Quando scattò l'allarme in Kursk, per le fiamme nel sito nucleare dopo l'abbattimento di un drone
Era il 24 agosto scorso, ed accadde in territorio russo nella notte. La Centrale comunicò anche allora: "Nessun rischio radioattività né feriti o vittime"

Era il 24 agosto scorso, e l'allarme scoppiò in una centrale nucleare russa dopo che le difese aeree del Paese avevano abbattuto un drone ucraino, secondo quanto riferito dal sito stesso. Il "dispositivo è esploso" al momento dell'impatto con la centrale nucleare di Kursk (ovest), provocando un incendio che "è stato domato dai vigili del fuoco", si leggeva in un comunicato pubblicato su Telegram. E ancora una volta, la preoccupazione per una eventuale fuga di radiazioni, prontamente smentita dalle autorità russe.

Ridotta la capacità della centrale atomica
Anche in quel caso, non furono segnalate vittime o feriti, ma la capacità della centrale era stata - per diversi giorni - ridotta.
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"Le autorità locali russe hanno riferito che durante la notte hanno intercettato droni ucraini in regioni talvolta lontane dal fronte, come quella di San Pietroburgo (nord-ovest) o sul Volga. Abbattuto poco dopo mezzanotte (21:00 GMT) dalla difesa antiaerea russa, uno di questi velivoli "è esploso e ha danneggiato un trasformatore ausiliario" sul terreno della centrale nucleare situata nella regione russa di confine di Kursk, ha annunciato il suo operatore sul suo account Telegram. "L'incendio è stato domato", ha aggiunto, precisando che non ci sono state vittime ma che il funzionamento di un reattore è stato ridotto. "Il livello di radiazioni nel sito industriale della centrale nucleare di Kursk e nelle zone circostanti non è cambiato e corrisponde ai livelli normali", secondo la stessa fonte.
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Fonte: www.rainews.it