Marina Berlusconi: "Urgente la riforma della giustizia, calunnie devastarono la vita di mio padre"
"Sarà un passo avanti significativo verso una giustizia veramente giusta", scrive la figlia del fondatore di Forza Italia in una lettera al Giornale
Ansa “Polemizzare su una sentenza è come confondere il dito con la luna”. Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori, interviene sulle colonne del Giornale tornando a parlare delle vicende giudiziarie del padre, Silvio Berlusconi, e della recente decisione della Cassazione che ha respinto le tesi della Procura generale di Palermo sulla presunta “pericolosità mafiosa” di Marcello Dell’Utri.
“In questi giorni la Suprema corte ha respinto definitivamente le tesi della Procura generale di Palermo, che continuava ad attribuire una presunta 'pericolosità mafiosa' a Marcello Dell'Utri. Le conseguenze sono di enorme rilevanza, perché certificano che non ci sono mai stati riciclaggi di Cosa Nostra nella Fininvest, né accordi con Forza Italia. La sentenza è quindi un cruciale passo avanti anche sul cammino della verità per mio padre”, scrive nella sua lunga lettera.
Eppure sui quotidiani, “la decisione della Cassazione si è trasformata in tutt'altro, cioè in un nuovo scontro innescato da chi l'ha ingiustamente sminuita, con argomentazioni pretestuose e ipocrite”, osserva, rimarcando "il clima velenoso, incattivito, che per l'ennesima volta si è creato".
Cassazione: "Inammissibile il ricorso del Pg di Palermo", niente confisca a Marcello Dell'Utri
“La luna nera della giustizia”
Marina Berlusconi descrive lo stato della giustizia italiana: “Come la luna, la giustizia ha due facce. Su quella luminosa si trovano la nostra grande civiltà giuridica, il rispetto delle regole, la fiducia nello Stato di diritto. Ma sull’altra, quella in ombra, agisce una piccola parte della magistratura che si considera un contropotere investito di una missione ideologica”. Un “spirito di fazione” che, a suo avviso, ha trasformato l’Italia in “un Paese giustizialista”, dove la voglia di gogna e la presunzione di colpevolezza sono diventate “una malattia diffusa”, alimentata dai media e dall’opinione pubblica.
Riforme “urgenti da decenni”
Nel cuore della lettera, la figlia del fondatore di Forza Italia rilancia il tema della riforma della giustizia, che considera “non solo necessaria, ma urgente”. “Serve la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri – scrive – e una riforma profonda del Consiglio superiore della magistratura, per ridurre lo strapotere delle correnti”. Una rivoluzione, aggiunge, “che questo governo ha finalmente avuto il coraggio di avviare”.
“Mio padre devastato da calunnie e false accuse”
Chiede inoltre una vera responsabilità civile dei magistrati, perché “il principio deve valere per tutti: chi sbaglia deve pagare”. Infine, contesta anche il dibattito politico sulle “presunte emergenze democratiche”: “Mi permetto di dire – afferma – che la nostra grande e vera emergenza è, da tempo, la giustizia”, anche se "nemmeno la migliore delle riforme potrà restituire a mio padre trent’anni di vita avvelenati e devastati dalle calunnie e dalle false accuse. Ma sarà comunque un passo avanti significativo verso una giustizia veramente giusta”.
In Cassazione l'assemblea generale dell'ANM aperta alla società civile
Fonte: www.rainews.it
