Funerali Maria Cristina Gallo: denunciò ritardi consegna referti. Vescovo: "Ha sparso semi speranza"
Otto mesi d’attesa per l’esito della sua biopsia, il suo caso ha scoperchiato un sistema di ritardi inaccettabili. Indagati dieci medici, in corso l’inchiesta della Procura di Trapani. Oggi la cattedrale di Mazara del Vallo (Trapani) è gremita
Aveva solo 56 anni Maria Cristina Gallo, la professoressa che aveva denunciato i lunghi ritardi nella consegna degli esami istologici dopo una biopsia eseguita per una grave malattia: otto mesi dopo il prelievo del tessuto da analizzare. Dalla sua denuncia era nata un’inchiesta della Procura di Trapani, tuttora in corso, che vede dieci medici indagati. Oltre 3mila i vetrini “in coda” da analizzare, dopo la denuncia sono stati smaltiti in 10 giorni.
Oggi i funerali a Mazara del Vallo, nella cattedrale gremita. "La malattia, che ha segnato e cambiato la sua vita, è diventata anche un simbolo di battaglia per molti. Cristina ha affrontato la sua condizione con una determinazione incredibile, ma la sua sofferenza è diventata anche una causa più grande. La sua lotta si è fatta battaglia civile, una lotta per un sistema sanitario che non sempre è in grado di rispondere alle vere necessità delle persone". È questo uno dei passaggi dell'omelia di don Giacinto Leone, il funerale è stato presieduto dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella.
Don Giacinto è stato il padre spirituale della professoressa negli ultimi anni. "Cristina non si è mai limitata a soffrire in silenzio, ma ha alzato la voce contro le difficoltà che molti come lei incontrano, cercando giustizia per tutti quelli che soffrono. La sua battaglia è stata una testimonianza di amore per l'altro, di attenzione verso il prossimo, ma anche di una profonda coscienza sociale" ha detto il sacerdote.
"La malattia non è stata per lei un tempo di fuga, ma un pellegrinaggio, ha continuato a camminare, a interrogarsi", ha detto don Leone.
"Per lei, l'aula della scuola dove insegnava non era un luogo dove istruire, ma uno spazio per educare alla libertà, alla bellezza, al bene. Aveva una pedagogia del cuore, ma anche dell'intelligenza, della responsabilità. Con i suoi studenti, era ferma e affettuosa, rigorosa e sorridente. Li voleva svegli, li spingeva a pensare, a domandare, ad aprirsi alla profondità della vita", ha aggiunto.
È morta Maria Cristina Gallo: aveva atteso 8 mesi l'esito della biopsia
"Maria Cristina ha vissuto la sua vita spargendo semi, col desiderio che diventassero alberi. Ha sparso semi di speranza, di vita, di cura. E questo l'ha fatto in tutti i campi, dalla famiglia al sociale". Così il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella all'inizio delle esequie. "Anche la sua denuncia non nasceva per un protagonismo, per una vendetta, ma semplicemente perché ha voluto coniugare giustizia e amore, dove l'uno non può esserci senza altro. E la denuncia ha provocato un sussulto di coscienza, ha sconfitto l'indifferenza, la cultura della rassegnazione che diventa complicità. Lei ha amato la giustizia, la verità" ha detto.
Commoventi le parole del figlio: "Mamma, spero che quello che hai denunciato sia segno di una svolta in Sicilia, la tua battaglia servirà per tanti altri che hanno vissuto e vivono la tua stessa condizione".
"Mamma, tu hai scelto di infondere speranza, fede - ha aggiunto - e questo lo hai dimostrato fino alla fine. Papà Giorgio è stato il tuo sostegno, il tuo amore quotidiano. Guidavi tutti noi, ci proteggevi. Ti sei occupata sino alla fine di me e di mio fratello; hai accolto a casa la mia fidanzata Sofia come una figlia. I tuoi alunni, che oggi sono tutti qui, ti amavano profondamente e tu sapevi amare chi era in difficoltà, dare speranza a chi aveva difficoltà. Hai affrontato la malattia con una coscienza incredibile e non hai mai ceduto alla disperazione. La tua forza era contagiosa. Grazie di aver vissuto l'amore e la speranza".
Morta Maria Cristina Gallo: denunciò ritardi negli esami istologici
L'inchiesta della Procura di Trapani
La denuncia di Gallo sui gravi ritardi nella consegna degli esami istologici all'Asp di Trapani, fece esplodere lo scandalo che portò alle dimissioni dell'ex direttore generale dell'azienda sanitaria trapanese, Ferdinando Croce.
La denuncia, inoltre, innescò un'ondata di segnalazioni su tempi di attesa anomali e malfunzionamenti nel servizio sanitario provinciale. Il ministero della salute inviò ispettori all'Asp di Trapani e la commissione ispettiva in una relazione segnalò ritardi e criticità nell'elaborazione degli esami.
La Procura di Trapani aprì un'inchiesta per accertare le responsabilità dei ritardi nei referti istologici. Diciannove tra medici, tecnici e personale sanitario, risultano indagati per presunte omissioni e negligenze. Le indagini, tuttora in corso, mirano a chiarire eventuali responsabilità organizzative e individuali all'interno dell'Asp e dei laboratori coinvolti.
La città di Mazara del Vallo oggi è a lutto. "Una giornata triste per tutta la comunità", ha detto il sindaco Salvatore Quinci, ricordando Gallo come "una donna che ha avuto il coraggio di denunciare, trasformando il proprio dolore in una battaglia per la giustizia". "Dalle sue parole - ha aggiunto il primo cittadino - è nato uno scandalo che ha scosso le coscienze e probabilmente salvato altre vite".
Chi era Maria Cristina Gallo, il sogno di aprire una biblioteca per bambini
Maria Cristina Gallo era laureata in Storia e filosofia e aveva conseguito anche la laurea in Teologia nella facoltà dell'università di Palermo. Daalcuni anni insegnava italiano nell'istituto tecnico industriale 'R. D'Altavilla' di Mazara del Vallo.
Prima di ricoprire la cattedra di docente ha collaborato con la Diocesi di Mazara del Vallo, fondando la biblioteca dei bambini 'L'isola che non c'è' e partecipando alle attività della biblioteca del seminario vescovile.
Gallo lascia il marito Giorgio Tranchida e due figli, di 25 e 17 anni.
Col gioco stimolava alla lettura, "perché l'amore che lei nutriva per i libri era grande" dice Annalisa Gallo, cugina di secondo grado di Maria Cristina. Insieme hanno fatto il percorso scout e decine di iniziative con i bambini protagonisti. Poi l'idea della biblioteca, sia per i bambini italiani che quelli arabi, nata quando rettore del seminario era don Vito Impellizzeri, oggi preside della facoltà teologica di Sicilia. "Lei era la madre della biblioteca - ricorda Annalisa Gallo -e ricordo ancora l'amore, la passione e la dolcezza con i cui si dedicava ai bambini. Mi diceva sempre: il mio sogno è diventato realtà". La cugina ricorda Maria Cristina come una "donnabattagliera, forte, pronta a battersi per le cause giuste. Nei nostri ultimi incontri, qualche mese fa, mi diceva sempre che la battaglia che stava portando avanti non era per sé ma per glialtri. Questa era Maria Cristina, una donna giusta".
Fonte: www.rainews.it
