Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York, i Dem vincono anche in Virginia e New Jersey
Mamdani, 34 anni, ha sconfitto l'ex governatore Andrew Cuomo e il repubblicano Curtis Sliwa. Con questa vittoria, il socialista democratico inciderà il suo posto nella Storia come il primo sindaco musulmano della città, il primo di origini sud-asiatiche e il primo nato in Africa. Diventerà anche il sindaco più giovane della città in più di un secolo quando entrerà in carica il 1° gennaio.
Il socialista Mamdani è il nuovo sindaco di New York (Video)
Il socialista Mamdani è il nuovo sindaco di New York
Zohran Mamdani nuovo sindaco di New York: virali i video in cui balla nei club della Grande Mela
Trump commenta la sconfitta: "Non era nella scheda e pesa lo shutdown"
"Ny mostra come si puo' sconfiggere Trump"
Nel suo discorso dopo il successo elettorale come sindaco di Ny, Zohran Mamdani ha affermato che la sua vittoria mostra la strada per "sconfiggere"Trump. "Se qualcuno può mostrare a una nazione tradita da Donald Trump come sconfiggerlo, quella è la città che lo ha fatto nascere", ha detto. "Donald Trump, visto che so che stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume" (turn the volume up)", ha aggiunto.
Mamdani: "Sarò il sindaco di ogni Newyorkese. Sia che abbiate votato per me, per il Governatore Cuomo
"Sarò il sindaco di ogni Newyorkese. Sia che abbiate votato per me, per il Governatore Cuomo, o vi siate sentiti troppo disillusi da un sistema politico a lungo rotto per votare affatto, io lotterò per una città che funzioni per voi, che sia accessibile per voi, che sia sicura per voi. Lavorerò per essere un sindaco di cui sarete orgogliosi." - Così il neo-eletto sindaco Zohran Mamdani -
Riguardo alle aspre critiche ricevute per le sue posizioni in politica estera, ha promesso un approccio basato sull'onestà:
"Non posso promettere che sarete sempre d'accordo con me, ma non mi nasconderò mai da voi. Se state soffrendo, cercherò di curare. Se vi sentite incompresi, mi sforzerò di capire. Le vostre preoccupazioni saranno sempre le mie. E metterò le vostre speranze davanti alle mie."
Zohran Mamdani : "Sarò il sindaco per ogni newyorkese". Abbiamo vinto "perché i newyorkesi si sono alzati in piedi per una città che possono permettersi."
Al suo victory party, in un clima di grande euforia, il neo-eletto sindaco Zohran Mamdani ha inquadrato il suo trionfo non solo come una vittoria personale, ma come una "storica sferzata" e una netta affermazione della volontà popolare contro l'establishment e le grandi lobby finanziarie.
Il cuore del discorso di Mamdani è rimasto fedele al suo messaggio centrale: l'accessibilità economica. "Abbiamo vinto," ha dichiarato con forza, "perché i newyorkesi si sono alzati in piedi per una città che possono permettersi." Ha sottolineato come il suo obiettivo sia creare una New York dove la lotta quotidiana sia superata e dove "chi fatica di notte possa godere dei frutti del proprio lavoro di giorno, dove il duro lavoro è ripagato con una vita stabile."
Mamdani ha definito la sua coalizione come un esempio di solidarietà che ha vinto in tutti e cinque i distretti, unendo aree diverse della città come Harlem e Bay Ridge, Jackson Heights e Port Richmond. Ha citato le parole di Nelson Mandela, affermando: "Sembra sempre impossibile finché non viene fatto. Amici miei, noi l'abbiamo fatto."
Rivolgendosi ai cittadini, Mamdani ha promesso di essere "il sindaco per ogni newyorkese," indipendentemente dal fatto che abbiano votato per lui o per il suo avversario, Andrew Cuomo. Ha promesso di mettere le speranze dei cittadini prima delle sue e di sforzarsi di comprendere le preoccupazioni di tutti.
Tuttavia, ha chiarito che non intende abbandonare le sue convinzioni, in particolare per quanto riguarda la politica estera. Pur impegnandosi a "cercare di andare oltre, per capire le prospettive di coloro con cui non sono d'accordo," Mamdani ha ribadito che non rinuncerà ai suoi principi, basati sulla "domanda di uguaglianza, per l'umanità, per tutti coloro che camminano su questa terra."
Andrew Cuomo riconosce la vittoria dell'avversario ma "La mia alleanza ha trasceso la politica di parte per fermare le nuove filosofie emergenti"
Al termine di una corsa elettorale che lo ha visto tentare un difficile ritorno in politica come indipendente, Andrew Cuomo, ex governatore dello Stato, ha pronunciato il suo discorso di concessione martedì sera, riconoscendo la vittoria del democratico-socialista Zohran Mamdani nella competizione per il sindaco di New York City.
