L'Irlanda al voto: presidenziali infuocate. Urne chiuse, nel tardo pomeriggio i risultati
Due candidate donna per la Presidenza. Catherine Connolly, 68 anni, parlamentare indipendente di sinistra sostenuta dalle opposizioni, Heather Humphreys, 62 anni, ex ministra ed esponente del Fine Gael, appoggiata dalla coalizione di governo
@web L'Irlanda si è recata alle urne oieri per eleggere il successore dell'amatissimo presidente-letterato, l'84enne Michael Higgins, che conclude i suoi due mandati settennali in carica dal 2011. Nonostante la presidenza irlandese abbia un ruolo perlopiù cerimoniale, il voto di oggi si configura come un'elezione fortemente politica, un vero e proprio scontro per procura tra le forze di governo e l'opposizione. Chiuse le urne questa mattina comincerà lo spoglio ed il risultato è atteso nel pomeriggio
La corsa per la Áras an Uachtaráin (la Residenza Presidenziale) vede affrontarsi due donne di spicco:
Catherine Connolly, 68 anni, parlamentare indipendente di sinistra, sostenuta in blocco dai principali partiti d'opposizione, tra cui il nazionalista Sinn Féin e i Verdi.
Heather Humphreys, 62 anni, ex ministra ed esponente del Fine Gael, appoggiata dalla coalizione di governo formata dai due storici partiti di centro-destra, il Fianna Fáil e lo stesso Fine Gael. Gli ultimi sondaggi non lasciano spazio a dubbi: Connolly è data come la grande favorita. Un risultato che, se confermato, rappresenterebbe una seria spina nel fianco per l'esecutivo del Premier Micheál Martin.
Le presidenziali sono un test per la coalizione di governo
Il contesto in cui si svolge questa elezione è cruciale. La coalizione tra Fianna Fáil e Fine Gael, un'alleanza storicamente impensabile fino a pochi anni fa, è nata con l'obiettivo primario di tenere il Sinn Féin lontano dalla stanza dei bottoni. Il Sinn Féin, partito nazionalista e di sinistra radicale, è il principale sponsor politico di Connolly, e la sua ascesa minaccia l'egemonia del centro-destra.
La candidata favorita, ex psicologa e avvocatessa, è schierata su posizioni esplicitamente pro-Palestina e si oppone con forza alla messa in discussione della storica neutralità di Dublino, criticando aspramente l'aumento delle spese militari promosso dal governo. Su questo tema, Connolly è stata spesso al centro di polemiche, come quando ha paragonato l'incremento della spesa per gli armamenti della Germania del Cancelliere Friedrich Merz a quella degli anni '30 durante il Nazismo. Connolly è anche allineata al Sinn Féin sul tema della riunificazione dell'isola, un processo che per lei è destinato a una "conclusione scontata". La sua vittoria assumerebbe quindi una valenza ben più ampia del ruolo cerimoniale, proiettando una voce critica nei confronti della politica governativa, dell'UE, della NATO e degli Stati Uniti direttamente ai vertici dello Stato.
Le candidate
Connolly, nota per la sua immagine esuberante, ha costruito una forte popolarità, in particolare tra i giovani, grazie anche alle sue dure condanne contro la rappresaglia militare di Israele a Gaza. Questo avviene in un Paese in cui il governo aveva già formalizzato il riconoscimento dello Stato Palestinese lo scorso maggio. L'esuberante parlamentare indipendente, che stamattina recandosi al voto a Galway ha dichiarato di essersi "calmata" con una nuotata, ha anche visto i suoi video di abilità calcistiche diventare "virali" sui social.
La rivale Heather Humphreys, esponente di lungo corso del Fine Gael e legata a doppio filo con l'establishment, ha poche possibilità di spuntarla, anche se proviene dalla minoranza protestante irlandese. Un terzo candidato, Jim Gavin del Fianna Fáil, si è ritirato dalla corsa all'inizio di ottobre.
L'esito del voto, atteso per il tardo pomeriggio, arriva in un momento di forte tensione sociale. Dublino è stata recentemente teatro di violenti scontri con la polizia nel corso di proteste anti-migranti scoppiate dopo il caso, riportato dai media locali, di un migrante accusato di aver molestato una bambina davanti a un hotel per richiedenti asilo. Questo clima di agitazione aggiunge un ulteriore elemento di incertezza e polarizzazione alla contesa.
Indipendentemente dal risultato, l'Irlanda tornerà ad avere una donna alla presidenza, un ruolo già ricoperto in passato da Mary Robinson e Mary McAleese.
Fonte: www.rainews.it
