Papa Leone XIV: “Il mondo del lavoro sia luogo di speranza e di vita”
“Si offrano stabilità e dignità̀, assicurando soprattutto ai giovani di realizzare i propri sogni e contribuire al bene comune”.
Afp A Roma è stato celebrato il Giubileo dei lavoratori con la partecipazione di circa 10.000 pellegrini in rappresentanza di tutte le sigle di Associazioni e Federazioni del lavoro e del mondo del volontariato. Nell’ambito del Giubileo della Speranza l’evento originariamente si sarebbe dovuto svolgere dal primo al 4 maggio 2025, ma rinviata e riprogrammata per questo 8 novembre, dopo la scomparsa di Papa Francesco, l’inizio del conclave e l’elezione del nuovo Papa.
Papa Leone XIV è stato salutato da migliaia di persone provenienti da ogni continente, riunite questa mattina in Piazza San Pietro per celebrare insieme il Giubileo del mondo del lavoro. Prima di iniziare la sua riflessione, il Papa ha compiuto con la sua papamobile un percorso intorno al Vaticano, impartendo benedizioni e ricevendo doni.
L'Udienza giubilare di questo fine settimana è stata incentrata sul tema Sperare è testimoniare. Leone XIV ricorda ai fedeli in piazza che la speranza del Giubileo nasce dalle sorprese di Dio. Dio è diverso da come siamo abituati ad essere noi: “L’Anno giubilare ci spinge a riconoscere questa diversità̀ ‒ ha detto il Pontefice ‒ e a tradurla nella vita reale. Per questo è un Anno di grazia: possiamo cambiare! Lo chiediamo sempre, quando preghiamo il Padre Nostro e diciamo: ‘Come in cielo, così in terra’”.
Poi Papa Prevost accogliendo con affetto i partecipanti al Giubileo del mondo del lavoro afferma che il lavoro deve essere una fonte di speranza e di vita, che permetta di esprimere la creatività̀ dell’individuo e la sua capacità di fare del bene: “Pertanto, auspico un impegno collettivo, da parte delle istituzioni e della società̀ civile, per creare valide opportunità̀ occupazionali che offrano stabilità e dignità̀, assicurando soprattutto ai giovani di realizzare i propri sogni e contribuire al bene comune”.Questo Giubileo serve a ricordare l'impegno costante della Chiesa a favore della giustizia e dell'equità sul posto di lavoro, ispirato dagli insegnamenti di Gesù Cristo e dalla tradizione del pensiero sociale cattolico. Ma anche ad aprire gli occhi a una realtà di cui tutti siamo testimoni come l’emarginazione, l'indifferenza e la povertà, nello sforzo continuo di fare del lavoro uno strumento di speranza e di nuova vita, mettendo sempre al centro la persona, il lavoro, la famiglia e la costruzione di una società più giusta e fraterna.
Durante l’udienza giubilare Papa Leone XIV ha ricordato la figura di un testimone della speranza cristiana in Africa, il Beato Isidore Bakanja, patrono dei laici del Congo, che dovette sopportare ogni genere di maltrattamenti e torture a causa della sua fede. Ciononostante, la sua testimonianza di vita cristiana divenne sempre più luminosa e piena di speranza, al punto che morì perdonando e pregando per i suoi persecutori.
Isidore lavorava come operaio agricolo per un padrone europeo senza scrupoli che non sopportava la sua fede e la sua autenticità̀. Racconta Leone XIV che il padrone odiava il cristianesimo e quei missionari che difendevano gli indigeni contro gli abusi dei colonizzatori: “Isidore porterà̀ fino alla fine il suo scapolare al collo con l’immagine della Vergine Maria, subendo ogni genere di maltrattamenti e torture, senza perdere la speranza. Sperare è testimoniare!”.
Il lavoro è uno degli aspetti fondamentali per la vita dell’uomo, eppure troppo spesso diventa il luogo dove la vita si perde. La Bolla di indizione dell’Anno giubilare ci ricorda che la tutela, la difesa e l’impegno per la creazione di un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, costituisce uno dei segni tangibili di speranza per i nostri fratelli. Secondo Vega Engineering In Italia ci sono 502 vittime sul lavoro, (35 in più rispetto a giugno 2024). A questa lista si aggiunge anche la recente tragedia avvenuta a Roma dove ha perso la vita l’operaio Octay Stroici dopo il crollo della Torre dei Conti.
Recentemente l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), ha pubblicato uno studio in cui afferma che l'economia globale sta rallentando, rendendo difficile una piena ripresa dei mercati del lavoro. Secondo OIL le tensioni geopolitiche, l'aumento dei costi legati al cambiamento climatico e i problemi del debito irrisolti stanno mettendo a dura prova il mercato del lavoro. Il lavoro informale e la povertà lavorativa sono tornati ai livelli pre-pandemia e i paesi a basso reddito hanno avuto maggiori difficoltà a creare posti di lavoro dignitosi. “Eliminare i divari e migliorare le disuguaglianze salariali è essenziale non solo per la crescita economica, ma anche per promuovere la giustizia sociale. Il lavoro dignitoso e l'occupazione produttiva che sono fondamentali per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) entro il 2030”.
Papa Leone XIV in diverse occasioni si è rivolto alla Chiesa esortando a essere vicina al mondo del lavoro mettendosi in ascolto dei travagli e delle fatiche della gente. In un passaggio del suo discorso Leone aveva ricordato che la comunità cristiana, di fronte alle conseguenze negative della crisi occupazionale e sociale, di fronte alle incerte prospettive del futuro, è chiamata ad esercitare, con generosa passione, un ruolo molteplice studiando i problemi, elaborando soluzioni, assumendo proprie responsabilità: insomma, deve essere Chiesa sul territorio, Chiesa presso le case, Chiesa presso le fabbriche, Chiesa «presso l’uomo».
Papa Francesco aveva ripetutamente sottolineato l'importanza del lavoro nella vita personale e sociale: «Il grande tema è il lavoro. Ciò che è veramente popolare – perché promuove il bene delle persone – è garantire a tutti l'opportunità di coltivare i semi che Dio ha posto in loro: le loro capacità, la loro iniziativa, la loro forza. Questo è il miglior aiuto per i poveri, la migliore via verso una vita dignitosa».
Anche Papa San Giovanni Paolo II esortava nel suo discorso del 2000 a Tor Vergata, ad essere «costruttori di un futuro di speranza, giustizia e solidarietà per tutta l’umanità». È un cammino di civiltà in cui, a volte, «fenomeni come la disoccupazione, il lavoro minorile e i salari insufficienti si aggravano». Un orizzonte, senza dubbio, che dobbiamo affrontare alla radice, fino a stabilire nel mondo «una coalizione a favore del lavoro dignitoso».
Fonte: www.rainews.it
