Esplosione in un casolare a Castel d'Azzano durante uno sgombero, morti 3 carabinieri
Il bilancio dei feriti è di 13 carabinieri
Sono 13 i carabinieri feriti nell'esplosione del casolare, dove era in corso lo sgombero a Castel D'Azzano (Verona). Nel crollo della casa seguito alla deflagrazione sono morti tre militari dell'Arma.
Zaia decreta tre giorni di lutto regionale per i tre militari morti
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha decretato tre giorni di lutto regionale per la morte dei tre carabinieri. Un'ulteriore giornata di lutto è prevista nella giornata in cui si svolgeranno i funerali dei militari. Zaia ha dato disposizione di esporre bandiere a mezz'asta in tutte le sedi istituzionali della Regione, agli uffici e alle scuole.
Un testimone delle forze dell'ordine: boato tremendo, poi la corsa a cercare i colleghi
l boato "tremendo", lo scoppio, l'onda d'urto. "Nessuno si è fermato, ci siamo tutti buttati di corsa a cercare chi era sotto le macerie, c'era gente che non si rendeva conto di essere ferita, che stava sanguinando - racconta un esponente delle forze dell'ordine che era presente al momento dell'esplosione - Toglievamo le macerie con le mani, cercavamo i colleghi".I reparti tattici sono entrati nella struttura dopo aver rotto tutte le finestre, nel tentativo di scongiurare l'esplosione che, però, è avvenuta al piano di sopra. "Le finestre erano state rotte - prosegue il racconto - io ero là quando i militari dei reparti tattici sono entrati e c'è stato il botto".
I vicini: i fratelli occupanti del casolare lavoravano di notte, grande disagio
Lavoravano di notte e dormivano di giorno. E' un quadro di grande disagio quello che emerge nei racconti dei vicini di casa degli occupanti del casolare agricolo esploso nella notte a Castel d'Azzano. "Hanno montato un faro potentissimo nel campo qui davanti per poter accudire le mucche in piena notte - racconta un vicino - nessuno li vedeva e nessuno sa perché vivevano così. Vivevano con il poco latte che ricavavano dalle mucche".
Le immagini dal drone del casolare distrutto dall'esplosione
Le immagini dal drone del casolare distrutto dall'esplosione
Una vicina di casa: i Ramponi erano problematici, il loro cancello sempre chiuso
"Erano problematici, da quello che so non volevano abbandonare la casa. Avevano già avuto degli sfratti, la situazione era conosciuta, purtroppo in negativo. E la cosa si è risolta non bene". È il racconto di una vicina di casa dei fratelli Ramponi, proprietari del casolare a Castel d'Azzano, nel Veronese, esploso questa notte causando la morte di tre carabinieri. "Il cancello era sempre chiuso, portavano dentro le bestie e si chiudevano dentro. Stavano per i fatti loro", spiega un altro vicino. "Non avevo rapporti con loro, li conoscevo solo di vista. Vivevano come gli zingari", commenta una signora che viveva di fronte.
Le fiamme altissime, le macerie, i muri sbriciolati: i soccorsi dopo l'esplosione del casolare
Le fiamme altissime, le macerie, i muri sbriciolati: i soccorsi dopo l'esplosione del casolare
Il procuratore capo di Verona: omicidio premeditato e volontario
"Stiamo valutando se effettivamente c'è strage, valuteranno i carabinieri, sicuramente è un omicidio premeditato e volontario. Secondo noi, secondo i carabinieri, non c'è dubbio". Lo ha detto il procuratore di Verona, Raffaele Tito, parlando con i cronisti a Castel d'Azzano. "Abbiamo le bodycam, aspettiamo di avere qualche dettaglio", aggiunge. Prima dell'esplosione "gli operatori hanno sentito un fischio, probabilmente delle bombole che venivano aperte".
Esplosione casolare, Piantedosi: "Arrestate tre persone che si sono rese colpevoli della tragedia"
Esplosione casolare, Piantedosi: "Arrestate tre persone che si sono rese colpevoli della tragedia"
Il procuratore capo di Verona: casolare fatiscente, non c''era corrente elettrica
"Era una casa disastrata, fatiscente e non c'era nemmeno l'allaccio della corrente elettrica. Carabinieri, Prefettura e Comune si erano dati da fare, c'era già anche un alloggio alternativo, ma era una situazione molto difficile che andava avanti da tempo" ha detto il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito.
