Trump: "Chicago zona di guerra, peggio dell'Afghanistan"
Il sindaco della città emana un'ordinanza che stabilisce zone vietate per l'Ice, l'ufficio immigrazione Usa. E il tycoon attacca, accusandolo di tradimento degli Usa e di "coccolare criminali e assassini"

Chicago è "una zona di guerra". Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale. "Credo che sia peggio di qualsiasi altra città al mondo: anche in Afghanistan resterebbero senza parole per i nostri livelli di criminalità".
Le parole del tycoon arrivano dopo il colpo ricevuto dall'Illinois e da Chicago. Il sindaco della città ha infatti firmato un'ordinanza esecutiva per creare delle zone vietate all'Ice, l'autorità per l'immigrazione. La misura impedisce agli agenti di utilizzare "parcheggi e garage di proprietà comunale o gestiti dalla città come aree di sosta o basi operative per le attività di controllo dell'immigrazione".
"L'uso di proprietà comune mina la fiducia della popolazione e contrasta con l'ordinanza 'Città accogliente' che garantisce che tutti i residenti, indipendentemente dal loro status di immigrazione, possano vivere, lavorare e richiedere servizi senza timore a Chicago", si legge nell'ordinanza. "I parcheggi delle nostre scuole non sono luoghi per caricare le armi ma servono ai cittadini che accompagnano i figli. Le nostre biblioteche non servono all'Ice per preparare un raid ma ai cittadini per leggere e rilassarsi. I nostri parchi non servono all'Ice per installare posti di blocco, ma ai cittadini per giocare e divertirsi", ha attaccato il sindaco Brandon Johnson. Mentre il governatore dell'Illinois, il dem JB Pritzker, ha intentato una causa - assieme alla città- per impedire al tycoon di prendere il controllo della Guardia Nazionale o di inviare soldati da altri Stati nelle strade di Chicago, come i 400 dal Texas che ha minacciato l'amministrazione. "Questi passi nella 'guerra' dichiarata da tempo dal presidente Trump contro Chicago e l'Illinois sono illegali e pericolosi", si legge nelle denuncia.
La segretaria per la sicurezza interna, Kristi Noem, ha insistito definendo the 'wind city' una "zona di guerra" dopo che gli agenti federali hanno sparato a una donna e Pritzker ha accusato l'amministrazione di alimentare la crisi invece di risolverla.
Intanto, continua lo shutdown del governo e il balletto di accuse reciproche tra repubblicani e democratici che non hanno fatto alcun passo in avanti nei negoziati per approvare una legge di spesa ponte. Lo speaker della Camera, Mike Johnson, ha accusato l'opposizione di non "essere seria" nei colloqui, il capo dei dem al Senato Chuck Schumer ha replicato accusando il Grand old party di non voler affrontare la crisi sanitaria del popolo americano. Nel mezzo, migliaia di lavoratori che sono a casa senza stipendio e che temono di perdere il posto per sempre. Parlando con i reporter alla Casa Bianca dei licenziamenti di massa che aveva minacciato, Trump ha detto che sono già in corso. "Sta succedendo proprio ora. È tutta colpa dei democratici. I democratici stanno causando la perdita dimolti posti di lavoro con il loro shutdown".
Fonte: www.rainews.it