La Guardia di Finanza sequestra azioni della Campari per 1,2 miliardi di euro
Si indaga su plusvalenze per 5.3 miliardi non dichiarate da Lagfin Sca, detentrice delle azioni Campari. Il provvedimento, tiene a precisare la holding, non riguarda la società italiana
ansa La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito un sequestro preventivo per 1.291.758.703,34 euro sulle azioni ordinarie di Davide Campari-Milano, vincolate alla holding lussemburghese Lagfin Sca. L'operazione, disposta dal Gip del Tribunale di Monza su richiesta della Procura guidata da Claudio Gittardi, colpisce la società per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
L'indagine, partita da una verifica fiscale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf milanese, avrebbe trovato irregolarità in un'operazione di fusione per incorporazione del 2023: Lagfin ha assorbito la sua controllata italiana, che deteneva il 51,8% del capitale di Campari (valore circa 3,8 miliardi di euro al prezzo odierno di 6,03 euro per azione). Durante la fusione, non sarebbero state dichiarate plusvalenze per oltre 5,3 miliardi di euro soggette a "exit tax", imposta prevista per i trasferimenti di asset all'estero non tassati in Italia.
Secondo gli inquirenti, il gruppo ha simulato il trasferimento degli asset a una branch domestica neo-costituita, ma la gestione effettiva del ramo finanziario è rimasta in capo alla casa madre lussemburghese. Il sequestro, pari a poco più del 16% del capitale Campari (capitalizzazione 7,4 miliardi), copre l'imposta evasa e blocca le azioni fino a decisione definitiva.
La nota della Procura sottolinea come le "complesse operazioni" abbiano eluso la normativa fiscale, con il vincolo apposto integralmente sulle azioni partecipate. Campari, leader negli spirits, non ha commentato, ma l'inchiesta non coinvolge direttamente la quotata. Le indagini proseguono per quantificare eventuali ulteriori profili evasivi.
In una nota, diffusa dalla Lagfin successivamente alla pubblicazione della notizia del sequestro delle azioni, la holding tiene a precisare che "la questione attiene un contenzioso fiscale in essere da circa due anni e che non ha mai riguardato in alcun modo il gruppo Campari". Lagfin, si legge nella nota, "è certa di avere sempre operato nel pieno rispetto di tutte le norme, incluse quelle fiscali italiane, e si difenderà vigorosamente con sereno rigore in tutte le sedi deputate". "Poiché Lagfin detiene oltre l'80% dei diritti di voto di Campari, la misura non è assolutamente in grado di intaccare la partecipazione di controllo di Lagfin in Campari", si conclude.
Fonte: www.rainews.it
