Il centrodestra chiede al governo più spesa per difesa, sanità e pace fiscale
Le opposizioni: “Nessuna strategia, solo austerità”. Si sta formando la manovra da 16 miliardi. Camera e Senato votano sul Dpcf

Dopo il vertice di maggioranza di mercoledì sera, il governo punta a chiudere entro il 15 ottobre la manovra economica per il 2026, da circa 16 miliardi di euro, in vista della riunione del Fondo Monetario Internazionale a Washington. In Parlamento i partiti si sono confrontati sul Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), il testo che definisce gli obiettivi economici del prossimo anno.
Nella risoluzione unitaria presentata alla Camera e al Senato, la maggioranza di centrodestra ha chiesto al governo nuovi impegni di spesa: tra questi una "pacificazione fiscale" per agevolare i contribuenti e ridurre il contenzioso con il fisco, il sostegno ai redditi da lavoro attraverso misure fiscali e incentivi alla genitorialità e agli investimenti delle imprese.
Sul fronte delle pensioni, la risoluzione prevede iniziative per l’adeguamento dei requisiti di accesso in base all’aumento della speranza di vita, con tutele specifiche per i lavori usuranti. Il centrodestra chiede inoltre di incrementare la spesa per difesa e sicurezza, "in linea con gli impegni internazionali", e di destinare più risorse alla sanità, "a beneficio dei lavoratori del settore e delle imprese coinvolte".
Dal Partito Democratico arrivano critiche severe. Antonio Misiani, responsabile economico del partito, ha definito la manovra "un esercizio di austerità senza visione". Secondo Misiani, il governo "si limita a vantare il calo dello spread e il miglioramento del rating", ma non offre "nessuna strategia per il lavoro, nessuna misura efficace per il potere d’acquisto delle famiglie". Ha aggiunto che le risorse destinate a sanità, scuola, casa e trasporto pubblico sono insufficienti, mentre "milioni di cittadini rinunciano a curarsi".
Anche il Movimento 5 Stelle ha criticato il documento. In Senato, il vicepresidente M5S Mario Turco ha parlato di "apparente equilibrio dei conti" e di "effetto nullo della prossima manovra". Secondo Turco, mantenendo il rapporto deficit/PIL leggermente sotto il 3 per cento si potrebbero liberare fino a 15 miliardi di euro: "Proporremo un maxi piano di taglio delle tasse, aumentando la no tax area e le detrazioni".
Fonte: www.rainews.it