Richard Gere: "Necessario il mio film sul Dalai Lama: può aiutare a guarire e raddrizzare la rotta"
"Il film può forse essere una medicina per il Pianeta. Credo sia un film necessario e che anche il pubblico lo senta così", ha detto l'attore parlando del documentario del quale è produttore esecutivo

Donald Trump, la guerra in Ucraina, la forza attivisti della Flottiglia e di Greta Thunberg e il Dalai Lama: Richard Gere, 76 anni, attore, attivista, filantropo, non si è risparmiato durante la presentazione per l’uscita in sala di “Dalai Lama – La saggezza della felicità”, il documentario-evento nei cinema il 6, 7 e 8 ottobre con Wanted, e ha affrontato tanti argomenti di attualità.
Richard Gere e il documentario sul Dalai Lama: la saggezza della felicità
"Intorno a noi c'è una violenza sconcertante e ingiustificabile: a Gaza, in Ucraina, in Sudan, in tanti luoghi del mondo. Il film può forse essere una medicina per il Pianeta, che ci aiuta a guarire e a raddrizzare la rotta. Credo sia un film necessario e che anche il pubblico lo senta così", ha detto Richard Gere.
Nel documentario, il 14° Dalai Lama, premio Nobel per la pace nel 1989 (per il suo impegno costante nella lotta per la liberazione del Tibet attraverso mezzi non violenti e la sua leadership spirituale mondiale e per il suo messaggio di pace, compassione e responsabilità universale) , 90 anni compiuti a luglio, rivolgendosi direttamente agli spettatori, spiega che "ogni essere senziente vuole la pace, felicità, ma il 21° secolo non sarà facile, tra rabbia, paura, odio. Il nostro mondo ha bisogno di conoscere le nostre emozioni e come affrontarle".
Per questo "il mio impegno è cercare di condividere l'antica conoscenza per diffondere la pace della mente".
Nella conversazione ideale il Dalai Lama unisce ai consigli pratici su come superare i momenti più difficili ("il 90% della negatività è una proiezione mentale, con la meditazione possiamo sviluppare compassione, nel momenti in cui pensi agli altri la tua mente diventa più aperta" spiega), il racconto, (anche attraverso straordinari e spesso inediti, filmati d'archivio) della propria vita, offrendo anche la sua prospettiva sulle divisioni di oggi.
"I registi del film, Philip, Barbara e Manuel, hanno girato l'intervista principale prima del Covid - spiega Gere, buddista praticante -. Loro sono venuti da me circa un anno e mezzo fa con la loro versione del documentario mentre io stavo organizzando il 90° compleanno del Dalai Lama e ho pensato che questo film sarebbe stato un meraviglioso fulcro per l'occasione". L'attore è stato “personalmente molto commosso dal film. E, naturalmente, avevamo idee che forse avrebbero potuto renderlo ancora migliore. Abbiamo iniziato a lavorarci sodo. Ma nel frattempo, il mondo è precipitato. Ora significa molto più di un omaggio al 90° compleanno del Dalai Lama”.
Richard Gere al 90° compleanno del Dalai Lama: "Sua Santità appartiene al mondo"
Il Dalai Lama "dice che la preghiera è meravigliosa, ma non cambierà il mondo. Devi fare qualcosa per cambiarlo Tutto è causa ed effetto. Devi creare la causa del mondo che desideri - osserva Gere -. E ci dà la ricetta per farlo". Il nocciolo della questione "è essere personalmente responsabili, di come funzionano la nostra mente e il nostro cuore, di come agiscono le nostre emozioni negative, di come liberarcene e di come entrare in contatto con le cose positive che sono dentro la nostra mente e il nostro cuore, gentilezza, amore, compassione, apertura, inclusione".
L'attore ha incontrato per la prima volta il Dalai Lama nel 1982: "Quando leggi di figure come Gesù, Buddha, Maometto, Gandhi, Martin Luther King, o lo stesso Dalai Lama, puoi essere profondamente toccato. Ma è diverso trascorrere del tempo con una persona straordinaria. Poi puoi davvero sentire che è possibile esserlo, se ti impegni. Siamo sovrastati da ogni genere di cose sciocche e stupide, basate su versioni smisurate del nostro ego. Ma puoi rimuovere tutto questo e tornare alla nostra essenza e svilupparla. E quando, sei in presenza di qualcuno come il Dalai Lama, che ha fatto quel lavoro per rimuovere le cose stupide e sviluppare pienamente gentilezza, compassione e saggezza, ti rendi conto che questo è effettivamente possibile nel mondo. Non è una teoria".
Fonte: www.rainews.it