Caso Garlasco, Dna di Sempio sotto un’unghia di Chiara Poggi: "Un contatto diretto da difesa"
"Esclusa la contaminazione", le nuove tecnologie avrebbero rilevato tracce genetiche "invisibili" all'epoca. E' quanto sarebbe filtrato dalle nuove indagini della Procura, e rivelato nella trasmissione "Ore 14 Sera", in onda su Raidue
Di nuovo giallo sul caso Garlasco, su un dito della mano destra di Chiara Poggi sarebbe stato ritrovato un quantitativo "molto elevato" di Dna subungueale attribuibile ad Andrea Sempio: sui frammenti di unghie appartenuti alla vittima nel 2007 non vennero eseguiti tamponi, perché ritenuti all'epoca troppo esigui. Ora le nuove tecnologie avrebbero rilevato queste tracce genetiche, "invisibili" all'epoca. E' quanto sarebbe filtrato dalle nuove indagini della Procura, e rivelato nella trasmissione "Ore 14 Sera", su Raidue.
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La prova MDX5, il Dna maschile
Si tratterebbe della cosiddetta prova MDX5, che potrebbe riaprire la discussione sulla dinamica dell'omicidio. Sotto un’unghia della mano destra di Chiara Poggi, probabilmente quella del mignolo, sarebbe stato ritrovato un quantitativo elevato di Dna maschile, attribuibile ad Andrea Sempio, oggi indagato nel nuovo filone di inchiesta.
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Il profilo genetico, si sostiene nel programma, non solo sarebbe attribuibile a Sempio ma indicherebbe anche un contatto diretto "da difesa" (e non da contaminazione ambientale).
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Cosa è stato trovato sotto l'unghia e la dinamica del delitto
I Carabinieri del Ris di Parma, analizzando i frammenti, avrebbero individuato la presenza di Dna maschile subungueale nella provetta relativa alla mano destra. Se confermato, potrebbe riaprire la discussione sulla dinamica dell’omicidio. Nella prima autopsia, infatti, il medico legale Ballardini aveva concluso che Chiara non avesse avuto il tempo di difendersi: la giovane sarebbe stata colpita da un oggetto contundente metallico e sarebbe morta quasi subito.
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La difesa, i graffi, le possibili nuove ipotesi sul delitto
Una versione che ora striderebbe con quanto emerso. Con l’ipotesi di un contatto diretto tra la mano della vittima e il suo aggressore, si apre uno scenario alternativo. E cioè che la vittima potrebbe aver cercato di respingere l’assalitore, graffiandolo o afferrandolo.
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Il giallo delle unghie
Durante le prime indagini tuttavia, furono commessi - è emerso in diverse occasioni durante le nuove indagini - diversi errori, tra cui una procedura di conservazione delle unghie della vittima non perfetta.
La nuova consulenza di Cattaneo
Per chiarire i nuovi dubbi gli inquirenti hanno incaricato l’anatomopatologa Cristina Cattaneo per una nuova consulenza tecnica.
Ennesimo colpo di scena nel filone bresciano del caso Garlasco
La specialista dovrà riesaminare sia le cause della morte sia la dinamica dell’aggressione, analizzando anche il luogo del delitto e i rilievi dell’autopsia originale. L’obiettivo è quello di indagare se la vittima possa effettivamente avere tentato di difendersi.
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Fonte: www.rainews.it