Marco Piffari, il carabiniere morto nell'esplosione del casolare

Valerio Daprà e Davide Bernardello, i carabinieri morti nell'esplosione a Castel d'Azzano

Piantedosi: evento quasi premeditato, c'era stato tentativo di mediazione
"La dinamica ci lascia attoniti". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel corso della conferenza stampa al comando generale dei carabinieri a Roma dopo l'esplosione del casolare a Castel d'Azzano, nel Veronese. "Era inimmaginabile che ci potesse essere un livello di aggressività di questo tipo, della quale sono rimasti vittime i poveri tre carabinieri".
"Si doveva eseguire questo provvedimento di sgombero, per il quale come dicevo c'era un provvedimento anche dell'autorità giudiziaria. C'erano stati già dei tentativi fatti in passato, si era anche in qualche modo capito che ci si trovava di fronte a delle persone che avrebbero in qualche modo opposto resistenze ma - spiega Piantedosi - sembra che addirittura ci fosse stato un intervento di mediazione. L'Arma di Carabinieri aveva mandato degli esperti mediatori per parlare con gli occupanti e c'era stato un contatto che sembra potesse essere foriere di una composizione tranquilla. Quindi c'è stato apparentemente un atto veramente proditorio, quasi premeditato. Però queste sono prime ricostruzioni, poi è giusto che gli inquirenti facciano il loro lavoro".
I vicini di casa: i fratelli avevano perso tutto e avevano già preannunciato il peggio
"Sapevamo che la situazione era disastrosa. Si erano cosparsi di benzina l'ultima volta. Avevano perso tutto ormai... vivevano senza corrente, senza gas, vivevano come dentro a una grotta. Sapevamo tutti che era una situazione difficile, e già in 4/5 occasioni avevano preannunciato il peggio. Ora che gli avevano pignorato tutto dicevano 'piuttosto che lasciare casa ci facciamo saltare in aria'". Lo ha detto all'agenzia Agi un vicino di casa dei fratelli che nella notte hanno fatto esplodere il casolare a Castel d'Azzano, nel Veronese, uccidendo tre carabinieri impegnati nello sgombero.
il procuratore capo di Verona: "Omicidio premeditato, stiamo valutando strage"
Esplosione casolare, il procuratore di Verona: "Omicidio premeditato, stiamo valutando strage"
Tra le ipotesi l'esplosione di una molotov lanciata dalla donna
Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori che hanno determinato l'esplosione nel casolare a Castel d'Azzano, nel Veronese, anche una molotov lanciata dalla donna che dimorava nella struttura. Lo ha reso noto il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, in merito all'esplosione che stamani all'alba ha determinato la morte di 3 carabinieri e il ferimento di altre 13 persone delle forze dell'ordine. "Le bombole erano in tutta la casa - dice - le bodycam forniranno maggiori dettagli". Gli ambienti erano "sicuramente saturi, l'esplosione è avvenuta al primo piano, non al piano terra". Per far deflagrare la casa i quel mondo, "gli ambienti dovevano essere saturi". E ha aggiunto il procuratore: "Quando i carabinieri hanno aperto hanno sentito un fischio - ha affermato - probabilmente determinato dalle bombole che venivano aperto. Entrando avevano aperto al piano terra".
Mattarella: sconcerto e dolore, vicinanza all'Arma dei carabinieri
"Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell'Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un'esplosione durante un'operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo. "In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all'Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all'augurio di pronta guarigione agli operatori feriti".
Procuratore capo di Verona: in casa trovate sei bombole di gas
"In casa sono state trovate sei bombole di gas. L'esplosione è arrivata al piano di sopra". Lo ha detto Raffaele Tito, procuratore capo di Verona, parlando da Castel d'Azzano, dove stamani un'esplosione ha causato la morte di 3 carabinieri e il ferimento di 13 persone tra le forze dell'ordine."L'ambiente era stato saturato e, aprendo, le forze dell'ordine hanno sentito il rumore di un fischio", ha affermato.
