La legge di bilancio divide la maggioranza, la patrimoniale le opposizioni
La Lega alza i toni sulla manovra e fa polemica con Antonio Tajani. La proposta di Landini sulla patrimoniale divide le opposizioni. Borghi vuole vendere le quote del Mes e togliere la reversibilità alle unioni civili
Con l'avvicinarsi della scadenza per la presentazione degli emendamenti, la legge di Bilancio è al centro del dibattito interno alla maggioranza.
La Lega porta nuovi elementi di tensione all'interno della maggioranza e provoca la dura reazione delle opposizioni. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti e la premier Giorgia Meloni ribadiscono la linea della prudenza sui conti, mentre l'opposizione leghista accelera chiedendo modifiche significative su fisco e pensioni.
Il senatore leghista Claudio Borghi, relatore del partito per la manovra, ha rilanciato un tema controverso annunciando che proporrà la vendita delle quote italiane del MES per incassare circa 15 miliardi di euro da destinare al taglio delle tasse. Ad aggiungere benzina sul fuoco è l'altra proposta avanzata da Borghi, l'idea di liberare risorse cancellando le pensioni di reversibilità per le unioni civili, un'uscita che dà il segno della volontà della Lega di intrecciare le battaglie sui temi fiscali e sociali.
Le richieste leghiste: rottamazione e pensioni
Matteo Salvini alza il tiro sulla manovra, focalizzandosi in primo piano sull'obiettivo di una "rottamazione allargata" che includa anche i contribuenti con accertamenti in corso, un punto su cui il sottosegretario leghista al Tesoro, Federico Freni, non ha chiuso la porta purché l'intervento sia "a saldi invariati".
Tuttavia, il tema non trova l'entusiasmo unanime nella maggioranza, con Forza Italia e Fratelli d'Italia che non si erano mostrati favorevoli fin dall'inizio all'ultima versione della sanatoria. Salvini ha poi promesso "margini" di ritocco anche sulle pensioni, delegando il lavoro al sottosegretario Durigon.
Meloni e Giorgetti, pur a fronte dell'offensiva leghista, mantengono una linea di prudenza e barra ferma sui conti. La premier, da Bari, ha respinto con fermezza le accuse dell'opposizione di aver varato una "manovra per ricchi," sostenuta dal vicepremier Antonio Tajani: "Non ci vengano a dire che noi non aiutiamo i più deboli." L'esecutivo punta a evitare l'effetto "assalto alla diligenza" in vista della dead line per gli emendamenti.
I ritocchi previsti saranno pochi e mirati: si concentreranno con tutta probabilità sugli affitti brevi e i dividendi, sullo sblocco dei crediti d'imposta per le PMI e sull'ipotesi di rendere strutturale l'iper-ammortamento, una richiesta avanzata dagli industriali.
Forza Italia, tramite Tajani, si batterà per aumenti per le forze dell'ordine, la non doppia tassazione sui dividendi e gli affitti brevi. Fratelli d'Italia si concentrerà sull'aggiustamento della norma sui dividendi per incentivare gli investimenti e sulle norme riguardanti gli immobili, per migliorare ciò che è "davvero una priorità per gli italiani."
Opposizione in tensione: la patrimoniale divide il centrosinistra
Mentre la maggioranza si scambia colpi sulla manovra, il Centrosinistra riapre il dibattito sulla patrimoniale, un tema che crea forti spaccature. La questione, rilanciata da tempo da Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) e tornata in auge dopo un convegno con il Premio Nobel Stiglitz, vede ora un confronto aperto con il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, che ritiene "giusto prevedere un contributo di solidarietà dai ricchi, di chi detiene più di 2 milioni e ha rappresentato l'1% a vantaggio del 99%".
Fratoianni rafforza la sua convinzione, chiarendo: "Noi non vogliamo introdurre nuove tasse ma vogliamo spostare il peso fiscale e fare in modo che chi lavora o è in pensione paghi di meno e chi vive di rendita o di speculazione paghi di più". Per lui, il mondo è cambiato e "la quota di ricchezza prodotta dai patrimoni finanziari è sempre più grande". Per questo Fratoianni non comprende la posizione di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle: “Conte, sbaglia a non vedere l'imposta come una priorità”.
Sul fronte del Partito Democratico, il deputato Roberto Morassut ha sollevato un distinguo sulla soglia: "Due milioni di euro è una soglia bassa," ha affermato, ritenendo che il dibattito vada fatto su come collocare tecnicamente la patrimoniale "a un'altezza che non colpisca i ceti medi produttivi," in quanto vi sono "fortune, rendite e patrimoni molto maggiori che sono cresciuti negli anni della globalizzazione". Ma Landini continua ad incalzare la politica di centrosinistra: "Non volerla fare, vuol dire che tu stai privilegiando 500.000 ricchi contro 40 milioni di persone oneste che pagano le tasse".
Nonostante la pressione, Giuseppe Conte e Elly Schlein si mostrano cauti. Conte ribadisce che la patrimoniale sui super ricchi "non è all'ordine del giorno" per il M5S, pur affermando la necessità di far pagare di più ai super ricchi. Il M5s punta il dito sul record di pressione fiscale: festeggiano solo le banche e la lobby delle armi – dicono. Schlein e Conte continuano a vedere però la patrimoniale come una misura da applicare con cautela, preferibilmente "a livello europeo, meglio ancora se a livello internazionale", per scongiurare il rischio che i grandi capitali fuggano dall'Italia in ordinamenti nazionali più convenienti.
Le dichiarazioni hanno immediatamente suscitato l'ira di Matteo Renzi (Italia Viva) contro la sinistra: "Sentire parlare Landini di patrimoniale mi fa cadere le gambe: Giorgia Meloni aumenta le tasse, lui dice 'aumentiamole di più' e così fa apparire la premier come una statista". Renzi ha accusato l'opposizione di incastrarsi nel ruolo di "vampiro" anziché concentrarsi sull'abbassamento delle tasse.
Il deputato di Forza Italia Maurizio Casasco attacca il PD e la CGIL, definendo l'imposta patrimoniale una "doppia tassazione inaccettabile" in quanto la ricchezza nasce da attività e risparmi su cui le tasse sarebbero già state pagate.
Il capogruppo PD al Senato, Francesco Boccia, pur non mettendo la patrimoniale all'ordine del giorno, sostiene che "è chiaro che i super ricchi possano pagare di più" in un momento in cui l'obiettivo primario è recuperare risorse per alleggerire le liste d'attesa e aumentare salari e stipendi.
Fonte: www.rainews.it
