Ieri altri 5 morti sul lavoro. Dall'inizio dell'anno sono 777
Il dato sugli infortuni mortali sui luoghi di lavoro aumenta rispetto al dato del 2024. Per ora sono sette in più rispetto lo scorso anno. Nel Cdm di qualche giorno fa approvato il ddl per il badge da cantiere
@web Continua la strage silenziosa degli infortuni sul lavoro. Solo nella giornata odierna, da Nord a Sud, la conta macabra delle vittime ha toccato quota cinque, alimentando un elenco già drammaticamente lungo di "morti sul lavoro" che affligge il Paese. Il dramma si consuma con un copione che sembra ripetersi senza tregua, colpendo operai, agricoltori e dipendenti in ogni angolo della penisola, trasformando luoghi di produzione in scenari morte.
Cinque morti, da Napoli fino al Piemonte. A Scampia, nel capoluogo campano, Marco Iazzetta, di 63 anni, si è spento dopo quasi due mesi di agonia in ospedale; la sua caduta, avvenuta il 10 settembre scorso da un’altezza di un piano in una palazzina in costruzione, conclude tragicamente la sua vita di operaio edile. Al Nord, a Crevoladossola in Piemonte, Tarcisio Valci, di 56 anni e anch'egli operaio, è morto sul colpo cadendo ieri mattina dal cassone di un autocarro all'interno della ditta Ossola Marmi e Graniti.
Simile sorte è toccata a un operaio di 31 anni di origini indiane nel Bresciano, deceduto dopo un volo di dieci metri all'interno di una cava. A San Giorgio Piacentino, nel Piacentino, l'ennesima vita spezzata: un uomo di 64 anni è stato travolto accidentalmente da un muletto nel cortile aziendale, morendo sul colpo, in attesa di chiarire se fosse un dipendente o un esterno. Il bilancio di questa singola giornata si completa in Sardegna, dove un agricoltore di 51 anni ha perso la vita, travolto dal suo trattore nelle campagne tra Tergu e Nulvi.
Questi nuovi lutti vanno a ingrossare statistiche già insostenibili. I dati dell'INAIL, aggiornati al 30 settembre, rivelano che nei primi nove mesi del 2025 le denunce di infortuni mortali presentate all'Istituto sono state ben 777, segnando un aumento dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo significa che in Italia si registrano in media quasi tre morti sul lavoro ogni giorno. La Campania, in particolare, emerge come una delle regioni più colpite, con 84 vittime da lavoro totali, di cui 28 solo tra Napoli e provincia, posizionandosi come la terza regione in Italia dopo Lombardia e Veneto, secondo i dati forniti dalla CGIL Napoli e Campania.
Di fronte a questa emergenza, il recente Decreto Legge varato dall'ultimo Consiglio dei Ministri introduce una serie di misure per un valore complessivo di circa 900 milioni di euro. Tra queste spiccano il badge di cantiere obbligatorio per i lavoratori delle ditte committenti, appaltatrici e in subappalto, una tessera di riconoscimento dotata di un codice univoco anti-contraffazione e premi destinati alle aziende virtuose. Il provvedimento prevede anche borse di studio fino a settemila euro per gli orfani delle vittime e nuove assunzioni di ispettori e Carabinieri per rafforzare i controlli.
Tuttavia, il sindacato e parte della politica avvertono che le misure adottate non sono sufficienti. La CGIL, pur riconoscendo l'efficacia potenziale del badge digitale, sottolinea come il provvedimento nel complesso "non incida in alcun modo sul modello di impresa responsabile di stragi continue, basato su precarietà, subappalti a cascata, mancato rispetto dei CCNL, compressione di costi e di diritti". In questo contesto di pressante emergenza, l'ex Presidente della Camera e candidato per il centrosinistra in Campania, Roberto Fico, ha rilanciato una proposta già avanzata dal Movimento Cinquestelle: l'istituzione di una Procura ad hoc per la sicurezza dei cantieri, sottolineando la necessità di maggiori investimenti sulla sicurezza del lavoro per fermare l'inaccettabile bilancio di morti e feriti.
Fonte: www.rainews.it