Chi erano i tre carabinieri morti nell'esplosione del casolare
Sono due 56enni e un 36enne i Carabinieri morti nell'esplosione di Castel d'Azzano, nel Veronese. Marco Piffari, 56 anni. Luogotenente carica speciale comandante della Squadra Operativa di Supporto Separato (Sos) del 4° Battaglione Veneto. Nato il 4/2/1969, si era arruolato nel 1987. Viveva in provincia di Padova ed era separato. Valerio Daprà, 56 anni. Brigadiere capo qualifica speciale, operatore delle Aliquote di primo intervento (Api) del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Padova. Nato a Brescia il 9/10/1969, si era arruolato nel 1988. Lascia la compagna con cui conviveva e due figli di 27 e 26 anni. Il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni, operatore delle Aliquote di primo intervento (Api) del Nucleo operativo e Radiomobile (Norm) di Padova. Nato a Camposampiero, in provincia di Padova, il 31/8/1989, si era arruolato nel 2014. Era celibe.
il cordoglio dei Vigili del fuoco
Il Capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco Attilio Visconti e il Capo del Corpo Nazionale Eros Mannino in una nota esprimono vicinanza e cordoglio per la tragica scomparsa di Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello, i tre militari dell'Arma dei Carabinieri deceduti stanotte a Castel D'Azzano (VR) durante attività di servizio.
Del casolare resta un cumulo di macerie
Via San Martino, la strada di Castel d'Azzano (Verona) in cui si trova la casa esplosa la scorsa notte, è chiusa al traffico per favorire il passaggio dei mezzi di soccorso. È possibile avvicinarsi solo fino a un centinaio di metri dell'immobile, che è un cumulo di macerie. Sul posto numerosi mezzi dei Vigili del fuoco e dei carabinieri.
Fermato il terzo fratello, era in fuga dopo esplosione
E' stato fermato il terzo fratello che si era allontanato questa mattina dopo l'esplosione del casolare a Castel d'Azzano, nel Veronese. Si tratta di Franco Ramponi, 65 anni. L'uomo è stato rintracciato dai militari in una campagna di sua proprietà. Non ha opposto resistenza. Gli altri due fermati sono Dino Ramponi, 63 anni e Maria Luisa Ramponi, 59 anni.
La sindaca di Castel d'Azzano: siamo sconvolti
"Siamo sul posto, e siamo ancora sconvolti e interdetti da quanto accaduto. In questo momento di profondo dolore, esprimo le mie più sentite condoglianze e la mia totale vicinanza all'Arma dei Carabinieri, alle famiglie dei tre militari caduti e a tutti i loro colleghi feriti nell'adempimento del loro lavoro". Lo dice la sindaca di Castel d'Azzano, Elena Guadagnini.
Le macerie del casolare dopo l'esplosione e le bombole di gas recuperate
Le macerie del casolare dopo l'esplosione e le bombole di gas recuperate
Feriti 11 carabinieri, 4 agenti polizia e 7 pompieri
Per l'esplosione e il crollo di un casolare a Castel d'Azzano, durante un'operazione di sgombero, oltre ai tre carabinieri deceduti, estratti dalle macerie dai vigili del fuoco, risultano feriti 11 carabinieri (trasportati in codice rosso, non in pericolo di vita presso 4 ospedali del luogo, mentre altri 3 militari sono illesi); 4 agenti delle Unità Operative di Primo Intervento della Polizia di Stato (hanno riportato lesioni); 7 pompieri (portati in ospedale per accertamenti); e una donna. Sono ancora in corso le operazioni di messa in sicurezza dell'area: impegnate 25 unità dei vigili del fuoco, tra squadre ordinarie, unità cinofile e Usar.
Meloni: profondo dolore per la morte dei tre carabinieri
"Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di tre Carabinieri e del ferimento di altri tredici tra militari dell'Arma, Vigili del Fuoco e Polizia, a seguito di un'esplosione avvenuta durante un'operazione di sgombero nel Veronese. Il mio cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime". Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Ho voluto esprimere personalmente la mia vicinanza al Comandante Generale dell'Arma in una telefonata, estendendola a tutti i Carabinieri. Un pensiero va anche a tutte le Forze dell'Ordine e ai Vigili del Fuoco, che ogni giorno operano con dedizione e coraggio al servizio dello Stato. Ai feriti rivolgo l'augurio di una pronta guarigione e il ringraziamento va al personale sanitario e a tutti coloro che sono intervenuti con tempestivita' e professionalita'". Lo scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve l'Italia e i suoi cittadini", aggiunge la premier.
