Scioperi, sparisce l'emendamento di FdI e si apre il fronte sulle armi all'Ucraina
Restano tesi i rapporti nella maggioranza sul nuovo pacchetto di aiuti militari. Scontro tra il ministro Giorgetti e il leghista Borghi
La legge di bilancio continua a essere fulcro dello scontro politico, ma l'agenda del governo è attraversata anche dalle frizioni sulla politica estera, che si acuiscono in vista della riunione del Consiglio Supremo di Difesa a cui parteciperà la premier Giorgia Meloni.
Il Fronte interno: manovra e ritiri
Sul piano interno, Fratelli d'Italia ha scelto di fare un passo indietro ritirando il controverso emendamento che avrebbe imposto ai lavoratori del settore trasporti la comunicazione di adesione anticipata e irrevocabile agli scioperi. Nonostante ciò, il partito difende l'impianto complessivo della manovra, definendola “a supporto del ceto medio”. Anche Forza Italia sostiene la legge di Bilancio, sebbene mantenga una posizione cauta e possibilista sul condono edilizio, dichiarando che valuterà la misura caso per caso.
Il monito del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sul non prevedere "nessuna spesa aggiuntiva" si abbatte in particolare sulla Lega, che vede ridursi drasticamente le possibilità di estendere la platea della rottamazione delle cartelle. La Lega, pur cedendo sul rialzo della cedolare secca sugli affitti brevi, persiste nella sua strategia di finanziare le proprie misure aumentando le tasse su banche e assicurazioni.
Nel frattempo, le opposizioni fanno muro unendo le forze: PD, M5S, AVS e Italia Viva hanno presentato sedici emendamenti congiunti che si concentrano prioritariamente sui temi di salari e sanità. Il PD, con la segretaria Elly Schlein, è all'attacco contro l'esecutivo. La tensione è alta anche per le dichiarazioni del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, il cui paragone tra condono edilizio e sanatorie sull'immigrazione è stato definito "vergognoso" dalle opposizioni. Critico si è mostrato anche Matteo Renzi, accusando la Meloni di pensare "di prendere in giro gli italiani" sul tema del condono.
Il fronte estero: frizioni sull'Ucraina
A poche ore dalla riunione del Consiglio Supremo di Difesa, le divisioni interne alla maggioranza sull'Ucraina tornano a scaldare gli animi.
Si registra un serrato scambio di opinioni tra il leghista Claudio Borghi e il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. Quest'ultimo ha replicato con durezza alle posizioni espresse da Borghi, alludendo alla mancanza di libertà politiche in Russia: "Caro Claudio, post come i tuoi in Russia non sarebbero permessi," ha detto Crosetto.
Fonte: www.rainews.it
