New York allo specchio, oggi vota la metropoli meno americana d'America
Il favorito è Zohran Mamdani, socialista e musulmano, più volte paragonato a Barack Obama e bestia nera di Trump. Record di affluenza per il voto anticipato
È la metropoli globale, New York City: prisma multiculturale da 8 milioni di abitanti, nei suoi cinque distretti tutto trova posto - finanza, tecnologia, arte, sogni e diplomazia.
È per questo un piccolo midterm - il voto americano di metà mandato - la competizione per la carica di sindaco, democratici e repubblicani si ritrovano per la prima volta davanti allo specchio elettorale.
Il favorito è Zohran Mamdani - 34 anni, una capacità disallineata e non comune di comunicare sui social video. In alcuni video si mostra con il kurta, la camicia che ricorda le sue radici di indiano dell'Uganda, socialista e pragmatico, la sua campagna punta sulla lotta agli affitti stellari, sui trasporti pubblici gratuiti, sulla tassazione all'1 percento per chi ha un reddito superiore al miliardo di dollari. Obama, cui è stato facilmente paragonato, si è complimentato per la campagna, senza però un endorsement ufficiale.
A sfidarlo - per guidare una città con un bilancio annuale da 100 miliardi di dollari ci sono Andrew Cuomo - ex governatore dello stato di New York, 67 anni (il doppio di Mamdani), costretto alle dimissioni nel 2021 per una serie di denunce di abusi sessuali. Corre da indipendente perché ha perso contro Mamdani le primarie democratiche, sostenuto da Donald Trump.
L'unico repubblicano è Curtis Sliwa, fondatore nel 1979 dei Guardian Angels, un movimento volontario di pattuglie contro la criminalità.
Il voto anticipato - oltre 735 mila schede - segna l'affluenza più alta di sempre per elezioni non presidenziali. Ma non si vota solo a New York City: elezioni statali in New Jersey e Virginia, la California deve invece decidere se ridisegnare i collegi elettorali a favore dei democratici come risposta alla scelta del Texas di farlo a favore dei repubblicani.
Fonte: www.rainews.it
