Affitti brevi, tassa sui dividendi, tagli ai Ministeri: scintille Tajani-Salvini
La manovra è pronta per l'iter parlamentare ma sale la tensione nel centrodestra. Ciriani: "Per eventuali emendamenti ci sono a disposizione solo 100 milioni di euro". Opposizioni: "Tajani e Salvini sembra abbiano votato in CdM a loro insaputa"
Sembra passata un’eternità da quella foto di una settimana fa a Palazzo Chigi, dove Antonio Tajani e Matteo Salvini apparivano compatti, fianco a fianco a Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, per presentare la Legge di Bilancio. Ma il testo, non appena giunto in Senato, ha innescato una vera e propria guerra fredda tra i due Vicepremier, scambi di accuse reciproche che hanno messo a nudo le profonde spaccature nella maggioranza.
La Premier, impegnata a Bruxelles, non ha di certo gradito queste che i suoi definiscono "liti da cortile", un nervosismo che offre un facile bersaglio alle opposizioni, pronte a cavalcare la frattura interna.
Eppure emerge sempre di più il malessere di chi, pur apprezzando l'impianto della manovra, ritiene che ci sia alla base del testo un indirizzo tecnico più che politico. "Non si può fare cassa in questo modo - il 'refrain' di chi nella maggioranza non nasconde il proprio mal di pancia -, non si possono cercare maggiori entrate caricando le imprese di tasse alla stregua di patrimoniali...".
Si ragiona sui relatori della legge di bilancio
Dovrebbero essere quattro i relatori della maggioranza: Dario Damiani di FI, Massimo Garavaglia o Marco Dreosto della Lega, Mario Borghese di Nm-Maie, probabilmente Guido Liris di Fratelli d'Italia. Potranno esserci "degli aggiustamenti" purché "non compromettano l'impianto" del testo, perché "prima di tutto vengono i conti in ordine", ha avvertito il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
“L'impianto della Finanziaria è chiuso” afferma. La sostanza dunque non cambierà: le modifiche parlamentari hanno a disposizione una dote di soli 100 milioni di euro – da dividere anche con le opposizioni – una cifra irrisoria rispetto ai 18,7 miliardi della manovra, che rende di fatto impossibili stravolgimenti.
I capitoli della manovra che dividono la maggioranza
Il fronte della contestazione interna: affitti e banche nel mirino
È Tajani a rompere gli indugi già nella mattinata di ieri, sferrando un attacco che non risparmia il ministero dell'Economia e delle Finanze, né tantomeno la Ragioneria generale dello stato, con riferimento a "qualche grand commis" reo di "aver voglia di punire, di reintegrare le tasse". Nel mirino del leader di Forza Italia finiscono innanzitutto l'intervento sugli affitti brevi – l'unico punto su cui, in teoria, si registra sintonia anche con Salvini, nonostante Giorgetti avesse difeso la norma in Parlamento – e la nuova tassazione sui dividendi.
"Noi non sapevamo niente di questo," tuona Tajani, chiedendo una riflessione che porti ad una "visione abbastanza liberale".
L'irritazione azzurra si alimenta anche sulla questione dell’IRAP delle banche, definita un "tributo rapina" e criticata perché "si colpiscono le banche nazionali ma non i giganti del web", in linea con le recenti posizioni espresse da Marina Berlusconi sul potere delle Big Tech.
Da Roma a Milano: la querelle sulle infrastrutture
La Lega, dal canto suo, non gradisce gli affondi e rilancia, aprendo un fronte sulle nomine delle autorità portuali, con Salvini che denuncia il "fastidio" per i nomi "incagliati da mesi in Senato", accusando apertamente "uno dei partiti della maggioranza" (chiaro il riferimento a Forza Italia) di ostacolare le scelte.
La risposta di Tajani non si fa attendere, e nel pomeriggio invita Salvini a "occuparsi dei tagli alla Metro C" di Roma, il definanziamento emerso dalle tabelle della legge di bilancio. Immediata la replica leghista che parla di "riprogrammazione" e non di un taglio vero e proprio, ma che ammette un taglio effettivo sulla linea M4 di Milano, scaricando la responsabilità sulla ragioneria che avrebbe disposto "unilateralmente dei definanziamenti provvisori".
C'è chi nel partito di via della Scrofa considera il confronto in atto come "qualcosa di assolutamente normale"; chi invece ritiene che si vada a danneggiare l'intera coalizione, e non nasconde perplessità sui distinguo di FI che nel frattempo prepara emendamenti ad hoc. Mentre Il convincimento nel centrodestra è che solo dopo l'approvazione della legge di bilancio, e magari un nuovo passaggio parlamentare del premierato, si tornerà a parlare anche di legge elettorale, di proporzionale, di premio di maggioranza, diritto di tribuna (che potrebbe essere 'concesso' ad Azione che, riferisce una fonte parlamentare, potrebbe anche astenersi sulla legge di bilancio) e soprattutto dell'indicazione del nome del candidato premier sulla scheda elettorale, con gli alleati di Fdi che per ora frenano.
Manovra, l'opposizione: "Ingiusta e senza visione" , lo dimostrano le liti tra la maggioranza
Le opposizioni ironizzano: "Tajani e Salvini hanno votato la manovra in Consiglio dei ministri a loro insaputa"
Il centrosinistra si lancia all'attacco, mettendo nel mirino le divisioni in seno al Governo. La Segretaria del PD, Elly Schlein, ironizza senza mezzi termini: "Pare che i due Vicepremier Tajani e Salvini abbiano votato in Consiglio dei Ministri una manovra a loro insaputa". Un affondo che evidenzia la sensazione di caos nella cabina di regia.
Sulla stessa linea, il Movimento Cinque Stelle critica la mancanza di visione strategica. Per Stefano Patuanelli, esponente pentastellato, questo è "un Governo senza idee per il futuro", la cui Legge di Bilancio mostra debolezze strutturali e una palese incoerenza tra gli alleati.
Dall'opposizione, insomma, si fa notare la mancanza di strategia del governo. Per la Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati Chiara Braga: "Litigano sugli affitti brevi, non hanno una strategia per lo sviluppo e mancano del tutto politiche industriali. Taglio delle tasse irrilevanti e pochi euro per le pensioni: quindi non sarà minimamente compensato l'aumento del carrello della spesa né i costi dell'energia che pesano su famiglie e imprese e che sono i più alti d'Europa. Per non parlare della sanità, dove gli investimenti raggiungono il minimo storico degli ultimi anni".
Fonte: www.rainews.it