Salendo sul palco di fronte ai suoi sostenitori, Cuomo ha immediatamente espresso gratitudine al sindaco uscente, Eric Adams, per essersi ritirato dalla competizione, un gesto che, a suo dire, aveva lo scopo di rendere la sua candidatura più competitiva. Ha ringraziato pubblicamente anche l'ex sindaco Michael Bloomberg e l'ex governatore David Paterson, oltre alle numerose unioni sindacali che lo avevano appoggiato. "Sono benedetto dall'avere le persone in questa stanza," ha dichiarato Cuomo, esaltando la sua squadra come "superstar" e, ancor più, come "Patrioti di New York", esprimendo il suo profondo orgoglio per il lavoro svolto insieme.
Cuomo ha poi inquadrato l'intera campagna non come una semplice elezione locale, ma come una "giusta battaglia da combattere" per contrastare le filosofie emergenti che, a suo avviso, stanno plasmando il futuro del Partito Democratico, della città e della nazione. Sottolineando l'ampiezza della sua coalizione, ha rimarcato come la sua alleanza abbia trasceso la normale politica di parte, riuscendo a unire Democratici, Repubblicani e indipendenti. Questi gruppi, ha concluso, erano accomunati dalla "semplice verità" che la loro prima e più importante fedeltà è nei confronti della cittadinanza di New York City.
Il suo discorso ha così offerto una narrazione della sconfitta come un dibattito ideologico fondamentale per il futuro centrista della politica americana, accettando il risultato che ha visto Mamdani prevalere.
Trump: "Non c'ero io sulla scheda, per questo i repubblicani hanno perso"
"Il fatto che Trump non era sulla scheda elettorale e lo shutdown sono stati i due motivi per cui i repubblicani hanno perso le elezioni stasera, secondo i sondaggisti": lo scrive Donald Trump su Truth commentando l'esito delle prime elezioni da quando è stato votato presidente.
Zohran Mamdani, sindaco di New York musulmano, democratico dell'ala più progressista del partito.
Zohran Mamdani è il nuovo Sindaco eletto di New York City, un risultato che segna una vittoria storica per l'ala progressista del Partito Democratico e introduce una figura inedita alla guida della città più popolosa d'America. Il 34 enne, membro dell'Assemblea statale, ha vinto le elezioni comunali del 4 novembre, sconfiggendo i suoi principali avversari in una corsa che ha attirato l'attenzione di tutto il Paese. Mamdani, già vincitore a sorpresa delle primarie democratiche contro l'ex Governatore Andrew Cuomo, si insedierà come 111° Sindaco di New York il 1° gennaio 2026, diventando il primo sindaco di fede musulmana e il più giovane leader della città da generazioni.
La sfida ideologica e i contendenti principali
Le elezioni si sono configurate come una battaglia generazionale e ideologica che ha coinvolto il Democratico progressista Zohran Mamdani, l'ex Governatore Andrew Cuomo che si è presentato come indipendente, e il Repubblicano Curtis Sliwa, fondatore del gruppo anti-crimine Guardian Angels. Mamdani, nato in Uganda e di origini indiane, ha basato la sua campagna su temi di populismo economico e giustizia sociale, focalizzandosi intensamente sull'accessibilità economica e sulla crisi degli alloggi, questioni cruciali per la classe operaia e le comunità di immigrati dei cinque distretti. Cuomo ha tentato un clamoroso ritorno in politica, cercando di fare appello agli elettori moderati dopo la sconfitta nelle primarie, mentre Sliwa ha polarizzato il dibattito con un messaggio di "tolleranza zero" e un approccio duro alla criminalità, mobilitando la base conservatrice.
Una vittoria storica e i suoi effetti
Mamdani è stato il chiaro favorito nel voto generale, consolidando il supporto ricevuto alle primarie dove aveva superato Cuomo con un margine significativo. La sua vittoria è stata costruita sul sostegno di una coalizione ampia che include giovani elettori, famiglie della classe lavoratrice e le comunità di immigrati, premiando la spinta progressista che il candidato rappresenta. Nonostante gli sforzi e gli appoggi di rilievo per Cuomo, come l'ex sindaco Michael Bloomberg, il risultato finale ha consolidato l'idea che un approccio focalizzato sull'equità economica e sul cambiamento radicale possa prevalere. Le elezioni di New York hanno avuto anche un'eco nazionale, trasformandosi in un banco di prova ideologico. L'elezione di Mamdani ha suscitato forti reazioni da parte della destra nazionale; in particolare, l'ex Presidente Donald Trump aveva pubblicamente attaccato Mamdani, arrivando a minacciare di tagliare i fondi federali alla città di New York in caso di sua vittoria. Nonostante queste pressioni, gli elettori di New York hanno confermato la forte tendenza democratica della città, scegliendo una direzione di marcato rinnovamento.
