Lo scontrino, i festini, gli appunti. Sempio a Chi l'ha visto: "Sto come i soldati in trincea"
L'intervista esclusiva a 'Chi l'ha visto'. Andrea Sempio risponde ad alcuni dei quesiti che hanno fatto riaprire l'indagine e suo carico
'Lo scontrino del parcheggio l'ho preso io, sarebbe stato meglio avesse destato dubbi all'epoca così potevano controllare le telecamere del parcheggio'.
Andrea Sempio, indagato a Pavia per l'omicidio di Chiara Poggi prova a salvare il suo alibi, ovvero lo scontrino del parcheggio di Vigevano che lo colloca lontano da Garlasco nel giorno della morte della giovane e in un orario incompatibile con la sua presenza sulla scena del delitto.
Un nuovo teste, sentito dai carabinieri, avrebbe messo in dubbio la sua versione sostenendo che il tagliando del parchimetro gli sarebbe stato fornito. Quel tagliando fu conservato dalla madre di Sempio e consegnato agli inquirenti un anno dopo il delitto durante un interrogatorio.
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L'appunto di mio padre? parlava di 20-30 euro
Non si riferiva a 20 o 30 mila euro per l'archiviazione, ma a 20 o 30 euro come costo per avere materialmente in mano l'atto di archiviazione, il padre di Andrea Sempio nell'appunto al centro dell'indagine bresciana per corruzione che coinvolge l'ex procuratore di Pavia Mario Venditti.
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Così ha spiegato lo stesso trentasettenne, indagato nella nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, aggiungendo che ci sono altri appunti del padre con annotate le spese legali "annotate in migliaia". "Quando scrive 20.30 intende venti o 30 euro. Secondo me quello è un appunto che si era scritto e non è nulla di più di lui che parla con gli avvocati e chiede 'per avere in mano la stampa dell'archiviazione quanto viene?' e l'avvocato gli avrà detto 'venti o trenta euro'".
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“Non c'è nulla che colleghi noi a Venditti”
I 35mila euro dati agli avvocati da Andrea Sempio, quando è stato indagato per la prima volta per l'omicidio di Chiara Poggi, non sono sembrati troppo al 37enne. "Noi ci siamo trovati in mezzo a quel vortice, non sapevamo nulla di questioni legali, non avevamo la minima idea di quali potessero essere i costi e francamente - ha detto - quando sei dentro, l'unica cosa che ti interessa è uscirne". "Quindi - ha aggiunto - qualunque richiesta ti fanno di soldi, pensi che se te li chiedono sarà così. Ed è quello che abbiamo fatto: ci siamo sempre prestati a tutte le richieste". Sempio ha anche negato ogni tipo di corruzione con l'ex procuratore di Pavia Mario Venditti, su cui è aperta un'inchiesta a Pavia. "Non ci può essere alcun collegamento con l'idea di corruzione. Faranno le loro verifiche ma non ci può essere nulla che colleghi noi a Venditti, a qualche caso strano di corruzione. Parliamo comunque di cifre basse, molto dilazionate nel tempo". "A meno che i miei avvocati molto generosamente, senza dire nulla, magari hanno messo da parte i soldi per arrivare a metterli in mano a qualcuno... ma non credo, non tornano le cifre e i tempi". Nell'ultimo colloquio con l'ormai suo ex legale Massimo Lovati. Sempio ha detto di aver chiarito anche questo aspetto. "Gli ho chiesto esplicitamente se fosse successo qualcosa, se potesse saltar fuori qualcosa che non so, che non mi aspetto riguardo all'ipotesi di corruzione, e lui mi ha garantito no, che sotto non c'era nulla".
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“Sto come i soldati in trincea, aspetto che passi”
Le ipotesi di festini o altro scoperti da Chiara Poggi al Santuario della Bozzola "mi sembrano tutte grosse suggestioni". Andrea Poggi ha detto di non credere a questa pista per il suo omicidio. "Stiamo parlando di una normalissima ragazza di provincia non stiamo parlando di un appartenente alle forze dell'ordine che ha scoperto un giro strano. Mi sembra una ipotesi molto tirata peri capelli, mi sembrano suggestioni nulla di reale" ha osservato. Per quanto riguarda invece l'atteggiamento tranquillo, Sempio ha detto di essere "un po' come quei soldati nelle guerre di trincea. Devi star lì, devi aspettarti che possa capitare di tutto e basta. Sei rassegnato - ha concluso - ad aspettare che passi".
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Fonte: www.rainews.it