Francia, Sebastien Lecornu si dimette: "Non ci sono le condizioni per governare"
Lasciando Matignon (la sede del governo) 27 giorni dopo la sua nomina diventa il primo ministro con il mandato più breve della storia. Scivola la borsa di Parigi

"Non ci sono le condizioni" per governare. Lo ha dichiarato il premier dimissionario francese, Sebastien Lecornu, dopo aver rimesso il suo mandato nelle mani del presidente, Emmanuel Macron. Lecornu ha aggiunto che "i partiti politici continuano ad adottare una posizione come se avessero tutti la maggioranza assoluta nell'Assemblea Nazionale. Ogni partito politico vuole che l'altro adotti il suo programma". Spiegando i motivi del suo passo indietro e ha sottolineato di aver “cercato di costruire un percorso con le parti sociali".
Nel suo discorso Lecornu ha ricordato le "troppe linee rosse e non abbastanza linee verdi, troppi interessi e rivendicazioni in ballo, anche in vista del 2027. Sono un militante, ma considero che bisogna sempre preferire il Paese al proprio partito, gli interessi del popolo francese ai propri militanti".
La nomina e la squadra di Governo
Nominato il 9 settembre, Lecornu era stato oggetto di critiche da parte dell'opposizione e della destra dopo aver svelato domenica sera parte della composizione del suo governo. Martedì avrebbe dovuto pronunciare la sua dichiarazione di politica generale all'Assemblea. Lasciando 27 giorni dopo la sua nomina Lecornu diventa il primo ministro con il mandato più breve della storia.
La squadra di governo presentata da Lecornu ha subito forti critiche per l'eccesso di continuità rispetto al passato, con la conferma di ben 12 dei 18 ministri dell'esecutivo precedente, come Bruno Retailleau (Interno), Jean-Noel Barrot (Esteri) e Gerald Darmanin (Giustizia). A far rumore era stato soprattutto il ritorno, alla Difesa, di Bruno Le Maire, che fu ministro dell'Economia dal 2017 al 2024. "Siamo sbalorditi", era stato il commento della leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, che aveva definito Le Maire "l'uomo che ha mandato in rovina la Francia".
Le critiche non sono arrivate solo dall'esterno ma anche dall'interno. Retalliau, presidente dei conservatori Republicains, aveva protestato contro una squadra che "non rispecchia la rottura promessa" pur essendo stato lui stesso confermato. Retaillau aveva promesso una riunione d'urgenza del suo partito, alcuni esponenti del quale, come il presidente dell'Alta Francia, Xavier Bertrand, avevano chiesto il ritiro dei gaullisti dall'esecutivo affinché "questo caos possa finire". "Se vogliamo ritrovare la fiducia, se vogliamo impedire al nostro Paese di affondare giorno dopo giorno, dobbiamo dire molto chiaramente che da ora in poi non parteciperemo più a questo caos, non parteciperemo più a questa farsa'", ha dichiarato l'ex ministro di Sarkozy a Rtl.
Francia, nel giorno dell'insediamento del premier Lecornu proteste dall'alba in tutto il Paese
Il presidente del Rassemblement National Jordan Bardella chiede il ritorno a urne
Il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha chiesto al presidente francese, Emmanuel Macron, di sciogliere l'Assemblea Nazionale e convocare nuove elezioni dopo le dimissioni del primo ministro, Sebastien Lecornu. "Non può esserci un ripristino della stabilità senza un ritorno alle urne e senza lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale", ha dichiarato Bardella al suo arrivo alla sede del partito nazionalista.
Jean-Luc Melenchon chiede "l'esame immediato" della mozione per la destituzione del Presidente Emmanuel Macron
Il leader della France Insoumise Jean-Luc Melenchon sollecita "l'esame immediato" della mozione per la destituzione del Presidente Emmanuel Macron presentata da 104 deputati, dopo le dimissioni del Premier Sebatien Lecornu.