I record di Mamdani, la nuova stella democratica
Zohran Mamdani è stato eletto sindaco di New York City, coronando la sbalorditiva ascesa del democratico da legislatore statale poco conosciuto appena un anno fa a uno dei politici più discussi nel Paese.
Mamdani, 34 anni, ha sconfitto l'ex governatore Andrew Cuomo e il repubblicano Curtis Sliwa. Con questa vittoria, il socialista democratico inciderà il suo posto nella Storia come il primo sindaco musulmano della città, il primo di origini sud-asiatiche e il primo nato in Africa. Diventerà anche il sindaco più giovane della città in più di un secolo quando entrerà in carica il 1° gennaio.
La conferma dell'AP: "Mamdani è il nuovo sindaco di New York"
Alla fine arriva anche la conferma dell'agenzia AP: Zohran Mamdani è stato eletto nuovo sindaco di New York.
Fin qui i media americani avevano riportato le proiezioni elaborate dagli istituti statistici, ma il distacco è considerato incolmabile.
Trump in silenzio nella notte delle vittorie democratiche
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha ancora commentato i risultati elettorali che stanno indicando una vittoria Democratica ovunque: progressiste sono le nuove governatrici di Virginia e New Jersey, Abigail Spanberger e Mikie Sherrill, e democratico socialista il favorito a diventare il nuovo sindaco di New York, Zohran Mamdani. Trump aveva dato il suo sostegno agli sfidanti, minacciando New York di congelare i fondi federali in caso di vittoria di Mamdani.
Proiezioni senza dubbi, vince Mamdani
New York ha un nuovo sindaco, il primo musulmano, secondo le proiezioni Decision Desk HQ Projects: è Zohran Mamdani, 34 anni, candidato dem che si definisce "socialista", con madre indiana e padre dell'Uganda, dove è nato. Sbaraglia l'ex governatore dem di NY Andrew Cuomo, che era appoggiato anche da Donald Trump e Elon Musk, e il candidato repubblicano Curtis Sliwa.
È il nuovo astro nascente del partito, sostenuto (anche se non formalmente) da Barack Obama ma non da tutto l'establishment dem. Ha vinto con un programma per rendere NY più abbordabile, con bus gratis, supermercati comunali, affitti calmierati e più tasse ai ricchi.
Il candidato Democratico dell'area socialista Zohran Mamdani è, secondo la proiezione di Decision Desk HQ, il nuovo sindaco di New York
Il candidato Democratico dell'area socialista Zohran Mamdani è, secondo la proiezione di Decision Desk HQ, il nuovo sindaco di New York. Quando sono state scrutinati il 52% dei voti, Mamdani è al 49.6% delle preferenze e Andrew Cuomo al 41.5%. L'endorsement di Trump, per portare i voti a Cuomo, ha prodotto comunque al momento dei risultati poichè il candidato Repubblicano Curtis Sliva è al momento all'8,1% dei voti
IL RITRATTO - Mikie Sherrill, democratica moderata, dalla Marina militare alla guida del New Jersey
Rebecca Michelle "Mikie" Sherrill (nata ad Alexandria, Virginia, nel 1972) è la 57° Governatrice eletta del New Jersey, destinata a iniziare il suo mandato nel gennaio 2026 subentrando al Democratico Phil Murphy. La sua figura politica è di spicco nel Partito Democratico e la sua ascesa è definita da un curriculum eccezionalmente solido nel servizio pubblico, con esperienze che spaziano dai cieli alle aule di tribunale.
Il periodo più formativo e influente della vita professionale di Mikie Sherrill è stato il suo servizio di quasi dieci anni nella Marina Militare degli Stati Uniti (U.S. Navy). Dopo essersi laureata presso la prestigiosa Accademia Navale degli Stati Uniti nel 1994, si è distinta diventando una pilota di elicotteri, specializzata nel pilotaggio di elicotteri H-3 Sea King. Ha preso parte a numerose missioni in teatri operativi complessi, inclusi l'Europa e il Medio Oriente. Ha inoltre ricoperto ruoli strategici e di alto livello, come quello di ufficiale responsabile della politica russa e di Flag Aide (assistente) del Vice Comandante della U.S. Atlantic Fleet, lasciando la Marina nel 2003 con il grado di Tenente. Questo background militare le conferisce un'immagine di leadership disciplinata e competenza operativa.
Dopo la carriera navale, Sherrill ha completato un percorso di studi avanzato, conseguendo un master in storia globale e successivamente una laurea in giurisprudenza presso la Georgetown University. Ha esercitato la professione di avvocato in un importante studio privato prima di entrare nel settore pubblico come Assistente Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto del New Jersey, dove si è concentrata in particolare sulla lotta alla corruzione e al crimine organizzato. Il suo ingresso in politica è avvenuto nel 2018, quando è stata eletta alla Camera dei Rappresentanti per l'11° Distretto congressuale del New Jersey. Questa vittoria è stata considerata significativa, poiché ha trasformato un distretto storicamente a maggioranza Repubblicana in un seggio Democratico. Al Congresso, ha portato la sua esperienza nei settori chiave, facendo parte della Commissione Forze Armate e della Commissione Select per la Competizione Strategica tra Stati Uniti e Partito Comunista Cinese.
