Georgia, il premier promette ritorsioni dopo le proteste di ieri per il voto amministrativo
Il primo ministro Kobakhidze parla di "rappresaglie", il presidente della Repubblica accusa gli "agenti stranieri". L'ex calciatore del Milan Kaladze eletto per la terza volta sindaco di Tbilisi
Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha promesso rappresaglie contro l'opposizione in seguito alle proteste elettorali di ieri, tra cui un tentativo di irruzione nel Palazzo presidenziale da parte dei manifestanti, respinto dalla polizia. Dopo un raduno iniziato con tre ore di ritardo, infatti, centinaia di partecipanti hanno marciato verso la residenza del capo dello Stato, dove alcuni gruppi hanno tentato di forzare le inferriate dell'edificio. Le forze speciali hanno reagito con spray urticante per disperdere la folla, impedendo l'ingresso nel complesso.
Ieri si sono tenute nel Paese caucasico le elezioni amministrative, tra cui l’elezione del sindaco di Tbilisi, competizione vinta per la terza volta da Kakha Kaladze. Il rappresentante di Sogno Georgiano, ed ex calciatore del Milan, ha ottenuto il 71% delle preferenze, contro il 12% del suo avversario Irakli Kupradze, riconfermandosi così ancora una volta primo cittadino della capitale.
La Georgia, il Paese dai due presidenti
Il premier promette ritorsioni, il presidente accusa i servizi stranieri
“Diverse persone sono già state arrestate, principalmente gli organizzatori del tentativo di rovesciamento del governo” ha dichiarato Kobakhidze ai giornalisti. “Nessuno rimarrà impunito (...) molti altri dovrebbero aspettarsi delle condanne” ha aggiunto.
Il presidente della Repubblica, Mikheil Kavelashvili, ha invece detto che i manifestanti che hanno tentato di irrompere nel cortile della residenza presidenziale erano diretti dai servizi segreti stranieri. “Purtroppo, parallelamente, era in corso un'azione volta a rovesciare il governo, la società ha assistito ad atti di vandalismo e appelli [antigovernativi]... ci sono ancora forze in Georgia che operano sotto la direzione dei servizi segreti stranieri” ha dichiarato Kavelashvili in un briefing. Un cambio di potere in Georgia non può avvenire con mezzi violenti, ma solo attraverso le elezioni, ha aggiunto il presidente.
Da mesi la Georgia è scossa da proteste contro la legge sugli agenti stranieri e altre misure che limitano l'attività delle ong e dei media, considerate di ispirazione russa. Amnesty International ha denunciato “gravi rappresaglie politiche” e “un clima di repressione crescente”. Il governo, al potere dal 2012, respinge le accuse.
Fonte: www.rainews.it