Due anni dalla morte di Giulia Cecchettin, il padre: "Per me ogni giorno è ricorrenza"
Presidente della Fondazione che porta il nome della figlia, ha tenuto un'audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio
"Grazie mille per il sostegno morale. Oggi tutti mi sono vicini perché ricorre il secondo anno dalla mancanza di Giulia. Io parto invece da un presupposto che per me non ci sono ricorrenze, perché ogni giorno per me è una ricorrenza e più volte al giorno il mio pensiero va lì. Quindi per me oggi non è diverso da ieri non sarà diverso da domani".
A distanza di due anni dalla morte della figlia Giulia Cecchettin, il padre, Gino, ora presidente della Fondazione che porta il nome della figlia, ha tenuto un'audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
"Per quanto riguarda il rapporto con gli altri enti - ha detto - negli assiomi della fondazione c'è proprio quello che bisogna fare sistema, bisogna cercare di unire le forze tant'è vero che abbiamo fatto già degli accordi con alcune delle associazioni che gestiscono centri antiviolenza. Per esempio, con Differenza donna, abbiamo fatto nascere un centro antiviolenza nuovo su Roma, proprio perché siamo convinti dell'importanza di questa struttura che è la prima al soccorso delle donne", ha detto Gino Cecchettin.
"Cosa si può fare di più? Sostenere queste associazioni, sostenere dal punto di vista finanziario i centri antiviolenza nel modo che possa essere utile per ogni donna vittima di violenza - ha aggiunto -. Sono ancora insufficienti. Leggevo che dal rapporto Stato-Regioni ne servirebbero almeno 10 volte tanto. Quindi è chiaro che molte donne non trovano risposta perché intasati da tantissime richieste. Quello che possono fare le istituzioni è garantire sussistenza, sufficienza ed eventualmente parlare con le associazioni che gestiscono i centri antiviolenza e capire come fare per adeguare il numero di questi centri".
Femminicidio Cecchettin, Turetta rinuncia all'appello contro l'ergastolo
La rinuncia dell'imputato all'appello e la decisione della Procura
Filippo Turetta ha rinunciato ai motivi d'appello contro la condanna all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin. La comunicazione è stata fatta in una lettera a firma dello stesso Turetta, inviata agli uffici giudiziari di Tribunale e Corte d'Appello di Venezia. Contro la sentenza aveva presentato appello la Procura della Repubblica di Venezia, in particolare sul punto relativo al mancato riconoscimento dell'aggravante della crudeltà. Nella lettera in cui rinuncia all'appello Turetta scrive di un "sincero pentimento", e conclude di voler rinunciare all'appello. La lettera è arrivata nei giorni scorsi alla Procura Generale, quella ordinaria, alla Corte d'assise e a quella d'appello di Venezia, dove si terrà il processo di secondo grado.
Dopo è arrivata la decisione della Procura Generale presso la Corte d'Appello di Venezia di rinunciare all'impugnazione contro la condanna all'ergastolo di Filippo Turetta.
Di fatto, la decisione chiude la vicenda processuale, per cui il 14 novembre, prossimo giorno nel quale era prevista la prima udienza di secondo grado, anche alla luce della rinuncia ai motivi di appello di Filippo Turetta, alle parti non resterà che prendere atto e formalizzare la doppia rinuncia e rendere così definitivo l'ergastolo per Turetta.
Gino Cecchettin e il suo messaggio di speranza: "Cara Giulia, ecco quello che ho imparato da te"
Fonte: www.rainews.it
