotti. Ora la priorità è "concentrarmi ad aiutare gli inquirenti a dare giustizia a Pamela", dal momento che a breve sarà sentita come persona informata sui fatti.
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Continuano le indagini, gli amici testimoniano in Procura
Sono iniziati in Procura a Milano le audizioni di persone informate sui fatti, come amici e amiche di Pamela Genini, la 29enne uccisa con più di 30 coltellate il 14 ottobre, nella sua casa di via Iglesias, da Gianluca Soncin, 52 anni.
Testimonianze che saranno utili per gli investigatori della Polizia, coordinati dall'aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, per ricostruire quell'anno e mezzo di violenze, pestaggi, vessazioni messe in atto dall'uomo, che poi minacciava di morte lei e sua madre ogni volta che la giovane provava ad allontanarsi da lui.
Le audizioni prendono il via dopo una riunione operativa tra investigatori e inquirenti, anche in vista di una raffica di acquisizioni documentali, sempre per trovare riscontri sulle violenze ai danni della 29enne: dalla pistola puntata al ventre fino a un tentativo di accoltellamento e all'aggressione in un albergo dell'Isola d'Elba durante una vacanza, quando Soncin - secondo il racconto dell'ex fidanzato e amico, Francesco, al telefono con lei negli ultimi istanti - avrebbe anche tentato di "buttarla giù dal balcone".
Oltre ai tabulati telefonici e ad indagare su vita, affari e ultimi spostamenti di Soncin, la Procura dovrà raccogliere tutta la documentazione che riguarda il pestaggio subito da Pamela a Cervia, a casa di Soncin, nel settembre 2024, tra cui il referto dell'ospedale di Seriate (Bergamo), dove la giovane si presentò con un dito rotto e parlò delle violenze subite, senza poi denunciare. Sulle eventuali falle per la mancata attivazione, tra Bergamo e Ravenna, della procedure di protezione, del 'codice rosso' e di un'inchiesta a carico di Soncin indaga la Procura di Bergamo, con un fascicolo al momento senza ipotesi di reato né indagati.
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C'era anche Una Smirnova, la madre di Pamela Genini, alla fiaccolata in sua memoria che si è tenuta ieri a Milano, con partenza da via Iglesias, dove la 29enne viveva ed è stata uccisa. La madre della vittima, ha camminato in mezzo al corteo, con in mano una fiaccola, accanto al compagno.
L'iniziativa, che ha radunato centinaia di persone intorno alla panchina rossa a pochi passi dall'abitazione di Pamela, è stata organizzata dagli abitanti e dai commercianti del quartiere Gorla. "Il femminicidio è solo le punta dell'iceberg", hanno detto prima di accendere le fiaccole. "Ogni donna ha subito o subirà prima o poi violenza. Ci sono tanti tipi di violenza. Uomini, dateci una mano, svegliatevi. Aiutateci a costruire un mondo dove siamo tutti più liberi, perché questo è il problema di base".
Ad aprire il corteo, uno striscione con scritto "Per Pamela e per tutte". Tra gli slogan ripetuti nelle prime file, "Non più lacrime, non più parole, basta basta tutti questo dolore".
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Fonte: www.rainews.it