Esplosione del casolare, Zaia: "Autentica tragedia, un bollettino di guerra"
Nel casolare varie bombole di gas e molotov
Bombole di gas e quel che resta di molotov sono state rinvenute nella casa colonica esplosa a Castel d'Azzano, nel veronese. I vigili del fuoco hanno recuperato 5 bombole che erano state collocate in più stanze della casa. e ora si trovano accatastate sul cortile. La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vistala potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa.
Tre bombole del gas tra gli oggetti recuperati dal casolare esploso

Esplosione casolare: feriti 11 carabinieri e 4 poliziotti
Nell'esplosione di Castel d'Azzano sono rimasti feriti 11 carabinieri, trasportati - in codice rosso, non in pericolo di vita - in quattro ospedali della zona. Tre i militari che risultano illesi. Lesioni anche per 4 agenti delle Uopi (Unità operative di pronto intervento) della Polizia di Stato.
Esplosione casolare, uno dei fratelli minacciò di darsi fuoco
Già nel 2024 c'era stato un tentativo di sgombero nel casolare a Castel D'Azzano, dove oggi sono morti tre carabinieri durante un'esplosione. Un anno fa uno dei tre fratelli si cosparse di benzina minacciando di darsi fuoco.
Piantedosi al comando generale dei carabinieri
Dopo la morte dei 3 carabinieri, in seguito all'esplosione e al crollo di una casa rurale nel veronese nel corso di uno sgombero, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi alle 9,30 si recherà al comando generale dei carabinieri di viale Romania a Roma.
Esplosione casolare: 11 carabinieri ricoverati in codice rosso, 4 poliziotti feriti
Nell'esplosione avvenuta a Castel d'Azzano, nel Veronese, sono 11 i Carabinieri che hanno riportato ferite per le quali sono stati trasportati in codice rosso - ma non in pericolo di vita - presso 4 ospedali del luogo. Risultano tre militari illesi. Quattro sono invece gli agenti delle UOPI della Polizia di Stato che hanno riportato lesioni.
Il luogo dove è avvenuta l'esplosione a Castel d'Azzano

Tajani: addolorato per carabinieri morti, prego per i feriti
"Sono profondamente addolorato per la morte di tre Carabinieri causata da un’esplosione durante l’adempimento del loro dovere. Ho telefonato al Comandante Generale Luongo per esprimere le mie condoglianze a tutta l’Arma dei carabinieri e ai familiari delle vittime. Prego per la salute di tutti i feriti tra cui ci sono anche agenti della Polizia di Stato e Vigili del Fuoco". Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani sui social.
Salvini: una preghiera per i militari uccisi
"Morti mentre facevano il loro dovere, sgomberando un casale in provincia di Verona che è esploso. Una preghiera per i tre militari rimasti uccisi nell'esplosione, un forte abbraccio alle loro famiglie e all'Arma dei Carabinieri". Lo scrive su X il vicepremier e Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini.
Esplosione casolare, La Russa: profondo dolore, fare giustizia
"Ho appreso con profondo dolore la notizia della terribile esplosione provocata da tre fratelli e avvenuta durante una operazione di sgombero a Castel d'Azzano, in provincia di Verona, in cui hanno perso la vita tre carabinieri e tredici persone - tra appartenenti alla Polizia di Stato e Vigili del Fuoco - sono rimaste ferite. Nella speranza che le autorità preposte possano presto assicurare alla giustizia tutti i colpevoli di questa tragedia, esprimo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e all'Arma dei carabinieri e un sincero augurio di pronta guarigione ai feriti". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Esplosione casolare: 2 episodi analoghi un anno fa
Sono tre fratelli già noti per due episodi con la stessa dinamica - la casa saturata di gas - avvenuti un anno fa i responsabili dell'esplosione avvenuta stamani a Castel D'Azzano. Si tratta di Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori e allevatori con problemi finanziarie ipotecari. Prima in ottobre, e poi il 24 novembre del 2024 si erano opposti all'arrivo dell'ufficiale giudiziario aprendo una bombola di gas. Franco e Maria Luisa erano anche saliti sul tetto. Sul posto erano arrivati i vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia locale, che dopo una mediazione avevano evitato il peggio.
