Il racconto dell'amico degli alpinisti morti sull'Himalaya: "Contatto fino a giovedì, poi più nulla"
I contatti con Caputo e Stefano Farronato erano stati persi venerdì quando erano stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1, a 5mila metri d'altitudine. Il loro decesso è stato confermato questa mattina dalle autorità locali
“Eravamo assieme al Campo 2 a 5800 metri e stavamo salendo al Campo 3 a 6300 metri. Ho avuto credo un trombosi venosa al piede sinistro ed abbiamo deciso di scendere tutti con l'accordo di arrivare al campo base a 4800 metri”. Inizia così il racconto di Valter Perlino, il pinerolese che partecipava alla spedizione sul monte Pambari, una vetta di 6.887 metri sull'Himalaya nepalese, insieme ad altri due italiani, Stefano Farronato, tecnico forestale di Bassano del Grappa, e Alessandro Caputo, maestro di sci a St.Moritz. Proprio a causa di questo malore non ha proseguito e questo l'ha salvato. I due non danno notizie da venerdì 31 ottobre, da quando cioè una forte nevicata li ha isolati a oltre 5.000 metri al Campo 1.
Perlino è partito prima mentre i compagni di spedizione si sono fermati a smontare il campo e sono scesi dopo. “Non so perché - prosegue il racconto alla TGR - forse per stanchezza, abbiano deciso di fermarsi al C1. La sera di lunedì ventisette ci ha sorpreso l'inizio della nevicata durata sei giorni. Sapevamo dell'arrivo, ma ha anticipato di due giorni".
Perlino insomma era al campo base, Farronato e Caputo al Campo 1. "Siamo rimasti - racconta - in contatto sino a giovedì 30 sera, poi più nulla. Stavano bene (compatibilmente con la situazione) avevano gas e viveri. Non so cosa sia successo. Sos lanciato già mercoledì 29, quando ormai era evidente che sarebbe stato impossibile muoversi per tutti, visto che sono scesi due metri di neve. SOS InReach Garmin e SOS diretto con l'agenzia e le persone di fiducia di riferimento. Da ieri sera (lunedì 3) sono di nuovo sul posto con rescue team nepalese, eli e pilota per sondaggio con Recco (dispositivo per la ricerca dei dispersi, ndr) e ricerca a terra. Siamo supportati - precisa ancora Perlino - e ci siamo confrontati anche con esperti del soccorso italiani che operano in Nepal: il pilota di elicotteri Manuel Folini e alpinista Muchele Cucchi".
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Fonte: www.rainews.it