La sua campagna per le elezioni governative del 2025 l'ha vista trionfare, proiettandola alla guida dello Stato del Giardino. La sua agenda come Governatrice è chiara e si concentra su tre pilastri principali per i residenti del New Jersey: l'accessibilità economica (affordability), con particolare attenzione alla stabilizzazione e riduzione del carico fiscale sugli immobili (proprietà); la protezione dei minori, attraverso il rafforzamento delle normative sull'uso giovanile della marijuana e il supporto ai law enforcement; e la responsabilità del Governo, promettendo di semplificare le procedure burocratiche e risolvere i ritardi nei permessi per le piccole imprese. Mikie Sherrill, sposata con Jason Hedberg (anche lui ex ufficiale dei servizi segreti della Marina) e madre di quattro figli, incarna il profilo di una Democratica moderata e pragmatica, con l'obiettivo dichiarato di portare stabilità e riduzione dei costi per le famiglie.
Proiezioni, in New Jersey vince la democratica Mikie Sherill
I democratici mantengono la guida del New Jersey con la vittoria, secondo le proiezioni di Decision Desk HQ Projects, della 53/enne deputata "Mikie" Sherrill, che diventa la prima governatrice donna dello Stato.
Sposata, madre di 4 figli, studi d'élite, Sherill è una ex procuratrice federale e una ex ufficiale di marina che ha pilotato elicotteri con missioni in Europa e in Medio Oriente. È considerata una democratica moderata. Ha battuto l'uomo d'affari italo-americano Gioacchino Michael "Jack" Ciattarelli, 64 anni, che nel 2021 aveva già tentato la corsa contro il governatore democratico in carica Phil Murphy, fallendo.
Da agente CIA a Governatrice della Virginia. Chi è Abigail Spanberger
Abigail Anne Spanberger (nata Davis il 7 agosto 1979 a Red Bank, New Jersey) è una figura di spicco nella politica democratica della Virginia, emersa grazie a un curriculum di alto profilo nei servizi di intelligence e nel Congresso. La sua identità politica è fortemente modellata dal suo passato in ruoli critici per la sicurezza nazionale e dalla sua posizione come centrista pragmatica.
Il tratto più distintivo del suo profilo è la sua decennale esperienza nel campo della sicurezza. Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, la Spanberger ha scelto di dedicarsi alla difesa del Paese, servendo per otto anni, dal 2006 al 2014, come agente operativo della Central Intelligence Agency (CIA). In questo ruolo, si è specializzata nella raccolta di informazioni critiche sul terrorismo e sulla proliferazione nucleare. La sua carriera nei servizi federali era iniziata precedentemente, quando aveva lavorato come agente federale per il Servizio di Ispezione Postale degli Stati Uniti. Questo background è un elemento centrale della sua retorica politica.
La sua carriera politica è decollata con successo, portandola alla Camera dei Rappresentanti. È stata eletta per la prima volta nel 2018 per il 7° Distretto congressuale della Virginia, un risultato significativo poiché ha strappato il seggio ai Repubblicani. Ha ricoperto questo incarico dal 2019 al 2025, distinguendosi rapidamente come una Democratica moderata. Il suo stile politico è caratterizzato da una forte enfasi sulla stabilità e sulla necessità di affrontare concretamente l'inflazione e le questioni economiche. Non ha esitato a criticare l'estremismo politico di entrambi gli schieramenti, e in alcune occasioni, anche l'amministrazione del Presidente Biden, sostenendo la necessità di una governance più "normale" e meno caotica.
Nel contesto delle elezioni governative della Virginia del 2025 (in Italia), Abigail Spanberger è stata candidata a Governatrice. La sua candidatura ha assunto un significato storico, poiché la sua eventuale elezione l'avrebbe resa la prima donna a ricoprire la carica di Governatrice dello Stato della Virginia. La sua piattaforma elettorale si è focalizzata sulla lotta contro l'aumento del costo della vita, sull'attrazione di nuovi investimenti economici in Virginia e sulla protezione del diritto all'aborto (allineandosi alla linea Roe standard). Ha promesso in modo deciso di resistere al "caos proveniente da Washington" per definire in modo autonomo il futuro dello Stato. A livello personale, Spanberger è sposata con Adam Spanberger, un ingegnere, e la coppia ha tre figlie.