Unarma: dolore immenso per carabinieri morti, mai più tragedie simili
"Piangiamo tre servitori dello Stato che hanno compiuto fino all’ultimo il loro dovere. Ai loro familiari e ai colleghi feriti va l’abbraccio commosso di tutta la nostra comunità. Gli accertamenti giudiziari faranno piena luce sui fatti, ma se fosse confermata la volontarietà del gesto, saremmo di fronte a un atto gravissimo che merita la massima severità. Come Unarma continueremo a lavorare in spirito di collaborazione con le istituzioni affinché in operazioni tanto delicate siano sempre garantite le migliori condizioni di sicurezza per chi interviene".
Così il Segretario Generale Unarma, Antonio Nicolosi, dopo l’esplosione avvenuta in una cascina di Castel d’Azzano (Verona), durante un’operazione congiunta tra Carabinieri e Polizia di Stato, che ha provocato la morte di tre militari dell’Arma e numerosi feriti tra le Forze dell’Ordine e gli occupanti dell’abitazione. Unarma "esprime profonda vicinanza ai familiari delle vittime e a tutti i colleghi coinvolti nell’operazione, rinnovando l’impegno a sostenere ogni iniziativa utile a preservare l’incolumità di chi ogni giorno serve il Paese", conclude.
Esplosione casolare, magistrato: se volontaria, reati sono strage e omicidio plurimo
L'unica fortuna era la presenza dei vigili del fuoco. Se dovesse essere confermata la dinamica di una esplosione volontaria, qui siamo in presenza del reato di strage e omicidio plurimo. Che è punito con la pena dell'ergastolo. I due sottoposti a una misura precautelare nell'interrogatorio spiegheranno la dinamica e le singole responsabilità". Sono le parole del magistrato Valerio de Gioia alla trasmissione ''Uno mattina news'' sull'esplosione avvenuta in una cascina di Castel D'Azzano, in provincia di Verona, e che è costata la vita a tre carabinieri.
Esplosione casolare Zaia: siamo davanti ad autentica tragedia
"Siamo davanti a una autentica tragedia", e si sta concretizzando "con bollettino di guerra", con tre carabinieri "che perdono la vita in questa maniera, per una esplosione causata da tre fratelli, due dei quali rimangono feriti mentre il terzo è in fuga, non so ancora se lo hanno ritrovato, e 13 feriti". A dirlo, intervistato da Rtl 102.5, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "L'operazione era organizzata per lo sgombero di questo casolare anche con le forze speciali dei carabinieri, la polizia e i vigili del fuoco - ricorda Zaia - abbiamo capito sinora che l'edificio doveva essere stato saturo di gas e all'apertura della porta c'è stata l'esplosione e il totale crollo del casolare e la morte dei tre carabinieri e il ferimento di altre 13 persone".
Crosetto: onore ai tre Carabinieri morti in servizio
"Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero. Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri".
Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto."Ho manifestato la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma, Generale Salvatore Luongo, assicurando la piena e concreta vicinanza della Difesa in questo momento così doloroso. La grande famiglia della Difesa si stringe con affetto e rispetto intorno ai familiari dei militari caduti. Esprimo inoltre la mia più sentita vicinanza e il mio pieno sostegno ai Carabinieri, agli agenti delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti nell’esplosione. A loro va il nostro pensiero, la nostra gratitudine e l’augurio di una pronta guarigione. Il loro coraggio, la loro dedizione e il loro spirito di servizio rappresentano un esempio straordinario di amore per il Paese e per i valori che lo tengono unito", conclude Crosetto.