L'ex primo ministro Bayrou, "riserbo" per situazione pesante e grave
Dopo le dimissioni a sorpresa del suo successore Sebastien Lecornu, l'ex primo ministro Francois Bayrou chiede "un minimo di riserbo" di fronte a una situazione "pesante e preoccupante". Tornato a Pau, città di cui è sindaco, l'ex primo ministro francese si è rifiutato di commentare l'attuale 'impasse' politica, sottolineando appunto che "un minimo di riserbo" deve essere mantenuto "in circostanze così pesanti e preoccupanti". "Alcune forze politiche si rifiutano di vedere la gravità della situazione", ha sottolineato Bayrou in dichiarazioni al media locale Ici Bearn Bigorre.
Le Pen, "La farsa è durata abbastanza" e chiede lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale
La responsabile del Rassemblement National Marine Le Pen, dopo le dimissioni del premier Sébastien Lecornu, invoca lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale. ''Siamo alla fine del cammino. Domani non sarà meglio (..) Siamo in fondo alla barzelletta, la farsa è durata abbastanza", ha dichiarato la capogruppo dei deputati RN, chiedendo quindi il ritorno ad elezioni anticipate.
Europa debole con Parigi, Milano gira in calo (-0,9%)
Scivola la borsa di Parigi dopo le dimissioni del primo ministro Sebastien Lecornu, accettate dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron. L'indice Cac 40 cede l'1,75% a 7.938 punti e o spread tra Italia e Francia è negativo per 4,2 punti, con il rendimento annuo italiani in rialzo di 4,3 punti al 3,55% e quello francese di 8 punti al 3,59%. Tra i titoli più colpiti i bancari SocGen (-5,61%), Bnp (-4,45%) e Credit Agricole (-4,43%). Sotto pressione anche l'assicurativo Axa (-3,37%) e il colosso della distribuzione Carrefour (-2,6%).
Borse europee deboli per effetto del contagio di Parigi (-2%) dopo le dimissioni del primo ministro Sebastien Lecornu. Milano (-0,9%) gira in calo, mentre appaiono più caute Madrid (-0,53%), Londra e Francoforte (-0,2%) entrambe. Positivi i future Usa in assenza di dati macroeconomici. Sale sui massimi dell'anno lo spread tra le Oat francesi e i Bund tedeschi a 86,4 punti, mentre lo spread tra Btp e Bund si porta a 83,6 punti. Sale di 3,3 punti il rendimento annuo italiano al 3,54%, di 0,7 punti al 2,7% quello tedesco e di 6,3 punti al 3,57% quello francese, con il differenziale tra Roma e Parigi negativo per 2,8 punti.
Prosegue il rialzo del greggio (+1,18% a 61,62 dollari al barile) e del gas (+3,58% a 32,54 euro al MWh), per effetto delle temperature rigide nell'Europa centro-settentrionale. Su nuovi massimi l'oro (+2,11% a 3.947,72 dollari l'oncia), che punta ormai a 4mila dollari per effetto dello 'shutdown', il blocco delle attività Usa a seguito della mancata approvazione della legge di bilancio.
Le vendite si concentrano sui bancari francesi, da SocGen (-6,73%) a Bnp (-5,22%) e Credit Agricole (-5,11%), insieme all'assicurativo Axa (-3,76%). Non va molto meglio a Unicredit e Intesa (-2% entrambe), Mps (-1,9%) e Mediobanca (-1,22%). Più caute Banco Bpm (-0,35%) e Bper (-0,3%).
Pochi i rialzi, limitati ai petroliferi Bp (+1,1%), Shell (+1,05%) ed Eni (+0,9%), mentre scivola la francese TotalEnergies (-0,85%). In campo automobilistico riduce la corsa Stellantis (+0,37%), mentre cede Renault (-3,44%), per effetto della nuova crisi di governo in Francia.
Fonte: www.rainews.it