Proiezioni, in Virginia la nuova governatrice sarà la democratica Spanberger
L'ex deputata Abigail Spanberger è stata eletta governatrice della Virginia, secondo la proiezione di Decision Desk HQ. Si tratta della prima donna alla guida dello Stato. Spanberger ha superato la candidata repubblicana, la vice governatrice uscente Winsome Earle-Sears e succederà al governatore repubblicano uscente, Glenn Youngkin. La Virginia ha una lunga tradizione nell'eleggere alla carica di governatore il candidato del partito di opposizione al presidente in carica.
Gli endorseent di Trump, Musk e il voto ebraico sollecitato per Andrew Cuomo potrebbero ridurre il distacco tra l'ex governatore e il candidato democratico Mamdani
Le elezioni per il sindaco di New York si sono concluse nel mezzo di un aspro e inatteso scontro internazionale, con Donald Trump e Israele che hanno lanciato un appello diretto, a seggi aperti, agli elettori ebrei della città per cercare di frenare la corsa del socialista democratico Zohran Mamdani, il favorito a diventare il primo sindaco musulmano della Grande Mela.
L'ex Presidente Trump è intervenuto attaccando pesantemente Mamdani, definendolo un "chiaro pericolo" che "odia" la comunità ebraica e affermando che "ogni ebreo che lo vota è uno stupido". Il Tycoon ha esortato i repubblicani a votare in massa per il rivale di Mamdani, l'ex governatore Andrew Cuomo, in corsa come indipendente, e ha persino minacciato di tagliare i fondi federali alla città se il candidato democratico avesse vinto. A fargli eco è stato il Console Generale di Israele a New York, Ofir Akunis, che poco prima aveva definito il trentaquattrenne Mamdani un "chiaro e immediato pericolo per la comunità ebraica".
Nonostante questi affondi pesanti abbiano infuocato gli ultimi scampoli di campagna, con i candidati ancora impegnati a corteggiare gli indecisi, Mamdani ha respinto le critiche con fermezza. Il candidato democratico ha dichiarato di non farsi "intimorire da questo Presidente" e ha minimizzato le minacce di invio di truppe federali o di tagli ai fondi, osservando: "Sono parole, non è legge". Forte del sostegno di figure come Barack Obama e della pasionaria Alexandria Ocasio-Cortez, Mamdani era dato in testa dagli ultimi sondaggi, pronto a guidare la città più ricca del mondo e capitale del capitalismo, un risultato che segnalerebbe una forte voglia di cambiamento e di nuove facce.
Tuttavia, la partita è rimasta aperta fino all'ultimo. Cuomo, pur minimizzando il sostegno di Trump come semplicemente "contro Mamdani", è riuscito a ridurre il distacco negli ultimi giorni, alimentando le sue speranze con il supporto di repubblicani ed ebrei – le categorie meno propense al voto anticipato – e presentandosi come l'unica alternativa moderata nella "guerra civile" in corso nel Partito Democratico. L'esito di questa elezione, insieme ad altre in New Jersey e Virginia, è attentamente monitorato dal Partito Democratico, in cerca di una rivincita e di un'indicazione sulla sua futura evoluzione, dato che un successo di Mamdani segnerebbe la prima sconfitta per un candidato appoggiato da Trump a meno di un anno dalla sua incoronazione. I seggi si sono chiusi alle 3:00 del mattino (ora italiana), dando inizio allo scrutinio decisivo.
La forte presenza alle urne potrebbe dare qualche chance in più a Andrew Cuomo per gli analisti
L'eccezionale affluenza registrata alle urne per l'elezione del sindaco di New York, che ha già superato il totale dei votanti del 2021, si candida a essere la variante decisiva nel risultato finale.
Se confermato, questo voto di massa non era previsto dagli analisti e potrebbe non confermare le previsioni della vigilia. I sondaggi indicavano come favorito il socialista democratico Zohran Mamdani rispetto all'ex governatore Andrew Cuomo, in corsa come indipendente e sostenuto, tra gli altri, da Donald Trump e da Elon Musk.
Questa improvvisa impennata nella partecipazione segue l'appello lanciato negli ultimi giorni da molti big dell'economia ed esponenti della comunità ebraica ai newyorkesi affinché votassero per Cuomo, con l'obiettivo dichiarato di frenare l'ascesa di Mamdani. Se eletto, Mamdani diventerebbe il primo sindaco musulmano nella storia di New York.
La chiave di volta sarà dunque stabilire chi è stato maggiormente mobilitato da questa affluenza storica. I seggi chiuderanno stasera alle 21:00 (ora locale), corrispondenti alle 3:00 del mattino di mercoledì 5 novembre in Italia, quando inizierà lo scrutinio decisivo.
Dopo le prime sei ore di voto hanno votato già più di 50mila newyorkesi in più dell'ultima competizione elettorale per eleggere il sindaco
Un’onda di partecipazione civica sta caratterizzando le elezioni per il sindaco della Grande Mela. A poche ore dall'apertura delle urne, l'affluenza ha già toccato livelli storici per una competizione non presidenziale, superando l'affluenza complessiva registrata nell'ultima elezione del 2021.