Il vicesindaco di Castel d'Azzano: "Esplosione sentita nel raggio di 5 km"
Il vicesindaco di Castel d'Azzano: "Esplosione sentita nel raggio di 5 km"
La casa satura di gas, esplosione all'apertura della porta
I tre fratelli si sono barricati in casa e dopo vari tentativi di farli uscire, sono entrati in azione le forze dell'ordine: alcuni sono saliti sul tetto per calarsi nello stabile dall'alto, mentre altri si sono diretti all'ingresso per procedere all'irruzione. Giunti sull'uscio è stato sentito un forte odore di gas provenire dall'interno, quasi sicuramente fatto uscire da una o più bombole, e quando è stata aperta la porta d'ingresso si è sentita una forte esplosione che ha investito carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco: tre militari sono morti e oltre una decina degli intervenuti sono rimasti feriti, alcuni anche sotto le macerie. L'abitazione è stata avvolta dalle fiamme, mentre sono scattati i soccorsi del resto degli uomini presenti sul posto, tra cui personale medico con alcune ambulanze. La donna, ferita, è stata bloccata, mentre i due fratelli che, pare avessero trovato rifugio nella stalla, hanno tentato di fuggire: uno è stato arrestato, mentre il secondo è riuscito a fuggire per i campi.
Il tratto di strada in cui è avvenuta l'esplosione

I carabinieri morti erano in servizio a Padova e Mestre
Prestavano servizio due a Padova e uno a Mestre, i carabinieri morti nelle prime ore di oggi nel crollo di un casolare a Castel D'Azzano (Verona). Lo riferisce il sindacato Sim dei Carabinieri che in una nota "si stringe alle famiglie e ai colleghi feriti". "Colleghi stimati e amati dai colleghi - afferma il segretario Antonio Serpi - dove prestavano servizio e dalle comunità, hanno onorato l'uniforme con umiltà, dedizione e altruismo, fino all'estremo sacrificio. Il dolore per la perdita dei nostri tre colleghi è profondo e colpisce tutta la famiglia dell'Arma. Siamo vicini, con commozione e rispetto, alle famiglie dei militari deceduti, ai colleghi feriti e a tutti coloro che in queste ore stanno operando tra le macerie con il consueto coraggio e spirito di servizio".
Esplosione casolare: usato gas per evitare sgombero già 1anno fa
Non è la prima volta che, per scongiurare uno sgombero, gli occupanti del casolare di Castel d'Azzano (Verona) saturano gli ambienti di gas. Già nell'ottobre del 2024, esattamente un anno fa, gli occupanti avevano saturato di gas il casolare. In quell'occasione lo sgombero era stato rinviato, gli ambienti erano stati arieggiati e tutto si era risolto senza incidenti. All'origine del gesto sembra ci fossero problemi finanziari e ipotecari fra tre fratelli.
Procuratore Capo di Verona: due ustionati, uno è scappato, li arresteremo
Dei tre fratelli che hanno causato l'esplosione a Castel D'Azzano (Verona) "uno è scappato, la donna è in ospedale con ustioni, e anche l'altro fratello è ricoverato. Penso che li arresteremo". Lo ha riferito il Procuratore Capo di Verona, Raffaele Tito, giunto sul posto della tragedia. In zona, assieme alle forze dell'ordine e ai soccorsi, sono sopraggiunti il Questore di Verona, Rosaria Amato, il comandante provinciale dei Carabinieri Claudio Papagno e quello della Legione Veneto dell'Arma, Giuseppe Di Liso.
Casa satura di gas, esplosione all'apertura della porta
La casa era satura di gas e l'esplosione è stata innescata all'apertura della porta d'ingresso che ha investito le forze dell'ordine e i vigili del fuoco che stavano facendo irruzione. Lo si apprende da fonti vicine agli inquirenti. Lo sgombero era stato programmato da giorni dopo vari tentativi, di far sgomberare tre fratelli, sulla sessantina d'anni, dal fondo e che non era mai andato a buon fine dopo le minacce di farsi saltare in aria. Così sono stati fatti arrivare sul posto carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell'Uopi, specializzati in azione antiterrorismo considerato il pericolo dell'intervento.
