Gioco sporco: "Come le mafie manipolano lo sport e le scommesse online”
Con il criminologo Vincenzo Musacchio analizziamo lo scandalo delle scommesse illegali gestite dalla mafia italiana di New York, che ha travolto la NBA, la lega di pallacanestro professionistica più importante del Nord America
AFP Il criminologo Vincenzo Musacchio analizza lo scandalo della National Basketball Association (NBA), lega di pallacanestro professionistica più importante del Nord America coinvolta nelle scommesse illegali assieme alla mafia italiana di New York.
Professor Musacchio, cosa sta accadendo nel mondo delle scommesse clandestine negli Stati Uniti?
“Negli Stati Uniti, il legame tra mafie e mondo delle scommesse clandestine ha una storia lunga e composita, che risale all'inizio del XX secolo e che, nonostante i cambiamenti nella legalizzazione del gioco d'azzardo, continua ad adattarsi e a resistere. La mafia moderna non ha abbandonato il settore, ma ha semplicemente adattato i suoi metodi, trasferendo le sue operazioni illegali anche nel mondo digitale eludendo meglio, in tal modo, i controlli. In questo recente scandalo sono coinvolti ben undici Stati con un giro di affari di oltre venti milioni di dollari. Entrano nell’inchiesta le storiche famiglie mafiose dei Gambino, Lucchese e Genovese, cioè la mafia italo americana di New York”.
Che cosa accadeva in pratica?
“Il sistema illegale si reggeva sulle informazioni segrete provenienti da atleti e squadre dell'NBA. Il Procuratore generale di New York ha fatto l’esempio di notizie sui giocatori che sarebbero rimasti in panchina o avrebbero abbandonato una partita in anticipo. La maggior parte erano scommesse su singoli eventi, più semplici da manipolare. Il giro di scommesse era molto rilevante in termini di guadagni. Questo scandalo, di fatto, porta alla ribalta di nuovo la rete di scommesse illegali gestita dalla mafia”.
Le mafie come gestiscono queste reti di scommesse clandestine nelle competizioni sportive?
“La criminalità organizzata ha da qualche tempo incuneato i suoi tentacoli in vari ambiti della società, cercando opportunità per sfruttare le debolezze e trarre profitto da attività illecite. Il mondo dello sport e del gioco d'azzardo non fa eccezione, con gruppi criminali organizzati che piazzano strategicamente le loro scommesse in mercati in cui possono eludere le autorità e capitalizzare sulla natura redditizia di questo settore. L'industria delle scommesse in mano alla criminalità organizzata è stata sempre fiorente. Queste reti si rivolgono anche a una clientela facoltosa che cerca privacy e anonimato nelle proprie attività di gioco. Le ingenti somme di denaro interessate le rendono obiettivi privilegiati per le organizzazioni criminali che cercano di riciclare denaro manipolando i risultati”.
Com’è possibile truccare così agevolmente le scommesse sportive?
“L'ascesa del sistema delle scommesse online ha aggiunto un livello di complessità con numerosi siti web di scommesse non regolamentate e offshore che offrono una comoda via d'accesso alle scommesse illegali. I gruppi della criminalità organizzata utilizzano queste piattaforme per piazzare scommesse e riciclare denaro anche oltre i loro territori di pertinenza, sfruttando la mancanza di coordinamento e normazione del settore a livello internazionale. Alcuni Paesi dell'Europa, tra cui l’Italia in particolare, hanno una storia di coinvolgimento della criminalità organizzata in varie forme di scommesse clandestine (es. partite di calcio, corse dei cavalli, incontri di pugilato). Questo coinvolgimento può spaziare dalle scommesse sportive illegali agli esercenti senza licenza, offrendo ai criminali l'opportunità di trarre grandi profitti dalla domanda di servizi di gioco d'azzardo. Ad esempio, in alcune zone dell'Europa si trovano centri scommesse illegali che si rivolgono a chi desidera eludere il controllo e la tassazione governativa, diventando così un centro di riciclaggio di denaro e di attività di scommesse non regolamentate”.
Siamo, quindi, di fronte a un fenomeno globale?
“Assolutamente sì. Le scommesse sportive sono state al centro dell'attenzione della criminalità organizzata in molte nazioni europee ed extraeuropee. Scandali di partite truccate, come abbiamo costatato più volte, hanno scosso anche gli Stati Uniti, coinvolgendo eventi sportivi di alto profilo. La tentazione di ricavare ingenti profitti dalla manipolazione dei risultati delle partite (basket, baseball, calcio, pugilato, wrestling) ha spinto le organizzazioni criminali mondiali a infiltrarsi nel mondo dello sport”.
Che cosa è possibile fare per ridimensionare questi nuovi fenomeni criminali?
È fondamentale riconoscere che le forze dell'ordine, la magistratura, le autorità di regolamentazione e le organizzazioni internazionali lavorino costantemente per contrastare le attività illegali di gioco d'azzardo e l'influenza della criminalità organizzata nel settore. La prevalenza di tali attività può evolvere nel tempo a causa dell'evoluzione dei quadri giuridici, degli sforzi di contrasto e dell'adattabilità delle organizzazioni criminali. La lotta alla criminalità organizzata nel gioco d'azzardo rimane una sfida continua che richiede collaborazione e vigilanza a livello internazionale per salvaguardare l'integrità del settore e proteggere i consumatori.
Quali strategie potrebbero essere adottate per eradicare dal mondo dello sport questi fenomeni criminali?