Quando le urne erano aperte da sole sei ore nella giornata di voto, si contavano già 460.000 residenti che si sono recati ai seggi. Questo dato si aggiunge in modo significativo ai 735.000 cittadini che avevano già espresso la loro preferenza durante il periodo del voto anticipato.
Il totale dei voti fino a quel momento complessivamente espressi raggiungeva la cifra impressionante di 1,2 milioni, un dato che eclissa gli 1,15 milioni totali registrati nell'elezione del 2021, quando l'uscente Eric Adams sconfisse il candidato repubblicano Curtis Sliwa.Alle 3 ora italiana, quando chiuderanno i seggi, l'affluenza subirà ancora un forte aumento
Il console generale di Israele a New York: Mamdani è un chiaro pericolo per la comunità ebraica"
Il console generale di Israele a NewYork, ed ex ministro del Likud, Ofir Akunis attacca il principale candidato democratico a sindaco di New York Zohran Mamdani nel giorno del voto nella Grande Mela. Mamdani, afferma, rappresenta un “chiaro e immediato pericolo per la comunità ebraica” di New York a causa del suo sostegno alle manifestazioni pro-palestinesi in città. Per Akunis, riporta Haaretz, l'elezione di Mamdani rappresenterebbe una “minaccia chiara e immediata per le istituzioni ebraiche e le sinagoghe, la maggior parte delle quali sono sorvegliate dal Dipartimento di Polizia di New York”.
A mezzogiorno, ora italiana, si sono aperti i seggi per l'elezione del sindaco
Si sono aperti i seggi a New York per l’elezione del sindaco. Si è iniziato a votare alle ore 6:00, ora locale di New York, quando in Italia erano le 12:00. Si proseguirà fino alle 21.00 (le 3 del 5 novembre italiane).
I primi risultati significativi e le proiezioni sul vincitore inizieranno ad essere disponibili dopo le 3:00 del mattino (ora italiana) di mercoledì 5 novembre 2025.
Tuttavia i risultati ufficiali e definitivi che includono tutti i voti (come quelli per corrispondenza) potrebbero richiedere giorni o settimane per essere certificati.
IL RITRATTO - Curtis Sliwa: l'eterno guerriero della strada nella corsa a sindaco di New York
Curtis Sliwa, nato il 26 marzo 1954 a Canarsie, un quartiere di Brooklyn, è una figura che incarna l'anima più popolare, irriverente e combattiva di New York. Di famiglia cattolica e con origini polacche e italiane, Sliwa non è un politico di professione, ma è principalmente noto come il fondatore dei Guardian Angels, un'organizzazione di volontari non armati creata nel 1977 per pattugliare la metropolitana e le strade di New York, quando il crimine era dilagante. Questo ruolo di "vigilante" civico è la chiave della sua identità pubblica e della sua campagna politica.
Prima di diventare un volto noto, Sliwa ha avuto esperienze lavorative umili, incluso l'essere direttore notturno di un ristorante McDonald's nel Bronx. Con la fondazione dei Guardian Angels (inizialmente chiamati i "Magnifici 13"), attirò su di sé e sul suo gruppo — composto in gran parte da giovani neri e ispanici — un'attenzione enorme, non sempre positiva. Sebbene l'organizzazione sia stata elogiata per il suo contributo all'ordine pubblico, nel 1992 Sliwa ammise di aver simulato alcuni salvataggi eroici per ottenere pubblicità e di aver mentito su un presunto rapimento da parte di agenti di polizia fuori servizio. Questi episodi hanno contribuito a consolidare la sua reputazione di personaggio colorito e controverso.
Nel panorama politico, Sliwa è il candidato repubblicano per la carica di sindaco e si presenta come un difensore intransigente della legge e dell'ordine. La sua campagna per il 2025 (e già per quella del 2021) è incentrata sulla promessa di aumentare di migliaia le unità di polizia (NYPD) per pattugliare ogni stazione e vagone della metropolitana e sull'eliminazione della burocrazia per rendere i servizi della città più efficaci. Si paragona spesso all'ex sindaco Rudy Giuliani, citando l'ex governatore Pataki come suo mentore. Oltre alla sicurezza, sostiene ampi tagli fiscali su reddito e proprietà, e pone l'accento sulla lotta alla corruzione e allo spreco di fondi pubblici.
Un tratto distintivo e costante della sua vita pubblica è il suo profondo impegno per il benessere degli animali: Sliwa è un sostenitore dichiarato dei rifugi e ha proposto, con la sua tipica eccentricità, di utilizzare gatti selvatici per affrontare il problema dei ratti in città, in contrasto con le strategie attuali. Non è raro vederlo in pubblico o durante le sue apparizioni in campagna elettorale in compagnia dei suoi amati gatti.
