Standard & Poor's conferma per l'Italia il rating BBB+, outlook stabile
L'agenzia di rating era stata la prima a migliorare il voto sul paese lo scorso aprile. L'Italia attende ora Moody's che a maggio ha confermato il rating a Baa3

L'agenzia S&P conferma il rating BBB+ per l'Italia con outlook stabile. L'agenzia di rating era stata la prima a migliorare il voto sul paese lo scorso aprile ed era stata seguita qualche settimana fa anche da Fitch. Un trend positivo dovuto alla stabilità politica ed anche al miglioramento dei conti pubblici italiani, che quest'anno, in base alle ultime stime del Dpfp, torneranno ad avere un deficit attorno al 3%. L'Italia attende ora Moody's che a maggio ha confermato il rating a Baa3, un gradino sopra 'junk', il livello spazzatura, alzando però l'outlook da stabile e positivo. La revisione di Moody's arriverà per ultima, il 21 novembre.
Ma non tutti i dati macro dell'Italia segnano il sereno. Il settore manifatturiero continua a mostrare segni di difficoltà. E' tornata a scendere la produzione industriale ad agosto. Dopo due mesi in cui aveva tirato il fiato, l'indice ripiomba in territorio negativo. Gli ultimi dati Istat segnano -2,4% rispetto a luglio e -2,7% rispetto ad un anno prima. Risale l'allarme di consumatori ed esercenti. Intanto l'analisi si concentra nella media del periodo giugno-agosto, sempre nei dati Istat, registrando una diminuzione della produzione pari allo 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Fermandosi ad agosto il calo è più o meno diffuso a tutti i principali raggruppamenti di industrie. I beni di consumo segnano -1,2% su base mensile e -2,3% su base annua. L'energia fa -0,6% sul mese e arriva a -8,6% sull'anno. Sempre nel confronto sui dodici mesi, tra i settori di attività economica la flessione più rilevante si riscontra proprio nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-13,5%); a seguire, le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-6,4%),l'industria del legno, della carta e stampa (-2,5%). Al contrario gli incrementi tendenziali maggiori sono per la produzione di prodotti farmaceutici (+16,1%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+9,9%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+7,1%).
Fonte: www.rainews.it