“Rilevare movimenti sospetti nelle quote delle scommesse è fondamentale per salvaguardare l'integrità delle competizioni sportive. Semplici variazioni anomale nelle quote delle scommesse possono essere indicative di combine o altre attività illecite che minacciano l'autenticità degli eventi sportivi. Rilevare queste irregolarità, però, richiede un approccio globale, che coinvolga tecnologie avanzate e collaborazione internazionale tra organizzazioni sportive, forze dell'ordine, magistratura e operatori di scommesse. Uno dei segnali più evidenti di movimenti sospetti nelle quote delle scommesse è senza dubbio l'alterazione improvvisa e sostanziale delle quote. Questi cambiamenti rilevanti possono verificarsi prima di un evento o durante le scommesse live. Quando le quote cambiano significativamente in un breve intervallo, siamo di fronte ad un segnale di potenziali combine”.
Come sono emerse le scommesse illegali nello scandalo dell’NBA statunitense?
“Il sospetto è nato quando si sono palesate scommesse su risultati specifici senza un ragionamento logico o una giustificazione. Nel caso degli Stati Uniti, ad esempio, si scommetteva su un particolare giocatore e sul suo primo fallo in una partita di basket. Lo stesso sistema potrebbe essere benissimo adottato in un incontro di pugilato scommettendo ingenti somme sul round il cui uno dei pugili andrà al tappeto. Il volume di scommesse insolitamente elevate su un risultato specifico è diventato per gli inquirenti un indicatore di attività sospette. Proprio partendo da queste situazioni tipo il procuratore generale di New York ha iniziato la sua investigazione”.
Essendo lei docente di strategie di contrasto alla criminalità organizzata conosce dei metodi di rilevazione di movimenti sospetti delle quote di scommesse?
“Non vi è dubbio che la tempistica delle scommesse è un fattore essenziale per identificare movimenti sospetti delle quote giocate. Quando un numero indicativo di scommesse è piazzato negli ultimi istanti prima dell'inizio di un evento, può sollevare forti dubbi su informazioni riservate o manipolazioni dell'ultimo minuto. Gli algoritmi avanzati e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale possono essere impiegati per analizzare i dati sulle quote in modo completo. Questi modelli possono incorporare fattori come l'andamento delle quote, i volumi delle scommesse e la tempistica delle stesse per identificare anomalie rilevanti. Se l'algoritmo rileva modelli che si discostano dalla norma è il caso di analizzare più approfonditamente i dati ed eventualmente aprire un’indagine. La collaborazione con le agenzie di scommesse e gli allibratori, per identificare e affrontare le attività sospette, è un’altra strategia di lotta da adottare. Le agenzie di scommesse dovrebbero essere obbligate a segnalare agli investigatori in modo repentino, i movimenti anomali di denaro, consentendo cos azioni investigative immediate e maggiormente efficaci. Infine, disciplinando e valorizzando i whistleblower si scardinerebbe il sistema illegale dall’interno, per cui sarebbe un’altra strategia che mi sentirei di implementare”.
Secondo lei quali sfide ci attendono nel futuro sul mondo delle scommesse clandestine?
“La prima sfida riguarda, senza dubbio, il settore delle scommesse online, che spesso trascendono i confini internazionali, creando difficoltà nel coordinamento degli sforzi per combattere le combine, poiché leggi e regolamenti differiscono da una giurisdizione all'altra. Rilevare movimenti sospetti nelle quote delle scommesse resta l’elemento fondamentale per preservare l'integrità dello sport. L’utilizzo delle migliori tecnologie sarà indispensabile per contrastare le combine e per preservare l'autenticità di tutte le competizioni sportive. Vigilanza, monitoraggio continuo e formazione sono nuovi strumenti potentissimi nella continua lotta contro gli accordi illeciti, che rappresentano una minaccia rilevante per la serietà e l’onestà di tutti gli sport”.
Vincenzo Musacchio giurista, criminologo, docente al RIACS di Newark. È noto per il suo impegno nella lotta alle mafie e per la sua attività di formazione in ambiti riguardanti la cultura della legalità. Ha insegnato in diverse università italiane e presso l'Alta Scuola di Formazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri in Roma. Attualmente tiene corsi negli Stati Uniti, insegnando strategie di contrasto alla criminalità organizzata transnazionale a membri delle forze di polizia, inclusa la Polizia Metropolitana di New York. È associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA) e ricercatore presso l'Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. È stato allievo di Giuliano Vassalli e ha collaborato con Antonino Caponnetto. Concentra i suoi studi sulla criminologia delle organizzazioni mafiose e sul narcotraffico internazionale. È artefice di programmi educativi, come il progetto "Legalità Bene Comune" nelle scuole di ogni ordine e grado. Interviene regolarmente in trasmissioni televisive della RAI a livello nazionale come “Presa Diretta”, “Newsroom” e “Report” e su altre testate nazionali e locali per commentare vicende di mafia e criminalità. Ha scritto numerosi libri (Utet; Cedam; Giuffrè) e articoli su temi di diritto penale e criminologia (Cassazione penale, Rivista Penale, Rivista di Criminologia). Nel 2019 a Casal di Principe gli viene conferita la Menzione Speciale al Premio Nazionale "don Giuseppe Diana" dai familiari del sacerdote assassinato dalla camorra. Il 27 dicembre 2022 il Presidente della Repubblica gli conferisce l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Fonte: www.rainews.it