In sostanza, Curtis Sliwa si posiziona come la voce anti-sistema della destra a New York, un personaggio popolare, nazionalista e pragmatico, che offre un'alternativa radicale e di rottura, sebbene con poche probabilità di vittoria in una città storicamente dominata dal Partito Democratico. È il terzo contendente in una corsa che lo vede opposto all'ala socialista di Zohran Mamdani e al moderato indipendente Andrew Cuomo.
IL RITRATTO - Andrew Cuomo: il ritorno dell'establishment nella corsa a sindaco di New York
Andrew Mark Cuomo, nato a New York il 6 dicembre 1957, è una figura che incarna la politica dinastica e l'establishment di New York, portando con sé un'esperienza di governo senza pari ma anche l'ombra delle controversie. Di origini italiane, è il figlio di Mario Cuomo, anch'egli ex governatore, ed è cresciuto nel Queens dove ha conseguito la laurea in giurisprudenza. La sua carriera è stata un susseguirsi di incarichi di alto profilo: ha servito come Segretario della Casa e dello Sviluppo Urbano (HUD) sotto Bill Clinton, poi come Procuratore Generale dello Stato di New York, prima di raggiungere l'apice come 56° Governatore dello Stato di New York dal 2011 al 2021. Questa vasta esperienza, in particolare la gestione della crisi COVID-19 che gli ha conferito una notorietà nazionale, è il pilastro indiscusso della sua attuale candidatura a sindaco.
Dopo aver perso le primarie democratiche contro Zohran Mamdani, Cuomo ha scelto di presentarsi alle elezioni generali come candidato indipendente, focalizzando la sua campagna su un messaggio di moderazione, ordine e competenza che si contrappone nettamente alla visione "socialista" del suo avversario. La sua piattaforma si concentra su tre pilastri fondamentali: la sicurezza e l'ordine pubblico, promettendo un aumento delle forze dell'ordine e un approccio risoluto al crimine in strada e in metropolitana. Sul fronte economico, si presenta come il difensore del business, sostenendo la necessità di disciplina fiscale e di un clima favorevole alle grandi imprese per rilanciare la città, respingendo l'idea di aumentare le tasse sui redditi alti. Inoltre, pur definendosi progressista, propone investimenti mirati per affrontare la crisi degli alloggi e sostenere un salario minimo.
La campagna di Cuomo è tuttavia inscindibile dalle circostanze che hanno portato alle sue dimissioni da Governatore nel 2021, scaturite da gravi accuse di molestie sessuali mosse da diverse donne. Nonostante egli abbia sempre negato le accuse, la sua candidatura è ampiamente interpretata come un tentativo di riabilitazione politica e un potenziale trampolino per un futuro ritorno sulla scena nazionale. La sua candidatura ha attirato il sostegno di donatori ultra-ricchi e delle élite aziendali, che lo vedono come l'unica diga in grado di contrastare le politiche economiche radicali di Mamdani. Sorprendentemente, ha anche ottenuto l'appoggio, seppur pragmatico, di figure conservatrici, che lo considerano il "male minore" in questa corsa. In definitiva, Andrew Cuomo si presenta come la voce dell'esperienza e della stabilità, il campione dell'ordine contro l'incertezza, ma deve costantemente superare l'ombra del suo passato recente.
IL RITRATTO: Mahmood Mamdani, il candidato che sposta l'asse dei Democratici verso sinistra
Zohran Mamdani è emerso come una delle figure più dinamiche e dibattute nel panorama politico di New York, portando la bandiera dell'ala socialista democratica nella corsa per la carica di sindaco. La sua storia personale e le sue audaci proposte economiche lo hanno reso il catalizzatore di un movimento giovanile e progressista, ponendolo in netto contrasto con la vecchia guardia del Partito Democratico.
Nato a Kampala, in Uganda, il 18 ottobre 1991, Mamdani è il frutto di un'eredità culturale ricca e complessa. È figlio della celebre regista indiana Mira Nair e dell'accademico ugandese Mahmood Mamdani. Arrivato negli Stati Uniti nel 2000, è cresciuto principalmente nel Bronx e ha ottenuto la cittadinanza americana nel 2018. Questa esperienza di migrazione e radicamento nella comunità modella profondamente la sua sensibilità politica.
Sul piano personale, Mamdani è di fede islamica sciita duodecimana e si distingue per un forte interesse per la cultura pop giovanile, essendo un grande appassionato di musica hip hop. Un dettaglio che ha suscitato curiosità è quello relativo al suo matrimonio: all'inizio del 2025, ha sposato l'artista Rama Duwaji, di origini siriane. La coppia si è incontrata in un modo decisamente moderno, tramite l'applicazione di incontri Hinge, un particolare che lui stesso ha condiviso, aggiungendo un tocco di contemporaneità e vicinanza al suo profilo pubblico.
