Il dato del giorno è sicuramente il nuovo record del prezzo dell'oro, che in mattinata si conferma sopra la soglia storica dei 4000 dollari all'oncia. Spinto dai conflitti in corso, dalla crisi politica in Francia e dalle incognite sull'impatto e sulla durata dello shutdown negli Stati Uniti, ma anche dalla strategia di numerose banche centrali dei Paesi emergenti, soprattutto in Asia. Che comprano oro e vendono dollari, per smarcarsi dagli Stati Uniti e per dare più solidità alle proprie riserve in una fase di debolezza del biglietto verde. Tutto questo in una giornata in cui prevale la cautela anche sui listini azionari: aprono in timido rialzo quelli europei - Milano +0,25%, Parigi +0,11%, Francoforte +0,09%.

Debole in quadrante asiatico: in una seduta con stimoli e volumi ridotti, per la chiusura per festività di Seul e dei listini della Cina continentale, gli indici principali sono tutti in calo. Rosso più marcato, di quasi lo 0,9%, per Hong Kong, in scia alla chiusura in negativo di ieri a Wall Street, soprattutto per il comparto tecnologico che si riassesta dopo un nuovo rally.