Colesterolo, arriva il "super farmaco" contro quello cattivo
Si chiama enlicitide e sarà sufficiente una compressa al giorno per dimezzare i livelli di Ldl. Si prevede una svolta per milioni di pazienti. Lo studio presentato dall'American Heart Association
(Pixabay) Dati positivi per una nuova pillola anti-colesterolo, enlicitide decanoato, inibitore orale di Pcsk9, proteina che regola il colesterolo LDL, da assumere una volta al giorno. Il farmaco ha ridotto significativamente il colesterolo Ldl negli studi registrativi di fase 3, in pazienti adulti affetti o a rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica, e in pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote. Sono i risultati presentati da Msd, durante le Scientific Sessions 2025 della American Heart Association (Aha), in corso a New Orleans.
La molecola di nuova generazione, progettata per offrire un'efficacia sovrapponibile a quella degli anticorpi monoclonali - spiega Msd in una nota - ha "il potenziale per diventare il primo inibitore orale di Pcsk9 approvato e progettato per ridurre il C-Ldl, con un profilo di sicurezza paragonabile al placebo". Il farmaco "mira a colmare bisogni terapeutici ancora insoddisfatti nell'ambito dell'aterosclerosi", una delle principali cause alla base della silente epidemia cardiovascolare.
"Enlicitide - spiega Gaetano De Ferrari, sperimentatore principale dello studio Coralreef Lipids e direttore Cardiologia università di Torino, ospedale Molinette - ha mostrato riduzioni statisticamente significative e clinicamente rilevanti del colesterolo Ldl con un profilo di sicurezza paragonabile al placebo, evidenziando il potenziale rivoluzionario del primo inibitore del Pcsk9 orale. Nonostante la disponibilità di terapie ipolipemizzanti come le statine e gli inibitori Pcsk9 iniettivi, la maggioranza dei pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica non riesce a ridurre il livello di colesterolo Ldl alla soglia ideale per la propria condizione di rischio".
"Enlicitide - rimarca Alberico Luigi Catapano, presidente Sisa, la Società italiana per lo studio dell'aterosclerosi, rappresenta un approccio innovativo all'inibizione di Pcsk9 nella terapia ipolipemizzante, essendo infatti il primo macropeptide orale progettato per offrire l'efficacia e la specificità degli anticorpi monoclonali anti-Pcsk9 in una semplice compressa e aprendo nuove prospettive per il trattamento personalizzato dei pazienti ad alto rischio cardiovascolare. Attraverso il blocco dell'interazione tra la proteina Pcsk9 e il recettore per le Ldl, e quindi aumentando l'espressione dello stesso recettore per le Ldl - illustra lo specialista - enlicitide aumenta la capacità del fegato di rimuovere le Ldl dal sangue, riducendo in maniera importante e clinicamente rilevante i livelli di Ldl colesterolo, rispondendo così a un bisogno clinico critico non soddisfatto, in particolare (e non solo) nei pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote. Questa popolazione di pazienti è ad alto rischio di eventi cardiovascolari aterosclerotici prematuri e una quota significativa non raggiunge i livelli di colesterolo Ldl raccomandati dalle linee guida, nonostante le terapie ipolipemizzanti disponibili. Enlicitide potrebbe rappresentare una svolta terapeutica per questi pazienti".
Gli eventi cardiovascolari "in Italia raggiungono una cifra di circa 230-240 mila all'anno, circa 600 al giorno - afferma Pasquale Perrone Filardi, presidente Sic, la Società italiana di cardiologia - Livelli elevati di colesterolo rappresentano una causa diretta di infarti e ictus, ma questa consapevolezza non è ancora sufficientemente diffusa. Dobbiamo prevenire la malattia prima che si sviluppi e trattarla nelle fasi più precoci. Enlicitide è stato progettato per abbassare i livelli di colesterolo Ldl nel sangue offrendo un'efficacia e una specificità tipiche degli anticorpi monoclonali anti-Pcsk9 in una compressa di facile utilizzo, e si aggiungerà agli strumenti della classe medica per ridurre il bisogno medico insoddisfatto della riduzione del colesterolo Ldl, contribuendo a migliorare gli esiti dell'Ascvd per milioni di persone nel mondo, modificando l’evoluzione naturale della malattia".
Fonte: www.rainews.it
