Appalti pilotati, sequestrati 80mila euro cash a Cuffaro
Metà erano in cassaforte a casa e l'altra metà nella tenuta di San Michele di Ganzaria. L'ex presidente della Regione Sicilia è indagato, insieme ad altre 17 persone, per associazione a delinquere, turbata liberà degli incanti e corruzione
I carabinieri del Ros hanno sequestrato circa 80mila euro in contanti all'ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, indagato, insieme ad altre 17 persone tra cui l'ex ministro Saverio Romano, per associazione a delinquere, turbata liberà degli incanti e corruzione.
Il denaro è stato trovato nel corso di perquisizioni disposte dalla Procura di Palermo. Parte era conservato in alcune casseforti della casa di Palermo di Cuffaro, parte nascosto nella sua tenuta di San Michele di Ganzaria, nel Catanese. Cuffaro verrà interrogato venerdì dal gip.
Nella cassaforte nascosta in una libreria nello studio della casa di Palermo dell'ex governatore c'erano 7500 euro in banconote deteriorate, 200 custoditi in una busta gialla; 8800 euro in banconote da 50; 4140 in banconote da 20 e 2300 in banconote da 50. In una seconda cassaforte c'erano 5000 euro in banconote da 100; 5150 sempre in banconote da 100; 650 avvolti in documenti di trasporto della azienda agricola intestata alla moglie Giacoma Chiarelli e 2065 avvolti in fogli di carta. In un mobile blindato in camera da letto c'erano invece 2200 euro. Il resto del denaro era invece nascosto in un mobile nella tenuta di San Michele di Ganziria.
Sono cominciati gli interrogatori preventivi dei primi indagati. Il gip di Palermo Carmen Salustro ha interrogato Vito Fazzino, commissario di una gara d'appalto all'Asp di Siracusa. Fazzino ha ammesso di aver commesso un falso, indotto in errore da altri membri della commissione. Per lui la procura ha revocato la richiesta di arresto. Davanti al giudice è comparsa anche la presidente di quella commissione, Giuseppa Di Mauro, che ha ammesso di aver rinviato l'aggiudicazione della gara e modificato i punteggi delle aziende partecipanti su pressione dell'allora direttore generale dell'Asp siracusana Alessandro Caltagirone. Ha invece respinto ogni accusa il mediatore Ferdinando Aiello.
Rinviato l'interrogatorio di Paolo Emilio Russo, altro componente della commissione di gara, mentre l'addetto commerciale e il legale rappresentante della Dussmann Marco Dammone e Mauro Marchese devono essere ascoltati. Per tutti, tranne che per Fazzino, pende la richiesta di arresto su cui il gip si pronuncerà nei prossimi giorni.
Le vicende di Cuffaro e Romano
Cuffaro, ora presidente nazionale della Nuova Dc, è stato condannato a 7 anni (il verdetto è diventato definitivo nel 2011) per favoreggiamento alla mafia e ha lasciato il carcere nel 2015 dopo averne scontati 4 e 11 mesi grazie all'indulto di un anno per i reati "non ostativi" e lo sconto previsto dalla liberazione anticipata per buona condotta; Romano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, fu prosciolto nel 2012 dal gip con la vecchia formula dell'insufficienza di prove.
Fonte: www.rainews.it
