Caso Pèlicot, pena aumentata per l'unico imputato che ha fatto ricorso in appello
Husamettin Dogan condannato a 10 anni di carcere, uno in più rispetto alla sentenza di primo grado. L'uomo è tra i 50 condannati per aver violentato Gisele Pèlicot, la 72enne francese drogata dal marito e messa a disposizione di sconosciuti per anni

E' stato condannato a dieci anni di carcere Husamettin Dogan, l'unico ad aver fatto ricorso in appello tra le 50 persone condannate per aver violentato Gisele Pèlicot, la settantaduenne francese che per una decina d'anni è stata drogata con sedativi dal marito e messa a disposizione di decine di sconosciuti perché la violentassero. La pena detentiva stabilita dalla Corte d'Appello di Nimes è di un anno piu' lunga rispetto alla condanna emessa in primo grado.
Riconosciuto colpevole di violenza sessuale e stupro sotto l'effetto di sostanze chimiche come gli altri 49 imputati, il quarantaquattrenne Dogan, che ha abusato della donna nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2019, ha sostenuto di non aver mai avuto intenzione di violentarla e di essere stato "intrappolato" dall'ex marito della donna, Dominique Pèlicot. Nella sua dichiarazione alla Corte di Nimes, Gisele ha accusato Dogan di averla stuprata e gli ha chiesto di "assumersi la responsabilità" delle sue azioni.
Durante le udienze d'appello, gli investigatori hanno mostrato un video che prova che l'uomo rimase per almeno "tre ore e 24 minuti" in casa Pèlicot, e non mezz'ora come ha sostenuto, e lo mostra mentre abusa di una Gisele inerte. Se nel processo di primo grado era stato un collegio di cinque giudici a emettere i verdetti contro il marito della donna, Dominique Pelicot, e i suoi 50 complici, questa volta a decidere sulla sorte di Dogan è stata una giuria popolare composta da cinque uomini e quattro donne.
Gli altri 49 uomini condannati hanno ricevuto pene che vanno da tre anni di carcere, di cui due con la condizionale, a 15 anni, inflitti a un uomo che ha abusato di Gisele per sei volte. Un altro uomo, che non ha aggredito la donna ma ha ripetutamente abusato della propria moglie con l'aiuto di Dominique Pelicot, è stato condannato a 12 anni.
La vicenda
Dominique Pelicot è stato condannato a 20 anni di carcere per stupro aggravato nel dicembre 2024. L'uomo era stato segnalato alla polizia nel 2020, quando una guardia di sicurezza di un supermercato lo aveva sorpreso a filmare di nascosto delle donne. La polizia aveva successivamente scoperto il suo archivio casalingo che documentava anni di abusi inflitti alla moglie Gisele: oltre 20.000 foto e video, tutti conservati su dischi rigidi e catalogati in cartelle. L’abbondanza di prove aveva poi condotto la polizia agli altri imputati, tutti reclutati su internet. Nei video, gli investigatori hanno contato 72 diversi aggressori: 21 tuttavia non sono stati identificati e restano a piede libero.
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Gli uomini coinvolti hanno poco in comune tra loro: la loro età varia dai 26 ai 74 anni. Tra di loro: un infermiere, un giornalista, una guardia carceraria, un consigliere, un soldato, camionisti e braccianti agricoli. I figli di Gisèle Pelicot, David, Caroline e Florian, erano in tribunale per ascoltare il verdetto insieme alla madre.
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Le due facce di Dominique
Dominique Pèlicot, descritto come il peggior predatore sessuale della storia francese recente, si definiva un padre di famiglia. Gli piaceva andare in bicicletta nella campagna francese la domenica, portava suo figlio e suo nipote alle partite di calcio ed era attento a non dimenticare di festeggiare i compleanni. "I miei genitori avevano questo talento nell'organizzare feste di compleanno a sorpresa per noi", ha detto il figlio maggiore, David, "Tutti i nostri amici erano lì, e i miei amici dicevano quanto fossi fortunato ad avere un padre così. Tutti lo adoravano in quelle feste, i miei amici lo vedevano come un modello. Ballava con i miei amici, si sedeva a mangiare con i miei amici, e oggi quegli amici non capiscono cosa sta succedendo". Pelicot è stato anche condannato per aver realizzato e distribuito foto e immagini a sfondo sessuale non solo della moglie, ma della figlia Caroline e delle mogli dei suoi figli.
Fonte: www.rainews.it