Contenuto in:
Gaza: la linea gialla da temporanea potrebbe diventare permanente
“Sembra una vera e propria annessione strisciante di Gaza", ha affermato Jeremy Konyndyk, presidente del gruppo di difesa Refugees International ed ex funzionario degli aiuti umanitari statunitensi
@trump/truth "E' Israele a decidere quali forze sono per noi inaccettabili". Benyamin Netanyahu mette in chiaro che lo Stato ebraico ha diritto di veto sulla formazione della forza internazionale di stabilizzazione che il suo alleato americano sta cercando di mettere in piedi per proteggere la Striscia di Gaza del dopoguerra. "Siamo uno Stato indipendente" e "la nostra politica di sicurezza è nelle nostre mani", ha chiarito il premier israeliano.
Parole decise, nette come quando dice “Israele conduce attacchi a Gaza a propria discrezione e non cerca l'approvazione di nessuno".
La strada verso la ricerca della pace è lunga e piena di ostacoli fatti da parole, che alimentano frizioni e tensioni, e dai fatti come sta accadendo per la famosa “linea gialla” che rappresenta, secondo gli accordi, il limite del ritiro iniziale delle forze israeliane (IDF) dalla Striscia di Gaza, come parte della prima fase del piano proposto dal presidente Donald Trump. Non si tratta di un confine permanente, ma di una demarcazione temporanea per facilitare lo scambio di ostaggi, prigionieri e aiuti umanitari. Nella seconda e terza fase del piano, le IDF dovrebbero ritirarsi ulteriormente (fino a una "linea rossa" e a una zona cuscinetto), con l'ingresso di una Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF) per disarmare Hamas e supervisionare la governance.
Ma dal 19 ottobre le IDF hanno iniziato a marcare la linea con blocchi di cemento gialli e pali metallici ogni 200 metri, usando bulldozer e veicoli pesanti. Questo è stato confermato da video diffusi dal Ministero della Difesa israeliano.
Secondo l'accordo di cessate il fuoco, le Idf avrebbero occupato il 53% della Striscia di Gaza ritirandosi sulla linea gialla ma analisi satellitari (come quelle della BBC e di Al Jazeera's Sanad) indicano che i marker sono stati posizionati centinaia di metri oltre la linea concordata, rappresentando un'espansione del controllo israeliano di circa 25 km² aggiuntivi. Questo ha alimentato accuse di "land grab" (appropriazione di terra).
Un portavoce dell'IDF ha dichiarato che non ci sono commenti ufficiali sulla notizia riportata dalla BBC. Una precedente dichiarazione dell'IDF affermava solo che erano iniziati i lavori per tracciare la linea gialla con una “barriera di cemento con un palo dipinto di giallo, alto 3,5 metri”, con lo scopo di “stabilire chiarezza tattica sul terreno”.
Sulle pagine del quotidiano Yedioth Ahronoth, il corrispondente militare Yoav Zitun ha previsto che la linea gialla potrebbe evolversi in “una barriera alta e sofisticata che ridurrà la Striscia di Gaza, amplierà il Negev occidentale e consentirà la costruzione di insediamenti israeliani in quella zona”.
“Sembra una vera e propria annessione strisciante di Gaza”, ha affermato Jeremy Konyndyk, presidente del gruppo di difesa Refugees International ed ex funzionario degli aiuti umanitari statunitensi.
Anche su The Guardian la querelle “linea gialla” ha trovato ampio spazio .A due settimane dall'inizio del cessate il fuoco, entrato in vigore il 10 ottobre, in media vengono ancora uccisi più di 20 palestinesi al giorno, molti dei quali vicino alla linea gialla.
Uno delle voci ascoltate, Rohan Talbot, direttore dell'ufficio advocacy e comunicazione dell'organizzazione benefica Medical Aid for Palestinians ha affermato: “E’ tutto incredibilmente vago. Ora ci troviamo in un momento in cui molti attori diversi, tra cui ovviamente il governo israeliano, gli americani, la comunità internazionale e gli attori umanitari, stanno tutti cercando di interpretare e influenzare ciò che accadrà in seguito.
Uno dei principi guida che dovremmo imparare da decenni di triste esperienza è che qualsiasi cosa temporanea nei territori palestinesi occupati diventa molto rapidamente permanente".
E d’altra parte i media israeliani , sempre più speso, definiscono la linea gialla un ''nuovo confine''.
Fonte: www.rainews.it