Attualmente, Mamdani ricopre l'incarico di Membro dell'Assemblea dello Stato di New York dal 2021, ma la sua candidatura a sindaco — ottenuta vincendo le primarie democratiche con il sostegno dei Democratic Socialists of America (DSA) e di figure come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez — è ciò che ha polarizzato il dibattito.
Il cuore del suo programma è una sfida diretta al carovita che sta rendendo New York inaccessibile. Mamdani propone una trasformazione strutturale e non semplici miglioramenti incrementali. La sua proposta più emblematica è l'introduzione della gratuità per gli autobus pubblici, un passo mirato ad alleggerire il peso finanziario sui lavoratori a basso reddito. Per finanziare questo e altri servizi sociali potenziati, egli sostiene un significativo aumento delle tasse sulle grandi corporazioni e sugli individui con redditi superiori al milione di dollari annuo, in ottica di giustizia fiscale.
Oltre al focus economico, Mamdani si impegna per un Green New Deal locale, proponendo investimenti ambiziosi in energia pulita per affrontare la crisi climatica e creare occupazione. Il suo approccio unisce un tono combattivo contro l'establishment a un'empatia che parla direttamente alle diverse comunità della città.
La sua ascesa ha inevitabilmente generato forti reazioni: mentre i suoi sostenitori lo vedono come il simbolo della New York multiculturale e progressista che vuole riprendersi la città, i suoi detrattori, inclusi esponenti conservatori e figure come Donald Trump, lo hanno aspramente criticato, etichettandolo come "socialista" e minacciando ritorsioni finanziarie federali.
Chi è Zohran Mamdani, il democratico in testa nei sondaggi a New York. Giovane, musulmano e popolare (Video)
Chi è Zohran Mamdani, il democratico in testa nei sondaggi a New York. Giovane, musulmano e popolare
Trump, per contrastare l'ascesa di Mamdani, sostiene Cuomo: "Meglio il cattivo democratico del comunista"
Donald Trump ha pubblicamente sostenuto Andrew Cuomo come candidato sindaco di New York, anche se il suo sostegno è stato descritto come tiepido e condizionato. In un'intervista a "60 Minutes" trasmessa all'inizio di novembre 2025, Trump ha detto che, se dovesse scegliere tra Cuomo e l'altro candidato principale Zohran Mamdani, "preferirebbe il cattivo democratico" (riferendosi a Cuomo) piuttosto che il "comunista" (riferendosi a Mamdani, che ha etichettato erroneamente come comunista). Trump ha anche detto di non essere particolarmente favorevole a Cuomo, ma lo considera una scelta migliore rispetto a Mamdani.
Inoltre, Trump aveva incoraggiato Cuomo a rimanere in corsa dopo la sconfitta nelle primarie e ha discusso privatamente della campagna con lui. Cuomo, dal canto suo, ha negato di essere filo-Trump e si è presentato come un oppositore capace del presidente, tentando di attrarre anche l'elettorato repubblicano.
Obama appoggia Mamdani, lo ha chiamato per sostenerlo
Barack Obama ha telefonato a Zohran Mamdani, candidato democratico alle elezioni a sindaco di New York di martedì, elogiando la sua campagna e offrendosi come “punto di riferimento” per il futuro. Il New York Times ha precisato che la chiamata è durata circa mezz’ora. In queste ore l’ex presidente degli Stati Uniti è impegnato a sostenere la campagna elettorale dei candidati democratici alla carica di governatore in Virginia e nel New Jersey.
I sondaggi danno Mamdani in testa
Sondaggi recenti indicano Mamdani in netto vantaggio con circa il 46% del sostegno, Cuomo attorno al 33%, e Sliwa al 15%. Mamdani gode di grande appoggio tra i Democratici, i giovani e alcune minoranze, mentre Cuomo raccoglie voti nella comunità ebraica e Sliwa tra i Repubblicani. È stata effettuata sia la votazione anticipata che si prevede molto partecipata.
La votazione utilizzerà il sistema maggioritario (first-past-the-post) al momento del voto generale, mentre durante le primarie democratiche si era adottata la votazione con scelta classificata.
Si volta il 4 novembre, ecco i candidati
La elezione per il sindaco di New York si terrà il 4 novembre 2025. I principali candidati sono:
- Zohran Mamdani (Democratico), attuale membro dell'Assemblea di Stato, vincitore sorprendente della primaria democratica contro l'ex governatore Andrew Cuomo.
- Andrew Cuomo (Indipendente), ex governatore di New York, che dopo la sconfitta primaria ha deciso di correre da indipendente.
- Curtis Sliwa (Repubblicano), attivista e candidato repubblicano anche nel 2021.
Fonte: www.rainews.it