Il vicesindaco di Castel d'Azzano a Rainews24: “Il sottotetto saturato di gas”
"Nel casolare abitavano tre fratelli. Sembra che avessero da tempo delle bombole depositate e abbiano fatto saturare il sottotetto per farlo esplodere. Il tutto è accaduto stanotte alle 3.15 circa". Così a Rainews24 Antonello Panuccio, vicesindaco di Castel d'Azzano. I proprietari del casolare "non volevano abbandonare la casa ma c'era un ordine del giudice di eseguire lo sgombero, quindi carabinieri e polizia di Stato vi hanno dato esecuzione", ha dichiarato Panuccio. "In Comune si conosceva la situazione della famiglia ed eravamo pronti ad accoglierli in qualche sistemazione provvisoria in strutture qui nella zona", spiega il vicesindaco sottolineando che "in realtà non erano soggetti fragili", in quanto nel casolare "non c'erano minori e nemmeno anziani". Si trattava di "agricoltori che coltivavano i campi, che purtroppo sembra siano stati coinvolti in fatti criminosi e hanno dovuto subire l'esecuzione forzata del recupero del credito sulla casa, che era uno dei pochi beni che avevano". Si tratta di "persone in età lavorativa, quindi il Comune doveva dare un supporto più di tipo logistico che di servizi sociali".
Piantedosi: Bilancio vittime doloroso e drammatico
"È un bilancio molto doloroso e drammatico". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in collegamento telefonico con Uno Mattina News in merito all'esplosione avvenuta a Castel D’Azzano, nel Veronese, dove hanno perso la vita tre carabinieri. "Era un'operazione congiunta, nel momento dell'accesso forzoso, i testimoni hanno raccontato che è stato subito sensibile l'odore del gas, e qualche istante dopo c'è stata la deflagrazione. Adesso è molto prematuro, la cosa che è successa poco più di un'ora fa", spiega Piantedosi. "Ci sono tre deceduti, militari dell'Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma ci sono diversi feriti anche tra altri militari e c'erano anche aliquote della Polizia di Stato", aggiunge ipotizzando che "qualcuno all'interno abbia attivato una bombola del gas" e "l'apertura del gas ha creato i presupposti della deflagrazione, perché risulterebbe che le due persone titolari dell'appartamento poi si siano allontanate, tra cui una donna dentro che sembra essere ferita".
Esplosione casolare: sgombero programmato da tempo
Secondo le prime informazioni, le forze di polizia erano intervenute per sgomberare l'abitazione, al cui interno c'erano i tre familiari, quando c'è stata la deflagrazione. L'intero casolare, di due piani, è crollato travolgendo i militari e gli agenti.
Lo sgombero del fondo agricolo era programmato da tempo e dopo vari tentativi, andati a vuoto, anche perché i tre fratelli avevano minacciato di farsi saltare in aria, sono stati inviati sul posto militari dei Reparti Speciali di Padova e Mestre, supportati dagli agenti dell'Uopi, dipendenti dalla Direzione Centrale Anticrimine, vista la delicatezza dell'intervento.
Dal comando di Venezia squadre "Usar" per attività di ricerca.
Sono 13 i feriti fra carabinieri, polizia e Vigili del fuoco. La casa è completamente distrutta ed è avvolta dalle fiamme, il cui spegnimento sta occupando decine di pompieri. Numerosi i mezzi del Servizio di urgenza ed emergenza medica (Suem) sul posto. L'intervento dei sanitari è stato tempestivo perché alcuni si trovavano già sul posto come supporto alle forze dell'ordine per lo sgombero. Uno dei carabinieri morti è stato estratto dalle macerie mezz'ora fa. Dal comando di Venezia sono giunte le squadre "Usar" (Urban search and rescue) con 20 pompieri per le attività di ricerca.
Esplosione casolare: tre carabinieri morti, diversi feriti
Tre carabinieri sono morti e altri 13 tra militari e agenti di polizia sono rimasti feriti in un'esplosione che si è verificata in un casolare di Castel D'Azzano, in provincia di Verona. Un uomo e una donna di circa 60 anni, fratelli, sono stati fermati dalle forze dell'ordine, mentre un terzo familiare è tutt'ora ricercato nella zona. Anche la donna è rimasta ferita nell'esplosione, sarebbe stata lei a innescare l'esplosione. L'immobile era un casolare agricolo fatiscente già occupato in passato.
Fonte: www.rainews.it